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30 settembre 2004 'Fermiamoci un istante sull'edificazione contemporanea, degli ultimi vent'anni; non interventi di conosciuti architetti in campo internazionale, ma la media edificazione di un tessuto urbano, la qualità media, la quotidianità...'. La natura, il tentativo di dominio, l'assuefazione alle sue leggi. America! Nord e Sud. In ARCH'IT files un articolo di Alessandro Bianchi accompagnato dalle fotografie di Nico Colucci e Linda Spada.
29 settembre 2004 I verdi sono i ricordi di Corfù, sfumature significanti, memorie vive, emozioni dipinte strato su strato. Così l'Ever Green bar progettato dal giovane Marco Rucci. 'La prima operazione -scrive Marco Rucci in ARCH'IT architetture- è stata quella di annullare il concetto tradizionale di insegna, dilatandone le dimensioni all'intera facciata che diviene così logo del bar: la E e la G del nome diventano così le soglie attraverso le quali si passa da uno spazio letterale ad uno spazio fisico...'.
26 settembre 2004 I profeti dell'innovazione sono pubblicitari mascherati da critici. Questa mostra non incoraggia le possibilità dell'innovazione, le riduce all'essenziale, a quello che serve. Il tempo perduto della ricerca non è considerato. Le dettagliate annotazioni di Pietro Valle in una raccolta di pensieri interrotti sulla Biennale Architettura. 'È possibile -scrive Pietro Valle in ARCH'IT esposizioni- mostrare l'architettura, così tanta architettura, e renderla comprensibile? Non sembra. Plastici, video e renderings ad libitum: si produce un mostruoso effetto cumulativo in cui le identità si annullano e tutti sembrano compiere le stesse mosse progettuali. Più sono gli edifici in mostra e meno differenze incontriamo: è un rapporto inversamente proporzionale. Più che presentare la varietà dell'architettura contemporanea, la Biennale, col suo formato, denuncia una generale omologazione che accumula progettisti e contesti diversi condannati a recitare le stesse forme. Ma forse, questa è la realtà dell'architettura contemporanea: una morbida prigione che si stringe sempre di più...'.
La prima edizione della Biennale di Architettura recentemente inaugurata a Pechino soffre, scrive sul quotidiano Le Monde l'inviato Frédéric Edelmann (Business et bazar à la Biennale d'architecture de Pékin) di un progetto ambiguo, di defezioni e di una grande disorganizzazione. 'La première Biennale d'architecture de Pékin, dont les principales manifestations ont été ouvertes entre le 17 et le 22 septembre, restera d'avantage comme une foire commerciale sans intérêt économique ni culturel, voire comme une foire d'empoigne. C'était prévisible. Les propagandistes de l'événement, dirigé par Luo Lin, n'ont cessé de jouer sur l'ambiguïté : les lieux les plus prestigieux étaient avancés pour séduire les candidats étrangers. Il n'en reste, pour la partie centrale, que le rez-de-chaussée du Musée des beaux-arts. Le soutien des institutions et du ministère de la culture se révèle n'avoir été qu'une simple autorisation administrative...'.
25 settembre 2004 L'ultimo, corposo, numero della rivista Parametro è dedicato all'analisi della collezione di ANY magazine. ARCH'IT anticipa ai lettori l'intervento di Cynthia Davidson, direttrice della rivista fondata nel 1993 da Arata Isozaki, Peter Eisenman, Ignasi de Solà-Morales. 'ANY -si legge in An(y)alysis: Cynthia Davidson parla con se stessa, pubblicato in ARCH'IT files- non era un progetto individuale, ma era sviluppato dal progetto Anyone, ovvero una serie di convegni annuali, multi-disciplinari e interculturali sull'architettura che ebbero inizio nel 1991. L'idea della difficoltà di prendere decisioni che erano nell'aria ha alimentato la base teorica del progetto Anyone. Poiché quest'ultimo avrebbe dovuto avere luogo nei dieci anni precedenti la fine del secolo, o del millennio, l'idea della difficoltà di prendere decisioni suggerì non solo il fatto che niente è fisso in termini di pensiero architettonico, ma anche il fatto che sia la storia che il futuro potessero essere considerati non decidibili, ovvero non erano più punti fissi di riferimento. I convegni erano incentrati attorno alla ri-definizione delle 10 parole inglesi composte dal prefisso "any": anyone (chiunque), anywhere (ovunque), anyway (comunque), anyplace (in qualunque posto), anywise (in qualunque modo), anybody (qualsiasi persona), anyhow (in qualsiasi maniera), anytime (in qualunque moneti), anymore (mai più) e anything (qualsiasi cosa). I dibattiti sono stati pubblicati ogni anno in libri con lo stesso titolo. Le idee generate dai convegni necessitavano ovviamente di ulteriori approfondimenti e commenti che i libri da soli non erano in grado di fornire, così nel 1993 abbiamo lanciato ANY per sostenere ed ampliare il dibattito tra i convegni annuali...'.
25 settembre 2004 Attenzione alle logiche di tempi nuovi. Contributi liberi e progressivi, che potranno implementare diversi capitoli o costruzioni in logica di Agenda 21. Cristoforo Bono presenta la mostra Only with nature, parte di un programma svoltosi nello scorso luglio a Torino. 'La locuzione "creare paesaggi" -scrive Cristoforo Bono in ARCH'IT sopralluoghi-, per come la si voglia interpretare, mette indubbiamente a proprio agio, è sufficientemente ampia, e accompagnata da quell'"only with nature" può essere liberamente declinata in un solo concetto: secondo natura e secondo cultura, con senso degli spazi e significati di ricerca. Finalmente fuori da un grigio, prossimo passato, dai miti dell'urbanistica e dalle miserie urbane: il "verde" da un lato, visto dal sottoscala dello standard, e la moltiplicazione dei non luoghi dell'"arredo urbano" dall'altro. Ristrettezze che opprimevano e, insieme, favorivano il riduzionismo della cultura degli architetti. La coniugazione dei due titoli di cui sopra, ha avuto qui un modo e un luogo; come riflessione su teorie e prassi in Europa da un lato, e come traduzione, dall'altro, della mostra barcellonese della Biennale Europea del Paesaggio, giunta alla terza edizione...'.
24 settembre 2004 A+C Architetti, Emilio Caravatti, Giovanni Vaccarini, Faraguna & Girotto, Studio RBA, 5+1 Architetti Associati. Tutti 'ospiti' di Alvaro Siza. Accade a San Donà di Piave, presso lo showroom di Dimensione Fuoco, progettato dall'architetto portoghese, all'interno del Parco della Scultura in Architettura. Da domani 25 settembre fino a domenica 10 ottobre, dalle 9.00 alle 19.00, si apriranno le quinte su 'New Made in Italy', la mostra che raccoglie i lavori di sei studi di architettura emergenti nel panorama italiano. Il 2 ottobre, alle ore 11.00, presso la stessa sede, i protagonisti dell'esposizione illustreranno il proprio lavoro, pubblicato anche su 'New Made in Italy - 8 architetture parallele' (Opus Editore, 2003). Modera l'incontro Marco Brizzi. Due occasioni, il convegno e la mostra, per conoscere da vicino la ricerca e le vicende degli studi professionali in Italia. L'iniziativa è a cura di Piero Faraguna e Tommaso Michieli. Maggiori informazioni in ARCH'IT convegni. (Francesca Oddo)
23 settembre 2004 Solo in pochi casi l'estrema instabilità dei programmi, degli obiettivi, delle opportunità in architettura viene trattata quale materiale del progetto. Molto più spesso subita con esiti disastrosi. Indeterminato. Giovanni Corbellini propone di osservare una nuova parola chiave. 'Anche nel mondo dell'architettura -scrive Corbellini in ARCH'IT parole chiave- sembra oggi prodursi una frattura simile a quella che separa la fisica delle particelle infinitesimali, con i suoi modelli probabilistici e aleatori, da quella newtoniana e dai suoi più rassicuranti e misurabili rapporti di causa ed effetto. Anzi, in campo architettonico questa separazione si fa persino più profonda e paradossale, coesistendo alle diverse scale e nelle situazioni più disparate...'.
22 settembre 2004 MIFAV -Museo dell'Immagine Fotografica e delle Arti Visuali- e in/arch -Istituto Nazionale di Architettura- organizzano per l'anno accademico 2004-2005 il Master Universitario di I livello in Tecnologie avanzate di comunicazione interattiva. Si mira alla formazione di progettisti della comunicazione mediata interattiva con prospettive di operatività degli ambiti del wireless, della domotica e della progettazione di spazi sensibili, dei servizi per i musei e i beni culturali, della telemedicina, del gaming e dell'entertainment interattivo. 'Il Master -si legge nel bando- costituisce un ambito privilegiato di convergenza per i saperi interdisciplinari (architetti, designer, informatici, ingegneri, scienziati dei media, cognitivisti) e per i flussi creativi necessari alla progettazione e al design della comunicazione interattiva...'. Il termine di presentazione delle domande è previsto per il 6 dicembre 2004, l'inizio del master per il 10 gennaio 2005.
21 settembre 2004 Il critico inglese Hugh Pearman in una sintesi (Trasformation and artifice: nation jostle for position at the 2004 Venice Architecture Biennale) di due articoli recentemente pubblicati su The Sunday Times, oggi consultabile sul suo sito personale, afferma che, come spesso accade in manifestazioni così imponenti, anche in questa biennale di Venezia non tutti gli espositori rispettano il tema della Metamorfosi. Per molti si tratta di una mostra di architetture recenti, non necessariamente legate ad uno stesso filo conduttore. Facendo una breve carrellata sui padiglioni nazionali, Pearman elogia in particolar modo quello irlandese, uno dei pochi a centrare il bersaglio. In particolare riconosce l'impegno sia del commissario Shania O’Toole sia le qualità del progetto principale esposto, il Letterfrack Forniture College di Sheila O’Donnell e John Tuomey ‘the Irish Pavilion at the Venice Architecture Biennale does more than tell the simple story. It uses the story as a way to investigate the notion of architectural transformation and redemption, and it does this by means of powerful installation pieces. No video screens, no background music, just lovely objects arranged with care in space and light. It is highly intelligent and intuitive stuff, real architecture rather than flashy showboating...’. Pearman non spende grandi parole per il padiglione inglese curato da Cook, che non avrebbe un vero e proprio tema ed i famosi architetti esposti risultano completamente slegati fra loro. Ottime le impressione del critico sui padiglioni danese e tedesco. (Samuele Martelli)
19 settembre 2004 'Forster ha inseguito un personale programma teoretico, che ruota intorno a due buoni amici: Peter Eisenman e Frank O. Gehry'. Difficile, tuttavia, scrive Richard Ingersoll ("Metamorph," or from the belly of the whale) sulla veneziana IX Mostra di Architettura, dire che quest'anno la più ampia rassegna internazionale rappresenta l'architettura mondiale. 'Dove la stessa produzione italiana viene rappresentata, solo marginalmente, nella mostra di Mirko Zardini sugli interni: questa rappresenta al massimo -annota Ingersoll in ARCH'IT esposizioni- una passiva veduta d'insieme su un settore nel quale l'Italia, in effetti, prevale...'.
18 settembre 2004 'Ha ragione o no, Ugo Rosa, su ciò che afferma dell'architettura contemporanea mediatizzata? In merito, dopo aver diffuso il suo scritto Reverendi, già pubblicato su ARCH'IT, ho raccolto in giro delle opinioni, e anche qualche dubbio. Dei dubbi potrei pure condividere il senso, specialmente considerando la necessità di non frenare la ricerca sulle forme, sui materiali, sui significati...'. L'articolo pubblicato nello scorso luglio all'interno di ARCH'IT lanterna magica ha generato, per mano di Michele Panzarella, un dibattito vivace e non privo di interesse. Gli interventi dello stesso Panzarella, Ivana Elmo, Gaetano Cuccia, Irene Guida nonché le annotazioni aggiunte dallo stesso Ugo Rosa sono adesso raccolti in un forum consultabile in appendice all'articolo che, grazie alla gentile collaborazione di Daniela Di Vincenzo, è consultabile anche in lingua inglese.
18 settembre 2004 Usman Haque è, secondo Stefano Mirti, uno di quei progettisti da tenere d'occhio. Un po' per curiosità, un po' per invidia, un po' per tanti motivi. Usman è bravo perché produce lavori sperimentali a getto continuo. E sviluppa un concetto: quello di iterazione. 'Una serie di palloni gonfiati con gas elio. Dentro i palloni -scrive Mirti in ARCH'IT simple tech nel presentare il progetto Sky Ear- ci sono dei led colorati. Comandati da una microcentralina leggerissima. Tu mandi un sms, chiami il telefono appeso ai palloni e tutto si illumina, fa blinkblink mentre vola, oppure, se la nuvola attraversa onde elettromagnetiche di un certo tipo si illumina di nuovo, bianco, bianchissimo, a colori. Alcune di queste immagini sono di una bellezza lancinante perché arrivati alla quinta volta, oramai Usman è diventato un asso. Il primo esperimento era andato così così. Però, aveva imparato un sacco di cose. Il secondo volava ed era luminoso, poi sono iniziate a diventare colorate, ad essere realmente interattive...'.
18 settembre 2004 Leggero, colorato, atmosferico, giocoso. Attivare il cielo. Sky Ear è un discorso sullo spazio pubblico, un vero e proprio contributo politico. Una nota di Pietro Valle in ARCH'IT artland. 'La parola, scritta o parlata, diventa segnale, il segnale diventa colore, il colore diventa cielo-ambiente, l'ambiente riflette il gruppo ma segna anche i contributi dei singoli, tutti controllano la nuvola ma nessuno può dire cosa diventerà. Un'inedita democrazia della partecipazione si viene a creare: la scelta consapevole di contribuire all'evento (siamo tutti qui con i telefonini rivolti al cielo) si sposa con la casualità degli esiti di questo sforzo collettivo in contemporanea...'.
17 settembre 2004 Il volume di Alan Balfour e Zheng Shiling dedicato a Shanghai racconta la storia della città cinese più attiva dal punto di vista dello sviluppo urbano. Lo presenta Samuele Martelli in ARCH'IT books review. 'Il volume raccoglie poi tutta quella serie di progetti che nei prossimi anni andranno a modificare ulteriormente la fisionomia della città. Anche la maggior parte di questi sono opera di architetti occidentali, ed è quindi plausibile pensare che saranno molti gli studi che apriranno qui una filiale nei prossimi anni. Il grattacielo progettato da Kohn, Pedersen & Fox, che si realizzerà nella distretto del Pudong e che diverrà l'edificio più alto del mondo, grazie alla sua forma particolare è già diventato uno dei simboli della città. Obiettivo della municipalità è quello di raggiungere i sedici milioni di abitanti entro il 2020...'.
Il 2 settembre scorso un incendio ha colpito l'opera maestra dell'architetto Amacio Williams, la Casa del Ponte, costruita a Mar del Plata tra il 1943 ed il 1945. La casa è considerata un capolavoro emblematico del Movimento Moderno in America Latina, basato su di una progettazione libera nello spazio, fondendo tipologie sostanzialmente discordanti come la casa ed il ponte in una forma sola ed armonica. L'opera necessitava manutenzioni già da anni: il Governo locale l'aveva dichiarata sotto tutela sin dal 1997, non contribuendo però finanziariamente a tale iniziativa con risultato il totale abbandono di questo capolavoro architettonico. Nell'ottobre del 2003 Daniel Katz suggeriva un riutilizzo di questa struttura proponendo la collocazione di un Centro Culturale che avrebbe sicuramente contribuito alla manutenzione ed alla salvaguardia dell'edificio da eventuali atti vandalici: quanto avanzato però non ha avuto luogo. Ora si sta attuando una mobilitazione a livello mondiale per la ricostruzione di quanto andato perduto, infatti questo elemento di pregio è patrimonio dell'umanità sicuramente come migliore opera del Razionalismo argentino. La richiesta, oltre il rifacimento di Casa del Ponte, è anche quella di avviare il Governo argentino verso l'approvazione di una riforma costituzionale che sancisca il patrimonio culturale ed architettonico come un diritto fondamentale. (Cristian Gentile)
Pochi giorni dopo aver pubblicato un articolo sull'accelerazione architettonica della Grande Mela dopo anni di stallo, il critico del New York Times Ouroussoff presenta (Cooper Union engages the neighborhood) uno dei progetti più importanti della città: l'ampliamento del Cooper Union for the Advancement of Science and Art, opera dello studio californiano Morphosis. Il progetto 'is an example of how to create powerful architecture that is not afraid to engage its urban surroundings.' Thom Mayne, titolare di Morphosis e già autore di altri progetti per la città (si vedano ad esempio il Newcity Park e il NYC2012 Olympic Village, già presentati sulle pagine di ARCH'IT architetture), ha previsto la lobby del nuovo edificio di fronte a quella della parte storica della Cooper Union ed al Peter Cooper Park. La pelle dei nove piani, con laboratori, aule e spazi per gli studenti, sarà in vetro ed acciaio, con lamelle orientabili che regoleranno la luce nei locali. (Samuele Martelli)
13 settembre 2004 'The Venice Biennale is bursting with blobs, gimmicks and computer-aided design. But there's no substitute for imagination'. Sull'inglese The Guardian Jonathan Glancey presenta (Pods and monsters) la Biennale di Venezia, inaugurata la scorsa settimana. Elemento comune alla maggior parte dei progetti, secondo il critico, è la modellazione digitale utilizzata per rappresentare la Metamorfosi: 'how contemporary architecture is bursting out of the chrysalis of rectilinear (Palladian) design into something more fluid.' Il commentatore propone nell'articolo una panoramica sui padiglioni nazionali delineando le linee guida dei progetti e si sofferma in particolar modo sul nuovo Museo di Scienze Naturali di Matsunoyama, opera dei coniugi giapponesi Tezuka. (Samuele Martelli)
13 settembre 2004 Il direttore della mostra d'architettura della Biennale di Venezia, scrive Frédéric Edelmann su Le Monde (L'architecture, art du camouflage e Les pavillons nationaux à l'heure des métamorphoses) 'a bien choisi ou endossé le thème des métamorphoses et le titre étrangement raccourci et vaguement enrhumé de "Métamorphs". C'est un concept assez pratique, il peut avaler toutes les composantes de l'architecture et de l'urbanisme, étendues à leurs accointances avec la nature...'. 'Les catégories de Kurt Forster -continua l'inviato del quotidiano francese- sont si peu étanches, les cartes si mélangées, les signatures si conformes dans leur expression à la vision que nous propose le commissaire suisse pour l'avenir du monde, que l'ensemble des projets pourrait relever d'une seule gigantesque agence tour à tour merveilleusement inspirée ou lamentable, inventive ou sottement frimeuse...'.
13 settembre 2004 Il coinvolgimento di Asymptote nell'allestimento della Mostra di Architettura della Biennale di Venezia, appena inaugurata, ha prodotto un intervento diffuso e ha realizzato, soprattutto nel grande spazio delle Corderie dell'Arsenale, uno sfondo consistente e spazialmente coesivo al tema METAMORPH proposto dal curatore Kurt Forster. ARCH'IT allestimenti presenta, attraverso le parole degli autori, il progetto sviluppato Hani Rashid e Lise Anne Couture. 'Asymptote's transformation of the Cordiere in particular was predicted on a modulating spacial sequence developed by producing a morphing animation involving the actions of torquing and 'stringing' the entire space. By utilizing the resulting 'key-frames', a sequence of elements with the potential to be used as walls surfaces and platforms resulted. These resulting forms and surfaces were further designed to accommodate models, drawings and video for the Metamorph exhibition...'.
13 settembre 2004 'I am convinced the digital is helping pave the way to entirely new ways of thinking about architecture and spatial concerns'. Risposte acute ed energetiche, quelle di Hani Rashid alle domande poste da Luca Molinari sul lavoro svolto per la Biennale e sui rapporti di Asymptote con l'Italia. 'Italy -si legge nell'intervista pubblicata in ARCH'IT files- has always been for me the place of absolute reconciliation, philosophically and viscerally. I was born in Cairo as you know, to an Egyptian father who was a great painter, sculpture and stage set designer, and a British mother who was an English teacher at the time. Together they formed a very 'modern' family and moved to Rome in the early 60's. I think because of my earliest memories of Rome I have always seen Italy as the place where the extremes of my heritage came together and formed a unity of sorts...'.
12 settembre 2004 Uno dei eventi architettonici più attesi di New York è senza dubbio la riapertura del MoMA, Museum of Modern Art, prevista per il 20 novembre. Il progetto di Yoshio Taniguchi prevede il mantenimento della facciata originaria disegnata da Philip Goodwin e Edward Durell Stone nel 1939, e del giardino delle sculture di Philip Johnson. Ma quello di Taniguchi è comunque un progetto complesso, con un budget molto elevato. Il nuovo museo avrà una nuova entrata sulla 54esima Strada, 40.000 piedi quadrati di nuova galleria ed un ristorante che si affaccia sul giardino. Le collezioni saranno concentrati su sei piani connessi da un atrio centrale. La sensibilità di Taniguchi dovrebbe servire da garanzia a questo intervento, ma il critico del New York Times Nicolai Ouroussoff si domanda (Even More Modern): "what will it tell us about MoMa's identity?" (Samuele Martelli)
10 settembre 2004 MG_Flat di carlorattiassociati è un progetto che si concentra sul rapporto tra volumi e superfici. Volumi che si frammentano e si ricompongono come superfici. Superfici che si piegano e abbozzano dei volumi. 'L'appartamento -scrivono gli autori in ARCH'IT architetture- è stato pensato a partire da un ambiente centrale, con partizioni basse in modo da massimizzare la visibilità simultanea di diverse superfici. Ciò permette di proiettare video e immagini sulla maggior parte delle pareti interne e, potenzialmente, di creare un ambiente domestico ad alta intensità digitale – come suggerito dalle ricerche del gruppo House_n del Massachusetts Institute of Technology...'.
9 settembre 2004 Con ottobre arriva la quarta edizione de Lo spazio in-forme, l'ormai consolidato master di architettura digitale organizzato da in/arch con il patrocinio del Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e del Consiglio Nazionale Ingegneri. L'obiettivo del corso è la formazione di un progettista con competenze specifiche delle più innovative tecnologie informatiche inerenti il rilievo, la progettazione e la rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente, la creazione di elaborati grafici e multimediali. Il corso tende verso lo stage finale: ogni studente potrà frequentare, per un periodo compreso fra i tre e i sei mesi, studi di architettura del calibro di MCA Mario Cucinella Associati, Studio ABDR, Studio Valle, Manuel Gausa ACTAR, François Roche, Antonella Mari, ma0, IaN+, CLIOSTRAAT, King & Roselli Architetti Associati, e altri. Le iscrizioni si chiudono il 30 settembre. Il corso avrà inizio il 21 ottobre.
The Best in Marble 2004. Da Vicenza a Fiesole, da Villa Cordellina Lombardi a Villa di Maiano. Il convegno di architettura specializzato sui temi del costruire in pietra naturale, in programma per il prossimo 24 settembre, approda quest'anno nel territorio fiorentino di Fiesole, fra il laterizio e le tecniche di costruzione degli antichi romani e il ricco spettro di cromatismi di memoria rinascimentale dello statuario, il marmo bianco di Carrara, e della serpentina, il verde di Prato. La manifestazione, evento ormai consolidato nel panorama nazionale, è organizzata dall'Associazione Italiana MARMOMACCHINE, Associazione nazionale dei costruttori e utilizzatori di macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali, con il patrocinio e la collaborazione di ALA-Assoarchitetti, Associazione dei Liberi Architetti italiani. (Francesca Oddo)
7 settembre 2004 Domenico Cogliandro presenta il volume di Maria Rosa Russo, col quale l'autrice prova a fotografare il miraggio del viaggiatore che attraversa lo Stretto di Messina. 'Ne sono andati e venuti tanti, saliti e scesi, trovati e perduti, che nemmeno Maria Rosa, la sfido in questo, sarebbe in grado di ritrovare uno di quelli del primo indimenticabile viaggio. Per questo andrebbe tenuto appresso il libro sui tra N siti, per verificare se tra il colore e la scolorina di stampa qualche volto cambi aspetto, i gesti che indicano la costa appartengano sempre alla stessa pagina, gli uomini non diventino donne e viceversa e i riflessi non mutino in panneggi...' 'Eppure qualcosa -scrive Cogliandro in ARCH'IT books review-, se ci si mette d'impegno a guardare, tra i pontili e le tolde, dietro le sedie di rossi polimeri e attraverso gli screziati oblò, qualcosa simile a profili, fantasmasìe magari, o solo aloni, aure di figure umane, o che sono inclini a ricordare quelle dei viaggiatori, qualcosa si intravede...'.
7 settembre 2004 Quest'architettura non conosce la posa. L'atteggiarsi le è estraneo. Rimane, tuttavia, e sembra rimanere per noi soltanto. In uno scorcio del portico della chiesa di San Dimitris Loumbardiaris, opera di Dimitris Pikionis, Ugo Rosa ritrova analogie con l'arte di Henri Cartier-Bresson. 'L'immagine di questi ragazzi che giocano sulle rive del lago Tanganika -scrive Ugo Rosa in Ciò che rimane, pubblicato in ARCH'IT lanterna magica- è stata catturata da un Cartier-Bresson ventiduenne, nel 1930. Nelle figure di spalle dei tre ragazzi che giocano e nell'apparizione della mano di un quarto si raccoglie tutto quanto lo splendore di un attimo, quello in cui l'onda abbraccia, nel suo movimento, lo spazio configurato dal gioco dei ragazzi. In quel recinto che due braccia e un'anca disegnano con grazia superlativa, consiste il centro di questa fotografia. Da lì si diparte il respiro dell'immagine, la sua silenziosa vitalità. [...] In questa foto, pressoché perfetta, nulla è in posa, né i ragazzi né il lago, ma in primo luogo non è in posa il fotografo...'.
'La storia del mondo non è solamente la storia del Mediterraneo e dell'Europa' Questa l'affermazione decisa con cui Stéphane Martin, direttore del Museo parigino di Quai Branly, difende la scelta di creare una collezione di questo tipo. Questo museo ospiterà infatti una vastissima collezione di arte indigena proveniente da tutti i continenti, e non limitata all'arte primitiva europea già presente in altre collezioni francesi. Il presidente Jacques Chirac, principale artefice di questa imponente iniziativa culturale e che con questa opera prosegue il percorso culturale già intrapreso da Mitterand con la Biblioteca Nazionale di Perrault e ancor prima da Pompidou con l'omonimo centro, spera di poterlo inaugurare già nel 2006. Il museo sarà collocato lungo la Senna, ed il progetto architettonico di Jean Nouvel, avrà come scopo quello di trasportare i visitatori in una sorta di foresta isolata, immergerli direttamente in un altro mondo. Alan Riding presenta (A New Museum in Paris Inches Toward Reality) il progetto sul New York Times. (Samuele Martelli)
Il critico di architettura del New York Times Nicolai Ouroussoff compie un'analisi (The skyline is back) dell'attuale panorama architettonico di New York. Da anni non si registrava una variazione dello skyline della città, uno dei topòs più comuni della Grande Mela, come quello che sta avvenendo negli ultimi mesi. L'immobilismo a cui era soggetta la città trova le proprie radici ben prima dell'11 settembre. Il critico afferma che è dalla fine degli anni Settanta , dalla fine cioè del tardo Modernismo, che la volontà di non ripetere operazioni architettoniche sempre più simili a se stesse, ha fatto sì che i nuovi progetti non presentassero più quella continua voglia di “emergere” tecnologicamente e morfologicamente. Non è un caso se adesso parlando di grattacieli e skyline ci venga prima in mentre Shanghai, città in piena espansione e dove si ha una gran voglia di sperimentare. Il punto di basso di questa tendenza si era raggiunto con l'amministrazione Giuliani, quando il Department of City Planning aveva introdotto normative per conformare i nuovi edifici all'esistente. Per fortuna negli ultimi tempi questa tendenza si è interrotta, grazie a brillanti progetti newyorkesi di Calatrava, Meier, Gehry, Norten, Pelli e Portzamparc. Ultimo in ordine cronologico è il progetto di Morphosis vincitore del masterplan dell'area per le Olimpiadi del 2012, e da poco presentato in ARCH'IT architetture (vedi Paola Giaconia, MORPHOSIS. NYC2012 Olympic Village). (Samuele Martelli)
4 settembre 2004 Castemola ospita da tre anni dei laboratori di ricerca sensibili all'evoluzione del paesaggio architettonico contemporaneo in relazione ai centri storici consolidati. A seguito della mostra dei lavori realizzati durante il laboratorio organizzato dal Comune di Castelmola e ArteAlta, in collaborazione con in/arch Sicilia e con il patrocinio della London Metropolitan University, il 21 agosto si è svolto a Castelmola un incontro organizzato da in/arch Sicilia sugli Orientamenti dell'architettura contemporanea in Sicilia. 'Marcello Panzarella racconta gli itinerari architettonici degli ultimi quaranta anni in Sicilia -recensisce Francesca Oddo per www.architecture.it- attraverso una carrellata di immagini che testimoniano l'influenza di esperienze straniere sulle architetture moderne dell'isola: sono gli anni '60, l'emigrazione è intensa, la povertà disegna paesaggi degradati che suscitano l'interesse di uomini del calibro di Danilo Dolci e Tullio Vinay...'.
4 settembre 2004 Nell'ampliamento del cimitero comunale Armea a Sanremo la struttura dinamica della sepoltura permette di seguire la memoria in un graduale passaggio dal personale al collettivo. Il progetto di Aldo Amoretti e Marco Calvi, premiato da Architectural Review fra le 15 architetture emergenti del 2004. 'La tipologia degli spazi di sepoltura -si legge nell'estratto dalla relazione diprogetto pubblicata in ARCH'IT architetture- è costituita da un camposanto, da una torre ossarii individuali e da un chiostro ossario e cinerario comune. Il camposanto è costruito su terrazzamenti che seguono la topografia naturale del sito, creando spazi concavi e convessi. È a bassa densità di sepoltura ed è costituito da sarcofagi in massello di marmo e da loculi parzialmente interrati, identificati da una lapide di copertura: la tipologia delle sepolture tutela il rapporto individuale e familiare con il defunto per i primi quarant'anni...'.
3 settembre 2004 Ambienti virtuali di vita quotidiana e luoghi di passaggio, interstizi e spazi sconfinati. Find a Good Site on Earth! Il catalogo dei siti di architettura (ma non solo) che può essere piacevole visitare almeno una volta nella vita. Oppure dove è possibile restare, stabilendo una forse provvisoria dimora. Torna, con nuove indicazioni per la vita quotidiana in rete, la sezione di ARCH'IT curata da Raffaella Sacchetti.
3 settembre 2004 Emir Kusturica conversa con Stefano Boeri. Accade a Roma il 18 settembre, in occasione della Notte Bianca, alla Casa dell' Architettura, piazza Manfredo Fanti 47, ore 22.00. Il regista racconterà, attraverso fotografie, film, musica e citazioni filosofiche, la sua visione del mondo sul tema della Bellezza del caos architettonico. L'evento si lega ad un'esposizione fotografica dal titolo "Visioni Gitane di un acrobata": immagini dai set di 'Underground', 'Gatto nero, gatto bianco', 'Super 8 Stories', 'Life is a Miracle' offriranno uno spaccato sulla predilezione del regista per il mondo gitano. Fisarmonica, sax, chitarra elettrica, balalaika, batteria, violino, trombone e tastiere del gruppo 'No smoking orchestra' concluderanno la serata in una danza di ritmi rock e tzigani, folk e punk. (Francesca Oddo)
Il gruppo Asymptote, formato da Hani Rashid e Lise Anne Couture, si è aggiudicato il Frederick Kiesler Prize for the Architecture and the Arts (quarta edizione), con un progetto valutato dalla giuria presieduta da Kurt W. Forster come quello che maggiormente si prefigge una ricerca verso nuove esperienze architettoniche: gli spazi interagiscono con il corpo apportando nuova enfasi nelle esperienze spaziali. Il premio, indetto nel nome dell'autore della Endless House, l'architetto austriaco che più ha fatto dell'avanguardia una ricerca costante, ha infatti l'intento di ricercare nuove forme architettoniche assistite dalle nuove tecnologie. La premiazione di Asymptote avverrà l'11 settembre al palazzo Venier dei Leoni di Venezia, in concomitanza con i vari eventi che precedono l'apertura della IX Mostra di Architettura della Biennale di Venezia; i due architetti hanno anche disegnato una installazione per Metamorph sulla base di una animazione computerizzata trasformando lo spazio espositivo mediante la complicità dei flussi attivi all'interno della mostra e tramite la fisionomia dei corpi. (Cristian Gentile)
Sulla scia del successo ottenuto nella scorsa primavera, "L'era urbana", il programma radiofonico di Radio Tre curato da Marta Francocci e dedicato alla città contemporanea, è stato accolto da Kurt Forster fra gli eventi speciali della IX mostra di Architettura della Biennale di Venezia: nei tre giorni del vernissage, il 9, 10, 11 settembre, in diretta dal palco dell'Arsenale, dalle ore 18.00 alle 18.45 per i primi due giorni, e dalle ore 14.00 al 15.00 il giorno seguente, andranno in onda dibattiti ai quali parteciperanno nomi del calibro di Jean Nouvel, Bernard Tschumi, Massimiliano Fuksas, Paolo Portoghesi, Arata Isozaki, Peter Eisenman, Franco Purini, Daniel Libeskind, David Childs. 'La sfida di trattare l'architettura e la città senza il supporto della vista credo sia stata vinta -racconta l'antropologo e regista Giorgio de Finis-, anche grazie ad una sorta di rigetto che si inizia ad avvertire verso la overdose di informazione cui siamo quotidianamente sottoposti (videofonini, Internet, pubblicità, news 24 ore su 24). C'è bisogno di fermarsi a riflettere, riducendo il rumore di fondo, sottraendo, invece che moltiplicando i vettori che sollecitano il nostro apparato sensoriale. Per questo motivo per la diretta-spettacolo di Venezia ho scelto una proiezione di fotografie bianco e nero: immagini ferme, da guardare dritte negli occhi, a cui è stato sottratto il colore, il suono, il movimento... il tempo, ma che proprio in questa riduzione vorrebbero essere esemplari'. (Francesca Oddo) |
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