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ARCHIVIO MARZO 2004

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30 marzo 2004

Anche Napoli tenta la strada del museo virtuale di architettura per volontà del locale Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori, Conservatori. MUVA, questo il suo nome, nasce con l'obiettivo, infatti, di promuovere la comunicazione dell'architettura attraverso gli strumenti messi a punto dalle nuove tecnologie. Lo spazio virtuale espositivo poggerà su una struttura esistente, individuata nella Centrale di Trattamento delle Acque dell'area ex-industriale di Napoli, in via di recupero e che probabilmente il prossimo piano urbanistico destinerà a sede fisica del museo. Si attende di assistere ai primi passi del nuovo museo napoletano verso lo scenario del digitale. (Francesca Oddo)

 

30 marzo 2004

A Lille una vecchia industria tessile si trasforma in luogo per l'arte. Una sorta di abito la incorpora e descrive il pulsare vitale della ricerca. In ARCH'IT architetture NOX presenta la Maison Folie. 'The social exchanges, the interaction between programmatic elements -scrive Lars Spuybroek- is stimulated by an architecture of continuity, an uninterrupted connective surface. Connecting hammam to children's playground, to brasserie, to artschool, to exposition, to partyroom, to the home of the artist, to the salle de spectacle, to the inhabitants of the neighbourhood. It is not difficult to imagine the different fluctuations of the program at different times of the day, at different days of the week. The program needs an architecture that stimulates unexpected encounters...'.

 

29 marzo 2004

Cosa penserebbe Giuseppe Terragni a distanza di cento anni dalla sua nascita della produzione architettonica contemporanea? Forse che le sue linee schiette e pure sarebbero di grande attualità anche oggi, che poi è quello che pensano molti di noi, inclusi gli organizzatori di GT04 (Giuseppe Terragni 2004), tanto da avere conferito al pioniere del razionalismo italiano la cifra di Architetto Europeo. Como, Milano e Roma aprono le loro quinte per celebrare il centenario della nascita dell'architetto con un programma ricco di manifestazioni che prevede mostre, convegni, workshop, eventi musicali e teatrali mirati a documentarne la vita e le opere. Curatore di GT04 è Attilio Terragni. Nomi importanti nel comitato scientifico nazionale che conta, fra gli altri, Pio Baldi, Massimo Cacciari, François Burkhardt, Daniel Libeskind, Rafael Moneo, Peter Eisenman. L'inaugurazione è prevista a Como per il 18 aprile. Promettente l'esordio del programma: sarà possibile visitare le opere di Terragni sia da terra sia dal cielo. L'iniziativa "Aerei in volo" permetterà infatti ai visitatori di sorvolare i capolavori comaschi dell'architetto. In volo sulla Casa del Fascio, l'asilo Sant'Elia, il Novocomum, la Casa Giuliani Frigerio, la Casa Pedraglio, la Casa del floricultore, le Case di via Anzani, il Monumento ai Caduti. (Francesca Oddo)

 

29 marzo 2004

Un invito a penetrare la realtà quotidiana entrando in un altro mondo, attraverso piccole finestre. Lorenzo De Ninno, Reflections. In ARCH'IT files, con una nota di Fabrizio Corneli. 'Un brandello d'immagine deformato -annota Corneli- è più appropiato di una cartolina per rendere l'impronta del reale sulla nostra memoria...'.

 

26 marzo 2004

Un domani, qualora ce ne fosse bisogno, potremmo avere l'ambientazione già pronta per una bella sfida sportiva tra l'occidente e quello che l'occidente s'immagina che sia l'oriente. Allora sì che sarà una bella guerra, i registi di Hollywood, lo so, già sbavano. In ARCH'IT lanterna magica Ugo Rosa scrive sull'architettura per lo sport e lo spettacolo. 'Muore l'architettura di tutti i giorni, quella che accompagnava il banale percorso della nostra esistenza, ma va nascendo, in compenso, un'architettura adeguata alla perenne domenica che ci illudiamo di vivere, un'architettura sempre nuova, personalizzata, originale, geniale, fluida, mobile nella sua immobilità, divertente, trasparente, virtuale, spaziale, subliminale, cablata, mutevole, con la feluca messa di sghimbescio come usano i nuovi accademici, anticonformista il giusto ma ottima per ritirare il premio e vincere il concorso...'.

 

26 marzo 2004

Uno dei pochi che attraverso il paesaggio parlava di periferie, di spazio pubblico, di rapporti con le arti visuali, di land art. Francesco Careri presenta L'interpretazione del paesaggio, il volume di Livio Sacchi dedicato a Franco Zagari. 'Stupisce la mole dei progetti costruiti -scrive Careri in ARCH'IT books review-, e vedendoli insieme si riescono a riconoscere le evoluzioni di alcuni temi ricorrenti come le serie degli oggetti d'arredo, i giochi cromatici, le sperimentazioni sulla natura e poi il tema delle architetture di percorso, che mi è sembrato uno dei più interessanti. Il progetto più recente, quello per il Lungomare Faleria a Porto Sant'Elpidio, è una passeggiata lungo la spiaggia che riprende il tema delle pavimentazioni "deformanti" già sperimentati a Catanzaro sulla base dei quadri di Victor Vasarely e a Villa Lante al Gianicolo come deformazione antiprospettica...'.

 

24 marzo 2004

'Questa straordinaria superficie che vola sulla città è pensata per dare nuova tensione al territorio [...]. Sarebbe infatti impossibile riqualificare un percorso senza alcuna attività che lo informi. Così esso è stato suddiviso in tratti tematici, cultural corridor, eco-retail, office e housing mediante la creazione di piccoli padiglioni di circa 4 piani di altezza completamente in vetro e con una geometria deformata, la cui matrice va ricercata nell'analisi dei percorsi dei visitatori dei singoli spazi...'. In ARCH'IT architetture Alessandro Orsini presenta Elevated Linescape: un percorso verde sospeso, una sorta di parco lineare elevato, dove è possibile godere della situazione unica di camminare, correre, riposarsi su un piano ideale e allo stesso tempo fisico sopra la città. Il progetto di Archi[te]nsions: da New York High Line a Rotterdam Hofpleinlijn.

 

22 marzo 2004

Zaha Hadid si aggiudica il Pritzker Architecture Prize 2004. A primavera inoltrata, il 31 maggio prossimo, le regali quinte del Museo dell'Hermitage a San Pietroburgo ospiteranno la premiazione dell'architetto iracheno di formazione anglosassone, la prima donna ad entrare nel novero degli architetti insigniti dalla Hyatt Foundation di Los Angeles. Dinamismo sensuale e tensione al movimento sono le note di lettura dei progetti della Hadid, calibrata sintesi di innovazione tecnologica e meraviglia della curva e delle sue potenziali declinazioni. 'Presaged by an inimitable graphic and formal exuberance, -scrive Carlos Jimenez, componente della giuria- Zaha Hadid's work reminds us that architecture is a siphon for collective energies, a far cry from the stand alone building, perennially oblivious to the vitality of the city...'. (Francesca Oddo)

 

21 marzo 2004

'Il modello è il neoclassico insieme della University of Virginia creato da Thomas Jefferson a Charlottesville nel 1819. Lì, due lunghe stoá parallele schermano i vari edifici dei dipartimenti e circondano uno spazio verde centrale, la mall, che, su uno dei lati corti, si apre sul paesaggio, su quell'openness che ben rappresenta il senso della frontiera...'. Siamo all'University of St. Thomas, un piccolo campus religioso privato progettato da Philip Johnson nella seconda metà degli anni Cinquanta. Qui un telaio metallico, impensabile senza il paesaggio oltre ad esso, è un apparato che alternativamente definisce una dimensione dell'ambiente e ne isola dei dettagli. Pietro Valle in ARCH'IT sopralluoghi rilegge questa esperienza così paesaggistica, tra le meno celebrate dell'ultranovantenne architetto, individuando una serie di riflessioni sul rapporto architettura-ambiente.

 

19 marzo 2004

L'informazione è materia prima dell'architettura? Si. Antonino Saggio spiega perché, ricordando come si modifica la costruzione mentale dell'idea di spazio 'Gli architetti di nuova generazione -scrive Saggio in ARCH'IT coffee break- stanno lavorando per capire come i modelli dinamici, interconnessi, mutabili che rappresentano il cuore della rivoluzione informatica trasmigrino in un'architettura che ne sia la reificazione. Se questa ricerca costituisce l'orizzonte di una nuova fase dell’architettura, la sua materia prima, l'acqua che nutre la ricerca e che si muove in onde, gorghi, mulinelli, cascate, si chiama informazione. La materia prima di una nuova fase dell'architettura.'

 

17 marzo 2004

'Architecture is the simplest medium to articulate time and space, to model reality, to make people dream'. CICCIO Group presenta il progetto sviluppato per Europan 7. Naturalmente, un gonfiabile. 'To use the competition -scrivono gli estensori del progetto in ARCH'IT architetture- in order to give our dreams a deadline, to force ourselves to face reality, taking the constraints as a main trigger to push ourselves more and more. We chose Pescara as case-study because it perfectly fits our vision. An Italian city on the Riviera, tourism, seasonal activities. What happens during the long winter, when the city goes asleep? What about a winter park, glowing bubbles, temporary use, sustainability, young people coming from all over Europe? Not forgetting the dogs (as required from the brief), the master plan and all the rest. To give life, excitement, desire, all year around...'.

 

17 marzo 2004

Il magico mondo dei gonfiabili - 1 (dove si parla del Prototipo Gonfiabile Zero e del Concorso Europan 7 fatto dalla gang di "Building as an Interface"). 'È bastato un lenzuolo di polietilene sottilissimo, di quelli che servono per coprire il mobilio quando si rinfresca con una mano di vernice il salotto, poi dieci minuti di termosaldatura nel laboratorio, un nodo, un po' d'aria...'. Daniele Mancini inaugura un bignami su tutto quello che avreste voluto sapere sui gonfiabili. In ARCH'IT simple tech.

 

17 marzo 2004

Proliferazione di margini, confini, limiti, checkpoint e sistemi di sicurezza contrari all'ipotesi di sviluppo urbano e architettonico aperto: Luca Fondacci propone una lettura di Enclave, l'ultimo numero di Gomorra. Fabrizia Ippolito discute la mancata corrispondenza tra la struttura flessibile, estensibile, democratica del diagramma e la struttura effettiva della nuova Domus. Michele Palamara presenta Menhir, periodico dedicato all'uso della pietra naturale. Queste ed altre annotazioni utili alla perlustrazione dell'edicola di ARCH'IT riviste.

 

17 marzo 2004

Ultimi giorni per Costruire identità? Architettura, città, musica, parola negli immaginari nazionali europei. L'esempio di Berlino, l'iniziativa curata da Alberto Alessi che, prendendo le mosse da Berlino come caso emblematico di giovane metropoli politica e culturale, affronta il tema dell'identità nazionale nella nuova scena europea. Incontri, convegni, concerti e colloqui hanno animato il dibattito dell'ultimo mese nelle sale del Complesso Monumentale del San Michele a Roma. Si è raccontata la ricostruzione di Berlino, città dilaniata e straziata quasi integralmente dalla guerra, e si sono indagate le prospettive future di pianificazione urbana. A conclusione di questo puntuale percorso lungo un mese per le "vie di Berlino", le due mostre 'Berlino, una città, due città, molte città' e 'Frammenti berlinesi. Architetti e artisti italiani a Berlino', curate l'una da Francesco Cellini, Giorgio Piccinato e Maria Margarita Segarra Lagunes, l'altra da Francesco Moschini, e aperte fino alle 19.00 del 21 marzo nelle sedi del Complesso Monumentale del San Michele, in via San Michele 25 a Roma, rappresentano il modo migliore per sedimentare e mantenere viva la riflessione sul ruolo del concetto di identità nazionale nell'Europa unita. (Francesca Oddo)

 

17 marzo 2004

Ca(u)se perturbanti. Giacomo Airaldi presenta in ARCH'IT books review il volume di Davide Manti, dedicato alle architetture horror dentro e fuori lo schermo, recentemente uscito da Lindau. 'Una ricognizione a 360 gradi ed in "3D" su ciò che la casa "cela dietro/dentro di sé" attraverso i fotogrammi di un secolo di cinema horror. Uno scandagliare, su piani diversi, del Novecento in pellicola attraverso testi di teoria e critica architettonica, riferimenti psicanalitici e sociologici, lo "spazio intimo e domestico" della casa...'.

 

13 marzo 2004

Sotto il tappeto della storia: Ugo Rosa ricorda la figura di Bruno Fumaluppi e del suo straordinario archiscopio, 'geniale e labirintico intrico di minuscole lastre che, mediante una serie di rifrazioni accuratamente controllate, consente di applicare il principio del caleidoscopio ad immagini reali'. Fumalippi allestì, scrive Rosa in ARCH'IT lanterna magica, 'un piccolo ma attrezzatissimo laboratorio in un appartamento situato al centro di Torino, tra Piazza Castello, piazza S. Carlo e la Mole. Sembra che i suoi interessi fossero concentrati sull’applicazione dell’ottica caleidoscopica alla percezione, e addirittura alla progettazione, dell’architettura. Entrò, pare, in contatto con l’architetto Otto Wagner e soprattutto strinse amicizia con il suo allievo più dotato, Joseph Maria Olbrich...'.

 

11 marzo 2004

Domenico Cogliandro, autore di numerosi scritti-denuncia sul progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina, torna a scrivere con efficacia sull'argomento. La sua voce, indignata e accorata, appare sul giornale di critica dell'architettura antiTHeSi e prende le mosse dal discutibile editoriale del settimo numero di 'Abitare La Terra', la rivista 'per una nuova alleanza tra l'uomo e l'ambiente', diretta da Paolo Portoghesi. Cogliandro critica la superficialità delle numerose asserzioni non circostanziate, tese alla convalida di un progetto sul quale insistono fondate perplessità e manifesta il suo stupore per la presunta adesione del direttore della rivista alla realizzazione di un'opera 'instabile' sotto troppi punti di vista. Rimprovera la seduzione esercitata, soprattutto su chi è poco informato e lontano dai luoghi coinvolti, dal potere mediatico, responsabile di veicolare e di associare alla realizzazione del ponte un evento salvifico per il meridione, trascurando le reali e motivate diffidenze di coloro che indossano lente critica per leggere e interpretare un fenomeno di così vasta scala territoriale, consequenziale e problematica. L'argomento impone, secondo Cogliandro, una riflessione responsabile sul problema, realmente attenta alle implicazioni di carattere ambientale, alla natura degli obiettivi politici, alle possibili mire dell'ambiente malavitoso. (Francesca Oddo)

 

10 marzo 2004

Una membrana di poliuretano descrive WOS 8, la stazione di trasferimento termico realizzata a Utrecht da NL Architects. Una Lounge confortevole e alienante allo stesso tempo allestita a Venezia. Un negozio senza architettura, per Mandarina Duck. In ARCH'IT architetture un percorso attraverso alcuni lavori, più o meno noti, di NL Architects. 'Over time -scrivono gli autori parlando presentando WOS 8-, it will deal with two totally different conditions. The first few years WOS 8 sits in the backyard of a farm, in the picturesque surroundings of a typical Dutch ribbon development with farms, meadows with cows and trees. Later, when the city has expanded into these farmlands, WOS 8 is situated in the middle of the contemporary idyll of a new suburbia, with a public access road directly abutting the east facade of the building. From then on WOS 8 will be a tactile part of the public domain...'.

 

9 marzo 2004

Ci siamo laureati in sette-otto anni. Ci sembrò abbastanza. Gli NL Architects si raccontano nella seconda parte dell'intervista di Daniele Mancini. Il rapporto con la scuola, i concorsi, la collocazione generazionale, il fascino dell'editoria, l'Italia. 'È frustrante -scrivono gli NL Architects in ARCH'IT files- rendersi conto che all'età di 50 anni si è ancora 'giovani' architetti, specialmente in Italia. Michelangelo aveva 24 anni quando scolpì la Pietà. È molto improduttivo escludere il potenziale dei giovani. Mies a 18 anni costruì la sua prima casa. È molto strano che i giovani non si prendano più seriamente...'.

 

7 marzo 2004

Dedicato ad Amsterdam e ai suoi 75 anni di storia di pianificazione urbana. Il volume planning amsterdam di llard Jolles, Erik Klusman, Ben Teunissen, recensito da Rosa Cerruto in ARCH'IT books review, celebra un periodo che ha rappresentato indubbiamente una "lezione" sulla quale oggi più che mai bisognerebbe meditare. 'Anche se abilmente promosso per tutte le città del Randstad -scrive Rosa Cerruto-, lo scenario che si prospetta lascia tuttavia qualche perplessità. I cambiamenti introdotti rompono con la tradizione dei piani precedenti, che prevedevano una crescita mantenendo comunque una "disciplina spaziale" che non viene assicurata per gli anni a venire. I nuovi network urbani hanno il loro centro prevalentemente negli incroci infrastrutturali, dove è più semplice gestire le comunicazioni, e sembrano incoraggiare seriamente la dispersione, compromettendo una politica considerata fra le più efficaci in Europa...'.

 

5 marzo 2004

Il 30 gennaio scorso è stata siglata la collaborazione fra il Centre Georges Pompidou e il MAXXI, museo nazionale delle arti del XXI secolo, mirata alla promozione della cultura architettonica e artistica. L'esordio di questa sinergia è avvenuto con un accordo particolarmente significativo per l'ambiente dell'architettura italiana, rimasto profondamente amareggiato dalla disinvoltura con la quale, nel 1996, l'Italia cedette buona parte dell'archivio Libera al Centre Pompidou. Dal 30 gennaio al 14 marzo tali documenti, preziosi tasselli per una lettura completa e coerente delle architetture di Libera, ritornano a Roma per raccontare la linea di pensiero dell'architetto e si ricompongono, come i pezzi di un puzzle mutilato, a quelli presenti nell'Archivio Centrale dello Stato. Un'iniziativa che riconferisce coerenza al percorso progettuale di un maestro di grande coerenza professionale che, come ricorda Argan: '(...) si è imposto di fare null'altro che il proprio dovere, ma di farlo interamente e bene. Vi sono momenti, generalmente di crisi morale profonda, nei quali fare tutto e soltanto il proprio dovere è già una presa di posizione, una condotta politica: in questo senso va considerata la coerenza professionale, ineccepibile, nei trent'anni della sua attività di architetto.' (Giulio Carlo Argan, 'Libera', Editalia, Roma, 1975). Nell'ambito della mostra sui documenti originali di Libera, alcuni dei quali inediti, la DARC e l'Archivio Centrale dello Stato organizzano un ciclo di incontri sull'opera dell'architetto trentino. Il 9 marzo alle 17,30 verranno presentati due filmati sull'opera, sempre attuale, di Adalberto Libera. (Francesca Oddo)

 

5 marzo 2004

Il quarto ed ultimo capitolo della Introduzione all'architettura contemporanea di Luigi Prestinenza Puglisi pubblicato integralmente in ARCH'IT files individua, nel periodo che va dal 1925 al 1933, una fase di Maturazione e crisi dei linguaggi che l'autore vede concludersi con l'avvento di Hitler. 'Gli Stati Uniti -conclude Prestinenza Puglisi-, a seguito dell'immigrazione dei maggiori rappresentanti della cultura europea, acquistano progressivamente la leadership in ogni campo del sapere. Se le capitali della cultura, negli anni d'oro dell'Europa, erano Parigi, Monaco, Vienna, Berlino, a partire dal dopoguerra si ridurranno a una: New York. In America Albert Einstein insegna fisica, Mies van der Rohe, Walter Gropius, Marcel Breuer architettura, Marcel Duchamp vi pratica arte, Ernst Cassirer, Erwin Panofsky, Theodor Adorno coltivano le scienze umane, Rudolf Carnap la filosofia della scienza, Arnold Schönberg la musica.'

 

4 marzo 2004

Progettare un ambiente all'interno di un'architettura firmata Zaha Hadid? È possibile con D40_4. Consultazione in due fasi per la realizzazione dello spazio di accoglienza, postazioni informatiche, lettura e ristoro presso il MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI sec., il concorso a cinque stelle promosso dalla Darc -Direzione Generale per l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali- finalizzato all'allestimento di uno spazio che permetta le attività di accoglienza, la visione di prodotti multimediali (new media, net/web art, video, ecc.), la consultazione di libri e pubblicazioni e un punto ristoro automatizzato, all'ingresso del MAXXI. Il concorso si rivolge ai giovani creativi che abbiano meno di 40 anni (-D40) e si svolge in due fasi: nella prima si selezionano, sulla base delle esperienze professionali documentate nel campo della progettazione/design/arte, le candidature degli otto progettisti singoli o in gruppo da invitare, nella seconda si avvia l'approfondimento progettuale. Termine d'iscrizione 18 marzo 2004, consegna degli elaborati 26 aprile 2004. Primo premio di 6.000 euro. (Francesca Oddo)

 

1 marzo 2004

La tensione dinamica informa l'anima dell'intervento di Zaha Hadid e Cai Guo-Qiang, al quale neve e ghiaccio danno corpo. Il ghiaccio è anche l'artefice della cristallizzazione del moto. Blocca la danza della nave. Ma l'artista cinese libera l'architettura della Hadid e la riconduce al movimento. Francesca Oddo presenta in ARCH'IT architetture l'opera vincitrice dello Snow Show. 'Cai Guo-Qiang dà fuoco ad una miscela di vodka della quale cosparge parte dell'architettura di ghiaccio di Zaha Hadid, provocandone la liquefazione e generando dei serpenti di acqua e di fiamme blu dai contorni rosa che girovagano lungo le curve, fino a precipitare in un paesaggio rocambolesco di cascate e ruscelli. Il calore ammorbidisce i freddi spigoli dell'opera di ghiaccio mutandone costantemente il profilo...'.

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