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ARCHIVIO MARZO 2003

ultime news

31 marzo 2003

Il gruppo Banca Intesa si avvia verso un restyling completo della propria immagine. Dopo aver commissionato a Michele de Lucchi e a Mario Trimarchi il disegno di un nuovo logo, ha affidato agli stessi progettisti la ristrutturazione dei 2.300 uffici della rete bancaria sparsi per l'Italia. SU Affari&Finanza di La Repubblica, lo stesso de Lucchi espone la sua volontà di coniugare trasparenza e privacy: 'Sembra una contraddizione: la trasparenza richiama il concetto di apertura, mentre la privacy quello della chiusura. Ma il modo per superare questa contraddizione c’è. Ed è quello di aprire il più possibile gli spazi, creare salotti per la consulenza e aree dedicate, delimitate da strutture e porte di vetro. Una soluzione che crea luce. Tanta luce. Perché il cliente in banca vuol trovare efficienza, professionalità, ma anche comfort'.

 

31 marzo 2003

La maggior parte dei parchi italiani, di istituzione più o meno recente, avvia la gestione del territorio in assenza di statuto e regolamento, rinviando spesso a tempi imprecisati la redazione del principale strumento di governo, il piano del parco. Il Sole 24 ORE propone una accurata indagine sullo stato delle aree protette nel nostro Paese -mettendo in luce il problema dei disavanzi di cassa, dei frequenti commissariamenti, degli equilibri precari tra sostenitori e detrattori del parco- e intervista il ministro Matteoli sull'opportunità di una riforma sostanziale delle relazioni tra l'ente parco, il territorio e le comunità che lo abitano.

 

31 marzo 2003

La Repubblica ricorda l'allestimento, alla Triennale di Milano, della mostra 'Asfalto: il carattere della città', aperta sino al 27 luglio. Nel sopralluogo, ripercorre la storia del materiale muovendo dalla Torre di Babele alle grandi trasformazioni urbane dell'Ottocento, sino al declino avviato dal secondo dopoguerra, che associa all'asfalto le devastazioni del verde e della natura associandolo all'incontrollato sviluppo della città.

 

31 marzo 2003

Complicazioni organiche risolte in olismi macroscopici ma anche in variazioni e diversità microscopiche. Una sensibilità verso l'innovazione tecnica accomuna gli artisti e architetti di Intricacy, l'esposizione collettiva curata da Greg Lynn per l'Institute of Contemporary Art (ICA) di Philadelphia. La mostra è accompagnata dal convegno w/INTRICACY: Architecture, Art and New Media e da un catalogo progettato da the Purtill Family Business. ARCH'IT sopralluoghi presenta l'iniziativa attraverso una nota introduttiva di Greg Lynn e segnala, con l'occasione, che l'architetto presenterà la propria ricerca il prossimo 10 aprile a Ferrara, in una conferenza ospitata nell'ambito delle celebrazioni per il decennale della locale facoltà.

 

30 marzo 2003

Sino all'8 giugno, il Design Museum di Londra ospita la mostra 'Superstudio- Life without objects', dedicata all'opera del gruppo di giovani architetti fiorentini che, a cavallo tra gl anni '60 e i '70, rappresentò il punto di riferimento per gli altri movimenti radicali. Carlo Ratti scrive su Domenica de Il Sole 24 ORE: 'I suoi progetti agirono come fattore destabilizzante sull'ortodossia modernista e fornirono reattivi mentale" ad architetti di diverse generazioni, quali Michele de Lucchi, Rem Koolhaas e Bernard Tschumi. Ancora adesso essi conservano intatta la loro carica ironica e polemica. Con il loro corredo iconografico di capelli lunghi e baffoni alla Che GUevara, non sono soltsanto il segno di una stagione di grande impegno ideologico e rinnovamento della disciplina archittettonica, ma anche manifesti fervidi di insegnamenti per il persente...'.

30 marzo 2003

Presentati al pubblico con una mostra e con una pubblicazione allegata all'ultimo numero di Casabella, i progetti per la stazione dell'alta velocità a Firenze -partecipanti a un concorso che ha visto come vincitore Norman Foster- sono caratterizzati da una sostanziale uniformità nell'approccio al problema da cui si discostano invece le proposte dei due gruppi più giovani, gli inglesi di F.O.A. e gli italiani Ricci & Spaini. Su Domenica, inserto di cultura de Il Sole 24 ORE, Fulvio Irace sottolinea l'importanza dell'intervento per la città e confronta le scelte dei vari progettisti: 'Invece di "emergere" sul piano della città con pensiline, volte o porticati, sia gli inglesi del Foreign Office che gli italiani Ricci & Spaini immaginano la stazione come "luogo" più che "punto d'arrivo", suggerendo un'idea generale di paesaggio in cui si mescolano artificiale e naturale in una sorta di "giardino per viaggiatori" o di "collina parco" che proietta nel costruito della città il tappeto ibrido di una "natura artificiale"'.

29 marzo 2003

Un patrimonio fatto di musei, moschee, palazzi e piccole case del centro storico rischia di essere devastato. E' Baghdad, la città che ospita la maggiore collezione al mondo di arte mesopotamica insieme ai frutti architettonici della contaminazione tra il razionalismo di alcuni tra i più importanti progettisti americani ed europei e la spiritualità di cui è intrisa la tradizione irachena. Su Il Sole 24 ORE, Fulvio Irace ripercorre la storia di Baghdad, dall'originaria al-Mansur alla città moderna in cui hanno operato Walter Gropius, Wright, Le Corbusier: '[...] Frank Lloyd Wright [...] lasciò l'Arizona per il Medio Oriente. La sua meta era Baghdad, dove era stato incaricato di progettare il teatro dell'opera: affascinato dal mondo dell'islam di cui ammirava la religiosità e la particolarità della tradizione decorativa, l'anziano maestro disegnò un nuovo piano di sviluppo per la capitale partendo proprio dalle anse del Tigri...'.

 

29 marzo 2003

La Gnam, Galleria di Arte Moderna di Roma, verrà ampliata su progetto dello studio Diener & Diener, di Basilea. I nuovi 4500 metri quadri di spazi espositivi, laboratori, auditorium, consentiranno di mettere in mostra grandi quantità di materiali sinora rimaste nascoste al pubblico e di ospitare eventi che inseriranno la Gnam nel circuito dei principali musei internazionali. Per Il Messaggero, Sandra Pinto, Sovrintendente della Galleria di Valle Giulia, spiega la portata del progetto. Dalla rassegna stampa del Ministero per i Beni le Attività Culturali.

 

29 marzo 2003

'And here is the problem. Whose culture? What culture? If culture means lots of big building projects, urban regeneration and jobs, is this is a sign that our cities are barking up the wrong tree?'. Jonathan Glancey riflette sulle aspettative delle sei città inglesi -Bristol, Cardiff, Birmingham, Liverpool, Newcastle-Gateshead e Oxford- candidate al ruolo di capitale europea della cultura per il 2008. Su The Guardian.

 

28 marzo 2003

'L'edificio in forma di prato ascendente accompagna le linee di traffico e diventa una piattaforma per il nuovo centro formazione. Da lontano, dalla campagna, il terreno rimane inalterato e tra i frutteti i tagli illuminati delle corti vetrate annunceranno l'inizio della città. Arrivando in macchina, la rampa di accesso all'autorimessa sotterranea costituisce l'ingresso principale del complesso...'. L'area appare isolata. Alla logica dell'occupazione del suolo si preferisce un edificio che assuma la forma del paesaggio. CCPARCHITETTI, il gruppo di progettisti composto da Carlo Calderan, Luca Cuzzolin, Elena Pedrina basato a Berlino e Venezia, presenta il progetto vincitore del concorso BGV Projekt "Futuro Liestal" bandito da Basellandschaftliche Gebäudeversicherung Liestal. In ARCH'IT architetture.

 

28 marzo 2003

Sorgerà nel campus della grande università del Qinghua, a Pechino, il Museo d'arte contemporanea progettato da Mario Botta e vincitore del concorso indetto dal governo cinese. I lavori di realizzazione dell'edificio, che ospiterà su una superficie di 25mila metri quadrati un museo d'arte tradizionale cinese e una galleria di esposizioni temporanee d'arte contemporanea, avranno inizio entro la fine dell'anno. Su KwArt.

 

28 marzo 2003

Il soprintendente per i beni architettonici e il paesaggio di Roma Roberto Di Paola, il soprintendente archeologico di Roma Adriano La Regina, il soprintendente ai beni culturali del Comune di Roma Eugenio La Rocca, il direttore dell'ufficio città storica del comune Gennaro Farina e il direttore della scuola di restauro dell'Università La Sapienza, Giovanni Carbonara, sono i membri della commissione nominata dal Ministero per i Beni e le attività culturali e il Comune di Roma per lavorare alle modifiche da apportare al progetto per l'Ara Pacis. La commissione si muoverà secondo le precise indicazioni su cui si basa l'accordo tra i due enti, il cui testo è stato reso noto oggi. L'ANSA ne riporta i passaggi principali.

 

28 marzo 2003

Si è recentemente concluso il concorso a premi per idee e progetti 'Roma vista dai tetti', indetto dalla DARC del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e aperto ai neolaureati e agli studenti delle università romane, delle Facoltà di architettura e della scuola di specializzazione in restauro dei monumenti. Il primo premio del concorso, il cui obiettivo era individuare tutti gli elementi di disturbo presenti sulle coperture degli edifici del centro storico e di fornire risposte progettuali che consentano l'inserimento di volumi tecnici, di servizio e altro senza incidere sulla lettura dei lineamenti architettonici e dell'ambiente storicizzato, percepiti nella loro unicità e interazione, è andato a Marta Dante vincitrice in ex-aequo con gruppo composto da Jorge Gomez Rodriguez, Federica Dellera, Cristina Di Nino, Sonia Saracino. Il prossimo 3 aprile, presso la Casa dell'Architettura ospitata nel Complesso Monumentale del San Michele a Ripa a Roma, si svolgerà la premiazione una tavola rotonda sul recupero delle coperture del centro storico di Roma, e sarà inaugurata la mostra degli elaborati di concorso.

 

28 marzo 2003

Oggi e domani, presso l'Acquario Romano in Piazza Manfredo Fanti a Roma, si terrà un l'incontro di presentazione degli esiti del master in Progettazione di Spazi Interattivi per la Comunicazione organizzato dal Dipartimento di Progettazione Architettonica, Urbana, del Paesaggio e degli Interni e dal Centro Teatro Ateneo dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza. 'Prove per una città imminente', questo il titolo dell'iniziativa, illustra il corso appena concluso, che si è caratterizzato per seminari, workshops e sperimentazioni nel campo della progettazione di spazi, in-door e out-door, in grado di sentire la presenza e le intenzioni di un utenza mobile, sfornita di periferiche speciali, che possa utilizzare il telefono cellulare o le interfacce sensoriali naturali per interagire con immagini digitali di grande formato, navigare in Internet, fruire di un nuovo tipo di televisione, utilizzare la videoconferenza in scala naturale.

 

27 marzo 2003

'Il volume raccoglie le vicende di alcuni tra i "viaggiatori" ai margini tra architettura, arte e scienza. Margini che, come vedremo, non sono mai confini; e non si tratta solo di una maggiore intensità di contaminazione tra settori differenti, si va ben oltre il fascino dei neologismi o di un melting pot rimestato da più parti: i risultati, le scoperte che (appropriatamente direi) emergono, raccontano di orizzonti nuovi, mettono in crisi i prematuri tentativi classificatori, ma "sorprendentemente" convergono, come attratti dalla stessa, connaturata, legge...'. Così scrive Roberto Sommatino nel presentare il volume Architopia. Art architecture science, prodotto in occasione della Utopia Biennial di Cascais, lungo un percorso che passa attraverso alcuni degli architetti che hanno partecipato all'iniziativa: Kolatan/Mac Donald, Kas Oosterhuis, IaN+, Makoto Sei Watanabe, R&Sie, Decosterd & Rahm, Mark Goulthorpe e Mark Burry. 'L'ubriacatura novecentesca di analisi di ogni sorta, di frammentazioni, separazioni e individualismi, ha trovato -conclude Sommatino- lo stordimento del mattino dopo. Nell'era di quella che qualcuno ha chiamato "scienza simulante", l'utopia sembra essere la riconciliazione tra le cose; non la ricerca del mattone irriducibile, piuttosto la tensione verso la legge unica...'. In ARCH'IT books, in collaborazione con Food for Minds.

 

26 marzo 2003

In occasione del prossimo Salone del mobile, la Triennale di Milano ospiterà in mostra i progetti prodotti per Alessi da un gruppo di 22 architetti che, nell'arco dei due anni appena trascorsi, hanno lavorato alla definizione di un nuovo linguaggio sotto la direzione di Alessandro Mendini. Per Affari&Finanza, supplemento di La Repubblica, Alberto Alessi e lo stesso Mendini anticipano alcuni dei risultati dell'iniziativa: 'Da un lato è emerso un mondo di ipersofisticazione tecnologica. Ne sono esponenti il giovane architetto californiano Greg Lynn e l’australiano Tom Kovac che presentano mondi di forme mai viste nel campo del design. Dall’altra parte c’è un approccio molto naif e poetico, ma con un tocco di maestria che hanno in particolare i giapponesi, come Sejima e Ito...'.

 

26 marzo 2003

Internet non s'addice all'architettura. Renato De Fusco propone in ARCH'IT files un intervento mirato a discutere i principali luoghi comuni individuati nel rapporto tra architettura e tecnologie digitali, originariamente pubblicato nella rivista da lui stesso diretta «Op. cit.». 'La tecnoideologia oggi imperante -annota il celebre storico- si presta ad alcuni equivoci che vanno chiariti. Qui ne discuterò due: quello che riguarda il concetto di "informazione" e l'altro indiscriminatamente associa l'architettura all'informatica ovvero ad Internet, qui scelta come emblema dell'intero corpus disciplinare...'.

 

24 marzo 2003

Si è recentemente inaugurata, alla Triennale di Milano, l'esposizione Asfalto: il carattere della città, curata da Mirko Zardini. Maria Vittoria Capitanucci ha visitato, per ARCH'IT sopralluoghi, la mostra in cui si incarna, tra alti e bassi, il fil rouge delle trasformazioni metropolitane. 'Non è certo un caso che la mostra [...] si apra proprio con un monitor su cui scorrono, ben montati, frammenti di quei classici del cinema che hanno reso la strada, la sua materia e il suo colore un'icona della contemporaneità. Del resto, come ben sottolinea l'esposizione milanese, l'avvento del bitume sostanzialmente segna una delle tappe fondamentali nell'evoluzione della città industriale tardo ottocentesca, giungendo nel tempo ad incarnare, tra alti e bassi, il fil rouge delle trasformazioni metropolitane, ruolo mai realmente riconosciutogli e in questo senso tutto da rileggere in una chiave interpretativa completamente nuova...'.

 

24 marzo 2003

L'asfalto lega l'architettura al suolo, e la suo contesto sociale, tecnico, economico. Un'anticipazione del saggio introduttivo di Mirko Zardini al catalogo della mostra milanese Asfalto: il carattere della città. 'Da poco più di venti anni -scrive Zardini- il termine città ha iniziato a dissolversi, per lasciare il posto a una nuova dimensione metropolitana. Oppure ha dato il via ad una serie di fertili ibridazioni, che ne hanno messo in luce aspetti e caratteri particolari. Questo processo di ridefinizione ha portato alla costituzione di una specie di un vero e proprio borgesiano universo parallelo, in cui attraverso il concetto di urbano, declinato di volta in volta secondo particolari accezioni, si ripropone e rappresenta ogni volta tutta la complessità del mondo contemporaneo...'. In ARCH'IT files.

 

23 marzo 2003

Su Domenica, inserto di cultura de Il Sole 24 Ore, Stefano Boeri espone i presupposti della ricerca Border-device(s), curata da Multiplicity e promossa da Domus Academy e Berlage Institute di Rotterdam, i cui risultati saranno esposti in giugno alla Biennale dell'Arte di Venezia. 'Insomma: se una volta per tutte la smettessimo di credere che i confini oggi più controversi e conflittuali abbiano tutti e solo la natura di lunghi Muri interrotti da Torri di controllo e check point. Se cominciassimo a osservare con attenzione la variegata moltitudine di confini che spezzetta e circonda la nostra vita quotidiana, la moltitudine di confini che frammenta e scheggia intere parti del nostro pianeta, potremmo forse capire che i confini - ci piaccia o no- sono anche dei sensori delle dinamiche del mondo contemporaneo. "Dispositivi" dinamici e tridimensionali, pulsano delle energie e degli attriti che accompagnano -nel bene, oltre che nel male- la storia presente'.

 

23 marzo 2003

'What is it that makes some countries produce decent architecture, with regular, unflashy reliability, and leaves others so clearly incapable of building anything of quality? "It's like mushrooms," the late Enric Miralles, architect of the new Scottish Parliament in Edinburgh once replied[...]. "Leave one mushroom in the cellar and when you come back you will find a whole crop of them'. Per The Observer, Deyan Sudjic spiega le ragioni del ritardo dell'Irlanda nel panorama architettonico internazionale e dell'attuale recupero, testimoniato tanto dalla trasformazione in corso nella città di Dublino quanto dalla produzione di progettisti irlandesi attivi in altri Paesi europei.

 

23 marzo 2003

Circa 70 opere compongono la mostra 'Le Corbusier pittore, scultore, designer', articolata in tre sezioni che raccolgono i dipinti realizzati da Le Corbusier tra gli anni '30 e gli anni '60 e alcuni arazzi, oggetti di design, sculture. Inaugurata questa mattina presso la Civica galleria d'Arte contemporanea di Lissone, l'esposizione costituisce la prima tappa di un'iniziativa che prevede, nel mese di aprile quattro giornate di approfondimento sulla figura e l'opera del progettista. Su Il Giorno.

 

22 marzo 2003

Giovedì 27 marzo il Castello del Valentino di Torino ospiterà una giornata di studi sul tema 'Architettura ecologica. Riflessioni sul gesto creativo e i mezzi strumentali alla progettazione' durante la quale si cercherà di chiarire il grado di condizionamento dell'esigenza di efficenza energetica dell'edificio sul progetto d'architettura. Ad approfondire i vari aspetti della questione, dal contesto storico-culturale alla importanza della modellazione dei parametri ambientali consentita dagli strumenti informatici, saranno Roberto Salizzoni, Luigi Prestinenza Puglisi, Virgina Gangemi, Mario Grosso, Marco Visconti, Andrew Marsh, Mario Cucinella.

 

21 marzo 2003

Dopo dieci anni di lavori riapre, ampliato, l'Albertina Museum di Vienna, storico palazzo realizzato alla metà del XVII secolo e custode, dal 1919, della collezione di disegni su carta di proprietà del duca Alberto. Tra gli architetti che hanno contribuito alla trasformazione dell'edificio figurano Hans Hollein, incaricato della progettazione dell'ingresso al museo, e Erich Steinmayer con Friedrich Mascher, autori dei nuovi spazi espositivi. 'L'objectif de cette extension était d'installer les collections du musée dans les meilleures conditions de conservation et d'accessibilité [...]; de créer un centre d'études et une salle d'exposition de 800 m2. De ce côté nouveau du musée, c'est aussi le chantier. Du dehors on ne peut rien voir, simplement déduire que c'est dans ces nouvelles profondeurs qu'on peut découvrir la collection photographique du musée'. Su Le Monde.

 

21 marzo 2003

I lavori di realizzazione del Maxxi hanno avuto preso il via ieri 
in via Guido Reni a Roma senza la formale cerimonia di inaugurazione, preceduta di poche ore dall'inizio della guerra in Iraq e rinviata in segno di rispetto per l'architetto Zaha Hadid, nata a Baghdad. Soltanto due mostre ad inaugurare l'evento: 'Trasparente', che espone fotografie e video sul nord Europa realizzate da artisti italiani e scandinavi, e 'Mostra ristretta', costruita su 8 tarsie in cemento di Enzo Cucchi e 24 ceramiche di Ettore Sottsass. Un sopralluogo su La Stampa.

 

21 marzo 2003

Elena Carlini e Pietro Valle incontrano Sheila O'Donnell e John Tuomey, tra i più apprezzati architetti irlandesi, per discutere tre complessi scolastici da loro costruiti. Dal dialogo emerge l'importante responsabilità culturale dei due progettisti nel volere definire una linea architettonica irlandese attenta ai fenomeni internazionali ma anche sensibile al contesto locale. Rigore metodologico, capacità di ridefinire il ruolo delle istituzioni, contestualismo poetico e articolazione tettonica sono tutti aspetti dibattuti con lucida coscienza critica. 'I due architetti -annotano Carlini e Valle- reagiscono all'isolamento culturale dell'Irlanda, storicamente dominata da altre nazioni, con un'incredibile sensibilità critica che guarda sia verso molteplici riferimenti lontani sia alla natura del vicino contesto. Questa duplice capacità di focalizzare e distanziarsi, li ha anche portati a ridefinire il significato di molte istituzioni pubbliche ereditate dal dominio inglese o dal controllo della chiesa cattolica...'. In ARCH'IT files.

 

20 marzo 2003

Sovrapposizioni, accostamenti ed intersezioni reciproche. Quattro fasce disposte longitudinalmente, a giacitura variabile l'una rispetto all'altra. Michele Moreno e Giovanni Santamaria documentano il progetto vincitore del concorso per un Open-Air Theatre a Atene. 'Lo spazio ambiguo della piega sostanzia la genetica di questo progetto per un teatro all'aperto. Il ritmo sincopato, con le accelerazioni, le rotture, le riprese lente, caratterizzando uno stato di mutazione continua ed imprevedibile, determina lo svolgersi di piani dalle diverse inclinazioni: ora lievi e quasi impercettibili, ora invece più marcate, per garantire non solo le esigenze funzionali del progetto, ma anche l'adeguamento della struttura alle caratteristiche del territorio su cui di volta in volta viene collocata...'. In ARCH'IT architetture.

 

19 marzo 2003

Un monumento dell'età berlusconiana voluto da Francesco Rutelli. Vittorio Sgarbi parla dell'Ara Pacis nell'intervista concessa a La Stampa: 'E' un progetto assurdo, otto volte più grande del necessario. D´altronde dentro vogliono farci di tutto: l'auditorium, la biglietteria, il portaombrelli e l'appendipanni. Tutto il peggio del consumismo globalizzato. Diventerà una specie McDonald's. Un luogo da visitare, mentre la teca del Morpurgo era un luogo da guardare: si passava e dai vetri si ammirava l´Ara Pacis...'

 

19 marzo 2003

Con i temi Abitare, Città, Immagini e tecnologie, Luce, Moda, Museo, Spazio, Trasporti e Memoria, l'iniziativa 'Milano design open lectures' parte dalla Facoltà di Design del Politecnico per impostare, nell'arco di due mesi, un dialogo aperto con il pubblico milanese al di fuori dei luoghi istituzionali. Così Il Manifesto: 'Non si tratta soltanto di lezioni che vengono generosamente offerte al pubblico e ai cittadini ma piuttosto di un confronto, di un reciproco arricchimento attraverso punti di vista e esperienze diverse. E qui trova spazio il concetto di osservatorio dinamico...'

 

19 marzo 2003

Il Manifesto propone un sopralluogo alla mostra che Cagliari dedica ad Adalberto Libera in occasione del centenario della sua nascita. L'esposizione, nata dalla collaborazione tra il Centre Pompidou, il Ministero per i Beni e le attività culturali, la Soprintendenza e l'Università cagliaritane, si articola in due sezioni, relative rispettivamente ai lavori compiuti prima e dopo la seconda guerra mondiale. Due architetture realizzate nel capoluogo sardo, il padiglione della Cassa per il Mezzogiorno alla Fiera e il complesso di palazzine I.E.E.P di via Pessina, aprono la ricognizione sulla produzione del dopoguerra, il periodo più fertile nell'opera dell'architetto triestino.

 

17 marzo 2003

'Abbiamo fatto delle simulazioni sui disegni di Meier. Il muro dello scalone, alto 5 metri, arriverebbe fin quasi a via Tomacelli. Uno scempio che nasconderebbe per metà le facciate delle 2 chiese della piazza. Non si può costruire fin quasi sul sagrato, quelle sono due perle, una è del Valadier'. In un'intervista rilasciata a La Stampa, il soprintendente statale Roberto di Paola precisa i criteri secondo i quali verranno apportate modifiche alla teca dell'Ara Pacis progettata da Richard Meier. Alla commissione che verrà nominata nei prossimi giorni in accordo col Ministero per mettere a punto gli interventi spetteranno la modifica delle sporgenze della copertura, dello scalone di ingresso e delle propaggini laterali, che, in seguito al vincolo imposto alle facciate degli edifici circostanti, dovranno arretrare verso il corpo principale.

 

17 marzo 2003

E' in corso al RIBA Architecture Center di Londra la mostra dei progetti selezionati per il premio AR+D Emerging Architecture. Provenienti da circa 60 Paesi e redatti tutti da architetti al di sotto dei 45 anni, i progetti rivelano, secondo Jonathan Glancey, una evidente prevalenza di architetture di luce e ombra. 'On the one hand are buildings aspiring to be the crystal palaces of their age: clad in sheets of sun-flaring glass, lit by harsh fluorescent light, they are over-bright around the clock. On the other is the architecture of darkness, of new monuments and mausoleum-like museums epitomised by the challenging memorial architecture of Daniel Libeskind, a brilliant designer who confronts us with the dark side of human nature writ on a titanic scale'. Su The Guardian.

 

17 marzo 2003

Domani 18 marzo, a Trieste, saranno consegnati i premi del concorso di idee TriestEXPO' e verrà contemporaneamente inaugurata la mostra dei progetti vincitori e selezionati, visitabile sino alla fine del mese. Il concorso, finalizzato alla proposizione di architetture permanenti destinate all'esposizione nell'area del Porto vecchio, mirava ad individuare forme e funzioni da insediare in maniera permanente in un'area strategica e centrale nella città 
tramite un progetto urbanistico unitario.

 

17 marzo 2003

Giovedì 20 marzo verrà posata la prima 'pietra' -uno scrigno contenente una lastra di bronzo disegnata da Ettore Sottsass- del centro nazionale delle arti contemporanee progettato per Roma da Zaha Hadid. Il Maxxi (questo il nome scelto, ovvero museo d'arte del XXI secolo) ospiterà per l'occasione, negli spazi già disponibili, le esposizioni 'Trasparente' e 'Mostra ristretta', con i lavori di Cucchi e Sottsass. Su La Repubblica, dalla rassegna stampa del Ministero per i Beni e le attività culturali.

 

17 marzo 2003

A presentazione della mostra 'The Undiscovered Richard Meier' che Francoforte dedica all'opera dell'architetto sino al 18 maggio, The International Herald Tribune ricostruisce il contesto nel quale si è inserito il progetto di Meier per il Museo delle Arti applicate: 'The museum-building boom has long since passed, and many local institutions are hard-pressed to meet basic operating costs. Nonetheless, Frankfurt continues to suggest the creative possibilities for pairing ‘‘Kunst’’ and ‘‘Kommerz.’’ Above all, Richard Meier’s Museum of Applied Arts offers an eloquent metaphor for the fusion of tradition and innovation. Here, in a park-like setting, the high and handsome Villa Metzler, erected in 1806, was wedded to a cubist structure in glass and gleaming white industrial panels. This light, rhythmically modulated structure also reached out into the surrounding park with arches and arbors'.

 

17 marzo 2003

Al via oggi il primo workshop internazionale sul tema Roma "Città Eterna/Città Sostenibile", ospitato dal Complesso Monumentale del S.Michele a Ripa a Trastevere. Organizzato dalla Prima Facoltà di Architettura e dall'Ordine degli Architetti di Roma, il workshop vedrà avvicendarsi, nel corso di tutta la settimana, un ciclo di relazioni e conferenze aperte al pubblico, e si concluderà lunedì prossimo con la consegna di elaborati progettuali che confluiranno in una mostra riassuntiva.

 

17 marzo 2003

'Tornare a parlare di autonomia dell'architettura significa recuperare una riflessione sulle teorie, sugli strumenti e sulle tecniche del progetto e non celebrare un suo distacco da tutto'. Dopo aver aperto con l'articolo Città e Architettura. Note a margine della crisi una riflessione sulle teorie del progetto, Pier Vittorio Aureli, Andrea Costa, Ilhyum Kim, Giuseppe Mantia, Luka Skansi replicano, insieme a Martino Tattara, ai diversi interventi proposti da Massimo Ilardi, Luca Molinari, Giovanni Damiani, Alberto Alessi, Francesco De Agostini e pubblicati nelle scorse settimane in ARCH'IT files. 'Oggi stranamente -scrivono i promotori della riflessione- la ricerca architettonica sembra rivolgersi solo ad una illustrazione della realtà (o presunta tale) in costante cambiamento, la quale inesorabilmente condanna il discorso ad una continua invenzione di complessità e contraddizioni che includa il più possibile ciò che evidentemente il meccanismo del progetto non potrà mai accogliere...'. Il progetto come controparte critica.

 

17 marzo 2003

Architetture tra terra e mare. Un territorio che diventa rete di collocazione e movimento di infinite minoranze, che non si parlano e non si scorgono tra loro. In ARCH'IT books review Giovanni La Varra commenta il volume di Elena Rosa dedicato alle Baracche marine ai margini di un porto. 'Tracce di un uso marginale e nascosto dell'area savonese a partire da materiali deboli e precari, all'apparenza abusivi e disordinatamente disposti, ma in realtà nati secondo differenti logiche di razionalità minimale che connotano in maniera specifica ogni insediamento e sempre, o quasi, sotto l'egida dell'Autorità Portuale di Savona-Vado che, per ogni baracca, rilascia una concessione quadriennale che può essere rinnovata con l'obbligo di restituire il suolo nelle condizioni originarie in caso di revoca o di rinuncia...'.

 

16 marzo 2003

Architetto mediocre, individuo insulso, umile con i potenti e prepotente con gli umili, corrotto, avaro, capace d'ogni bassezza e di qualunque crimine pur di accrescere il suo potere. Gesualdo Verdolesi, autore di un inconsapevole capolavoro. 'Le Terrazze d'Inzia, l'ultima opera di Verdolesi, furono anche il suo inconsapevole capo d'opera. Inconsapevole, diciamo, perché le Terrazze così come oggi la vediamo hanno poco a che vedere con la concezione originaria dell'autore. Quando si iniziarono i lavori, infatti, Gesualdo Verdolesi cominciò a rendersi conto che in cantiere si verificavano strani accadimenti...'. Il racconto di Ugo Rosa in ARCH'IT lanterna magica.

 

15 marzo 2003

Presentata due settimane fa a New York, presso la White columns gallery, la nuova rivista bilingue, inglese e cinese, curata da Steven Holl e Yung Ho Chang, preside della Facoltà di Architettura dell'Università di Pechino. "32", raggiungibile da oggi tramite ARCH'IT riviste, debutta nel panorama editoriale internazionale. Titolo e formato, con pagine rigorosamente in bianco e nero, discendono dalla mitica rivista olandese degli anni Venti "Wendingen". Gli argomenti trattati nei primi due numeri sono dedicati all'architettura in Cina e alle vicende metropolitane del Paese.

 

15 marzo 2003

Scrittura, narrazione, rete organica. L'arabesco come possibile, sorprendente, nuovo linguaggio. Leandro Janni propone un paradigma della nuova urbanistica meridiana, mediterranea. In ARCH'IT files Leandro Janni propone un paradigma della Nuova urbanistica meridiana, mediterranea. 'Dopo più di cinquant'anni di leggi urbanistiche di ispirazione "forte", autoritaria, prescrizioni, negazioni, divieti, conservatorismi che, troppo spesso hanno alimentato -soprattutto nel Meridione- rifiuti, esclusioni, emarginazione sociale, diffuse, pervicaci forme di illegalità, l'arabesco può rappresentare un modello culturale, spaziale, esistenziale alternativo, "debole", ma proprio per questo, autorevole e condiviso...'.

 

12 marzo 2003

In occasione dell'apertura della mostra che l'Accademia di San Luca dedica ai disegni di Mario Ridolfi, Giuseppe Strappa sul Corriere della Sera sottolinea con rammarico la dispersione degli archivi degli architetti della scuola romana, ma esalta -a prescindere dai materiali che verranno in suo possesso- il ruolo che sarà proprio della DARC, la Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee: '...il nuovo museo diretto da Pio Baldi avrà un diverso valore. Costruirà una forma nuova di memoria, un archivio degli archivi dove la conservazione dei disegni e la loro circolazione avverrà in forma immateriale, attraverso le reti ed i depositi della cultura multimediale. In cambio del piacere vagamente feticista del contatto col documento autografo, il nuovo archivio dilaterà nel tempo e nello spazio la capacità di accumulare immagini e documenti'.

 

12 marzo 2003

Il ruolo di Daniel Libeskind nell'opera di ricostruzione del World Trade Center e l'identità del committente cui dovrà eventualmente fare riferimento sono ancora da definire. Una prima ipotesi di contratto relativa alla realizzazione del memorial (l'inizio dei lavori è previsto per questa primavera e la conclusione per il secondo anniversario dell'attacco alle torri) verrà discussa domani dall'architetto e dalla Lower Manhattan Development Corporation, che è solo una delle parti in gioco. Edward Wyatt spiega la complessità della questione sul New York Times.

 

12 marzo 2003

A Firenze per una conferenza sul tema 'Tradizione della modernità' e per discutere della prima fase del progetto interuniversitario di riqualificazione dell'area di piazza Brunelleschi, Richard Meier risponde alle domande de l'Unità sull'etica della progettazione, sul rapporto tra architettura contemporanea e contesto storico, sulle incertezze del post-modernismo e il valore della modernità: 'Tutto sta nel rapporto tra le cose e quel che le circonda. Il rapporto tra la "cosa", intesa come qualcosa di isolato, e la realtà che la circonda. La modernità è un processo continuo. E' nella ricerca che portiamo avanti, è qualcosa che noi viviamo dentro il nostro tempo. E' iniziata col XX secolo e da allora è un continuo scavare, cercare, inventare. La modernità si nutre di fantasia, di invenzione...'.

 

12 marzo 2003

Il Qart, Laboratorio per lo studio di Roma contemporanea, ha messo a punto una Carta della Qualità che costituirà uno degli allegati principali al piano regolatore della capitale. Si tratta di un monitoraggio accurato della periferia romana, mirato a mettere in evidenza le strutture e gli spazi che, pur non avendo riconosciuta qualità architettonica, rivestono comunque un ruolo fondamentale quanto a forza identitaria all'interno di un contesto urabnisticamente povero. La Stampa espone i risultati dell'indagine tramite le parole del direttore del Qart Ostilio Rossi.

 

12 marzo 2003

Dal 14 marzo prossimo sarà visitabile, presso il SESV di Firenze, la mostra NODI. Idee per una casa italiana a Bangkok. La mostra racconta la cultura dell'abitare nel nostro Paese, la nostra capacità progettuale, il saper mettere in gioco la tradizione attraverso un uso discreto delle nuove tecnologie. L'esposizione è la conseguenza di un eccezionale percorso di ricerca che va da Quarrata a Bangkok, approfondito in 10 progetti esemplari documentati nel catalogo pubblicato da Mandragora, cui hanno preso parte giovani progettisti (i torinesi Cliostraat), pubblici amministratori (l'ex Sindaco di Quarrata Stefano Marini), così come commercianti, impresari, studiosi e artisti di diversi Paesi. Nel porre in primo piano la volontà di stabilire contatti con persone nuove, provenienti da discipline e da geografie lontane, la mostra NODI presenta una delle manifestazioni più significative ed originali dell'attuale ricerca architettonica italiana. In ARCH'IT files Stefano Mirti e Walter Aprile, due degli autori dell'iniziativa, ne introducono i temi principali.

 

12 marzo 2003

Il problema dell'architettura contemporanea (nonché del design) è che è piena di gente che lavora sul tema delle rose, spacciandolo per pane. Una rosa si guarda, si annusa. Però non si mangia. È un dato di fatto. In ARCH'IT interview Marialuisa Palumbo discute con Walter Aprile e Stefano Mirti: Walter è un informatico con una duplice specializzazione in lessicografia e linguistica ed una particolare passione per gli ambienti collaborativi online; Stefano è un architetto e responsabile del settore architettura presso l'Interaction Design Institute di Ivrea dove insegna con Walter, ed è tra i fondatori del gruppo Cliostraat. 'Io sin qui -dice Mirti- avevo lavorato con persone diverse. L'artigiano, l'ingegnere civile, l'impiantista, il cliente. Inserire nel processo produttivo un computer scientist è come se ti dicessero che nel prossimo progetto devi lavorare con un gatto. Che per carità è un gatto intelligentissimo e bravissimo. Però, ancora, è un gatto...'. 'Adesso, in informatica, -afferma Aprile- abbiamo il cemento armato. Però continuamo a costruire i tetti come gli chalet svizzeri, e sono pochi quelli che si sono avventurati ad osservare che gli esseri umani non pensano in termini di file, ma semmai di idee, problemi, appunti, schizzi – e che ormai la tecnologia ci permetterebbe di fare tetti piatti, e computer che funzionano in modo più vicino al nostro modo di pensare...'. ...una rosa non è il pane. Dalla logica all'architettura e ritorno. Conversazione con un informatico e un architetto.

 

10 marzo 2003

Il trasferimento della biblioteca cittadina di Birmingham nell'edificio firmato da Richard Rogers è funzionale alla demolizione della vecchia struttura realizzata negli anni '70 e alla sua sostituzione con più redditizie funzioni commerciali e direzionali. Su The Guardian, Jonathan Glancey riflette sull'effettivo valore dell'edificio e sull'opportunità o meno di sacrificarlo alle nuove logiche di sviluppo urbano: 'Is this really because the building is not worth saving, or because it stands in the way of one of the greatest urban renewal schemes seen in Britain for many years? [...] It is a little unfair to compare the battered 1970s library with the vision Rogers offers at Eastside. The new library is depicted, gleaming, at the heart of a new city park, anchored on one side by the old Curzon Street station, soon to be the Royal College of Organists. Capped with a "sky-garden", the light and airy, four-storey, elliptical building, as long as an ocean liner, is described by Rogers as resembling a giant leaf floating over the city'.

 

10 marzo 2003

'Labirintico, apribile, integrato da un DVD, questo oggetto-libro, di per sé nuovo progetto sul progetto e nel progetto, pone interrogativi metodologici e insieme offre esperienze non scontate. Il libro diventa così una scacchiera esperienziale, così come sembra essere la piazza. Un luogo in cui odori, essenze, materie naturali, citazioni industriali si ricompongono continuamente a ricreare ipotetici microspazi della cultura materiale basca, dei suoi paesaggi, delle sue storie costruttive e simboliche...'. Luca Molinari commenta Algo nace, algo muere, la pubblicazione di No.mad Arquitectos realizzata da Eduardo Arroyo con Francesco Monaco e Simone Muscolino. In ARCH'IT books review.

 

9 marzo 2003

Come poter attrarre la curiosità dei bambini? Come poter trasformare il dolore e la sofferenza legati alla malattia? Cecilia Anselmi e Carlo Prati presentano Arcobalena Mobile Clinic, progetto redatto in occasione della seconda edizione del concorso promosso dall'associazione statunitense Architecture for Humanity (1), finalizzato alla realizzazione di un prototipo di clinica mobile per la lotta all'epidemia dell'Aids nel continente africano. In ARCH'IT architetture.

 

9 marzo 2003

Fleur Watson e Martyn Hook raccontano la loro esperienza di redattori della rivista australiana Monument, a partire da alcune domande di Luigi Prestinenza Puglisi. 'La rivista Monument [...] aspira a dimostrare e discutere un'architettura innovativa e pungente, sia dall'Australia sia d'oltreoceano, all'interno di un contesto propriamente australiano. Senza perdere la sua vena critica, la pubblicazione aspira a coinvolgere un ampio spaccato della comunità in questioni di architettura contemporanea, raggiungendo quindi un pubblico più ampio di quello esclusivamente limitato alle relative discipline. Così facendo Monument crede che l'architettura ed il design possano diventare più accessibili e più attinenti alla società contemporanea...'. La parola a Fleur Watson e Martyn Hook, in ARCH'IT files.

 

9 marzo 2003

Su Channelbeta Gavin Bardes presenta Iceland Fuzzy Logic Operations Center, progetto elaborato nel corso di Winka Dubbeldam presso la Graduate School of Architecture della Columbia University, NY. 'Da qualche parte tra il vero e il falso, il bianco e il nero, il sì e il no, esiste una terza regione nella quale i risultati emergono su una scala mutevole. Nel 1965, Lotfi Zadeh espose in maniera articolata la logica estensionale [fuzzy logic] nel suo saggio "Fuzzy sets" [insiemi indeterminati], nel quale indagò sul grado di verità o di falsità delle cose. Lo scopo della logica estensionale è di fornire un approccio molto preciso per operare con l'incertezza...'.

 

8 marzo 2003

'In the beginning we designed objects for production, designs to be turned into wood and steel, glass and brick or plastic - then we produced neutral and usable designs, then finally negative utopias, forewarning images of the horrors which architecture was laying in store for us with its scientific methods for the perpetuation of existing models.' Così Superstudio nel 1973. Aprirà il prossimo 11 marzo al Design Museum di Londra la mostra Life Without Objects. L'esposizione, curata da Peter Lang, è dedicata al gruppo protagonista dell'avanguardia radicale che ha perso, nei giorni scorsi, Roberto Magris. Maggiori informazioni in ARCH'IT mostre.

 

8 marzo 2003

La DARC Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero per i beni e le attività culturali bandisce -D40_3 una nuova consultazione in due fasi, aperta a giovani architetti e designer, per la progettazione di un sistema di comunicazione e segnaletica interna nel Complesso del San Michele a Roma, nel cui interno sono collocati diversi uffici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alcuni spazi destinati a esposizioni temporanee e convegni. Il bando in ARCH'IT concorsi.

 

7 marzo 2003

Tra fronti di colore nero e rosso mattone, dietro una fascia lunga novanta metri, un sistema di materiali plastici e l'integrazione d'immagini stampate e luminose. Andrea Viviani presenta Cinecity 2 a Pradamano, vicino a Udine. 'La multisala cinematografica è un edificio privo di radici tipologiche, appartiene al frasario dell'ultimo millennio come i telefoni cellulari o i computer laptop. In quest'ottica essa appare come un oggetto a scala gigante [...] I piani non sono sempre lì come ci hanno abituati a pensare, possono incurvarsi e flettere, possono inclinarsi e schiacciarsi. Ecco allora che le scatole dei box office s'inclinano verso chi entra, le pareti alte dell'atrio sono nastri orizzontali che s'incurvano due volte, il banco della caffetteria nasce da un'incurvatura della parete, così come il lungo banco per la vendita dei popcorn cresce, incurvandosi, dal pavimento...'. In ARCH'IT architetture.

 

5 marzo 2003

Il ministero per i Beni e le attività culturali e il comune di Roma hanno raggiunto un accordo riguardo la sistemazione dello spazio esterno all'Ara Pacis, che prevede il ricorso a un concorso internazionale per la progettazione di piazza Augusto Imperatore. Le proposte dovranno ovviamente tenere conto del progetto di Richard Meier, che verrà comunque ridimensionato nelle sue parti laterali per divenire meno invasivo. Tra le news dell'ANSA.

 

5 marzo 2003

La Nazione segnala l'avvio, da parte dell'ordine degli architetti della provincia di Pistoia, di un nuovo ciclo di incontri di architettura che si aprirà venerdì 7 marzo presso la sede della Provincia. Primo appuntamento previsto è quello con lo studio 5+1 di Genova, che avrà come tema 'Architettura vs. programma, dall'ospedale di Biella al centro di intrattenimento di Moncalieri'.

 

5 marzo 2003

Riflessioni su Milano nell'intervista di La Stampa a Mario Botta: 'Impressionante è la foto, pare di vedere Città del Messico. Quello che pareva l'enorme parco di Monza sembra un minuscolo giardino, l'assieme coinvolge tra i 7 e i 9 milioni di abitanti. In genere i limiti storici di una città sono due: avere un centro e poi un limite. A Milano il centro è rimasto, rappresenta un elemento caratterizzante la città radiale. Il nuovo limite arriva a circa 60 chilometri, prima dell'arco alpino. La nuova città è policentrica, realtà diverse come Saronno, Monza, Busto, Gallarate pongono problemi diversissimi per comunicazioni e trasporti'.

 

4 marzo 2003

Café de las Ciudades, rivista argentina on line che si occupa di architettura e urbanistica, presenta nel suo bollettino mensile il progetto del gruppo Metrogramma partecipante al concorso per la realizzazione di un centro commerciale e di una torre per uffici e residenze nel Comparto Milano di Brescia. Il progetto -vincitore, l'anno passato, della sezione relativa allo studio dell'edificio a torre- e i criteri di lettura della città adottati per la sua redazione sono esposti in un testo di Andrea Boschetti: 'Es evidente que la realidad cotidiana propone en general espacios para atravesar, más que lugares para habitar; que los episodios construidos representan con frecuencia "fragmentos" indiferentes uno al otro, cuando no directamente en disonancia. Esto conlleva la perdida de identidad de la ciudad y sus arquitecturas, que resultan demasiadas veces autoreferenciales y poco críticas en la confrontación con los contextos en los cuales se insertan'.

 

3 marzo 2003

Affari & Finanza de la Repubblica racconta Karim Rashid, designer egiziano autore di progetti prodotti da Guzzini, Zerodisegno, Foscarini, Frighetto, Cappellini, Artemide, Foscarini cui si aggiungeranno nei prossimi mesi una collezione di gioielli ideata per la svizzera Golay, quattro alberghi e quattro ristoranti sparsi per il mondo. La sua visione del design è raccolta nel testo 'I want to change the world', che vedrà la pubblicazione di un secondo volume nel prossimo settembre.

 

2 marzo 2003

Martedì 4 marzo apre, alla Triennale di Milano, l'esposizione 'Asfalto: il carattere della città', curata da Mirko Zardini, che suggerisce un metodo trasversale di lettura delle trasformazioni urbane tramite la storia di un materiale tanto diffuso quanto invisibile. Anna Detheridge e Clay McShane firmano i due articoli con i quali Domenica de Il Sole 24 Ore presenta l'evento, sopralluogo alla mostra il primo e ricostruzione dei fattori sociali e politici che hanno condizionato l'evoluzione della strada e dei suoi materiali nell'America di fine 1800 il secondo. 'A differenza degli altri materiali come il ferro, l'acciaio, il vetro che hanno caratterizzato i vari stadi di evoluzione urbana nell'epoca moderna, i nastri neri di materiale bituminoso che tagliano come lame il paesaggio che attraversano, senza mai integrarsi, sono stati infinitamente più insidiosi. Le strade abbattono le montagne, si insinuano nei territori alterando gli equilibri, segnalando la presenza dell'uomo finalizzata al raggiungimento di una meta...'. Maggiori informazioni in ARCH'IT mostre.

 

2 marzo 2003

'Perchè ha vinto proprio questa proposta, con il suo monumentale e lugubre memoriale delle vittime degli attentati dell'11 settembre, attorno a cui si affastellano edifici eterogenei e una guglia di 450 metri? Perchè si è affermato questo architetto americano (ma di origine polacca e con base a Berlino) e non uno degli altri finalisti architettonicamente più convincenti?'. Carlo Ratti su Domenica, inserto di cultura de Il Sole 24 Ore, interpreta le stranezze del concorso per la ricostruzione del World Trade Center, come l'astensione dai commenti dei media americani dopo le pesanti prese di posizione sull'esito della gara, il ruolo dei newyorkesi e dei parenti delle vittime ancora facilmente suggestionabili, lo spirito demagogico con il quale Daniel Libeskind ha tentato di orientare a suo favore i loro giudizi. Sulle pagine di La Repubblica, in una breve nota dallo stesso soggetto, Vittorio Gregotti così liquida il progetto vincitore: 'una sorta di scenografia caricaturale del disastro urbano del XXI secolo condita con una serie di simbolismi elementari: da scuole elementari, intendo.'

 

1 marzo 2003

Alias de Il manifesto visita la mostra curata da Luca Molinari che la Galleria Civica di Modena dedica all'opera di Armin Linke. Aperta sino al 27 marzo, l'esposizione raccoglie le immagini fotografiche nelle quali l'artista milanese blocca gli aspetti più spaesanti e travolgenti del nostro mondo globalizzato. Compaiono quindi tra i soggetti in mostra i contrasti architettonici e sociali delle megalopoli come San Paolo del Brasile, gli stridenti rapporti tra urbanità e naturalità ai confini delle città contemporanee e i paesaggi umani di un bazar uzbeko e di un supermercato congolese. Tra le particolarità della mostra, la possibilità concessa a ogni visitatore di costruire il proprio catalogo su misura.

 

1 marzo 2003

Una complessità sottile e silenziosa, evidenziata attraverso la lenta scomposizione di un ordine e di un rigore solo apparentemente statico. In ARCH'IT books review Cecilia Bione presenta il volume dedicato a Luigi Caccia Dominioni, Case e cose da abitare. Stile di Caccia, a cura di Fulvio Irace. 'Nell'incessante ricerca di una qualità architettonica -scrive Cecilia Bione- che diventi propria di ogni parte del progetto, dalla composizione di insieme alla soluzione di dettaglio; capace di generare suggestioni progettuali a diversi stadi e a diverse scale di lettura. Dalle pagine del catalogo emerge come la casa in piazza S. Ambrogio, l'edificio residenziale di via Ippolito Nievo o il Banco Popolare di Verona, così come la celeberrima radio Phonola e la poltrona Catilina per Azucena non sono che gli esempi più conosciuti di una produzione che non è mai caduta o scaduta in atteggiamenti stereotipati o 'di maniera', e che va letta come il susseguirsi di opere singolari e uniche...'.

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