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ARCHIVIO FEBBRAIO 2002

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28 febbraio 2002

'Le abitazioni stabili contengono al loro interno i sistemi flessibili delle block house. Durante i mesi estivi ed in generale quando c'è richiesta, queste unità si "staccano" dal random building variando così il suo assetto formale e colonizzano i lotti circostanti. La possibilità di avere vicino uno spazio di "rimessa" permette una facile dislocazione risolvendo i relativi problemi di trasporto...'. In ARCH'IT architetture Gianluigi D'Angelo, Matteo Falcone, Maria Mascarucci, Andrea Pinna, studenti presso la Facoltà di Architettura di Pescara, presentano Random city, progetto avviato durante il seminario itinerante di architettura Villard2. La ricerca è stata proseguita in occasione del concorso indetto dall'ATER Pistoia sui modi di abitare del terzo millennio. Il gruppo ha recentemente lanciato Channelbeta, canale d'informazione sull'architettura contemporanea.

 

27 febbraio 2002

Mario Cucinella Architects (MCA), studio attivo tra Bologna e Parigi, ha recentemente vinto il concorso indetto da Hines per la costruzione di un complesso immobiliare ad uso terziario a Milano. 'Il progetto si è posto come obiettivo ottenere la massima qualità architettonica con il minor costo possibile [...] La maggior attenzione e quindi il maggior intervento viene realizzato nell'edificio posto sulla via Bergognone. Verranno sostitute le facciate esistente con un nuovo disegno, verranno riposizionati gli ascensori per un miglior funzionamento dell'edificio...'. In ARCH'IT architetture.

 

27 febbraio 2002

La visita fiorentina del ministro Urbani ha posto dei limiti di tempo alla realizzazione dei progetti per gli Uffizi: 3 anni per il compimento dei Grandi Uffizi (non più 2004, ma 2005 l'anno di conclusione dei lavori) e 15 giorni per la risoluzione della polemica sollevata da Vittorio Sgarbi riguardo il progetto di Arata Isozaki per l'uscita del museo su Piazza Castellani. Il resoconto del sopralluogo del ministro sui Il Corriere della Sera, Il Giornale, La Nazione.

 

27 febbraio 2002

La presenza di Dentro la città Europa. Use (Uncertain States of Europe) alla Triennale di Milano coincide con un interessante ciclo di incontri avviato a fine gennaio e in corso sino alla fine di marzo. L'appuntamento di domani 28 febbraio, da titolo 'architetture in Europa', è con gli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, mentre è ancora da confermare la data dell'incontro con Rem Koolhaas previsto per la prima settimana del mese prossimo.

 

26 febbraio 2002

'Elsewhere, architects are likely to develop a more complex understanding of the city's role as an instrument of continuity in the modern world. Their cities have educated them in the dynamic relationship between stability and change. They need not fear that, at any moment, the urban ground will drop away beneath their feet. And they are less subject to the warped perspective that such fears induce. As a result, foreign architects have a clearer view of the global context in which the contemporary city now operates. Their contribution to cities around the world, including their own, is rooted in this perspective. They grasp that the architect's responsibility is to displace the familiar with a sense of otherness'. Herbert Muschamp, critico di architettura del New York Times, riflette sulle ragioni dell'affidamento delle principali opere architettoniche della città a noti progettisti stranieri.

 

25 febbraio 2002

'Frank Owen Gehry avvia un efficiente studio di architettura nel 1962, ma sedici anni dopo, quasi improvvisamente, sovverte i canoni del suo quotidiano professionismo per una nuova e audace sperimentalità. Si apre una ricerca intensa che nel 1986 è presentata in una mostra monografica che lo lancia all’attenzione internazionale. Nel 2001 la consacrazione è plebiscitaria. Insieme ai più ambiti riconoscimenti cui un architetto possa ambire, decine di realizzazioni si susseguono ai due lati dell’Atlantico, alcune acclamate come opere simbolo dell'architettura contemporanea...'. In ARCH'IT coffee break, nello spazio dedicato da Antonino Saggio alle introduzioni scritte per i volumi della collana La rivoluzione informatica da lui stesso diretta, appare oggi Tappeti volanti. Si tratta dell'introduzione al volume di Bruce Lindsey "Gehry Digitale. Resistenza materiale. Costruzione digitale", appena pubblicato in lingua italiana da Testo&Immagine.

 

25 febbraio 2002

Come tappa conclusiva di una lunga esplorazione delle raccolte di disegni in suo possesso, l'Ecole des beaux-arts di Parigi espone nella mostra Italia Antiqua un centinaio di disegni di architetti realizzati tra il 1811 e il 1950 in occasione dei soggiorni a Villa Medici, a Roma. Così Le Monde nella recensione di Frédéric Edelmann: 'L'interminable paysage retrouve avec eux son ampleur, beau plaisir qui rappelle la mégalomanie souvent associée à la profession d'architecte. Les coupoles, les colonnades, les terrasses et les tours se multiplient sous des formes assez diverses pour donner un aperçu joyeux des diverses tendances de ce monde incertain. On pressent Perret, ou du moins on peut y rêver, chez Boussois ou Daumet. Avec Sortais et sa traduction du canope (1894) - vaste bassin eau semi-circulaire bordé d'une colonnade et terminé par un nymphée -, on est en revanche en plein dans le vocabulaire le moins épuré du style Beaux-Arts, à mille lieues du rêve néoclassique'.

 

25 febbraio 2002

Deyan Sudjic dalle pagine di The Guardian ripercorre la ricerca architettonica degli Archigram a pochi giorni dalla consegna della Royal Gold Medal for Architecture da parte del RIBA, Royal Institute of British Architects. 'Even today, there is something more than a little dazzling about the images they produced in the Sixties and Seventies. Working in pen and ink with cowgum and paste, rather than sophisticated computerised graphics programmes, they dreamed a vision of a world head over heels in love with the machine. The drawings give a powerfully optimistic glimpse of another reality, with a vividness and intensity that no amount of computing power has yet succeeded in matching. In the acid-etched colours of Archigram, cities could walk, houses were pods, roofs inflated of their own accord and the fields were wired up for invisible air conditioning. Anything, in fact, was possible. Lawns on the roof? Why not. Slick, glass skins that literally turn it to bubbles? Sure'.

 

24 febbraio 2002

'...ciò che più di ogni altra cosa sembra assicurare a noi sin da oggi che il Palais de Tokyo non sia uguale agli altri centri culturali fin qui evocati è la sua architettura. Per raccontarla è necessario risalire ancora una volta al momento al progetto del Palais du Cinéma. Franck Hammoutène, incaricato del progetto, si era orientato verso un lavoro di separazione dell’interno dall’esterno. Oscurando gli interni aveva proposto una sequenza di sale nere, per realizzare le quali aveva avviato i lavori togliendo tutto quanto ritenesse superfluo: superfetazioni, suddivisioni interne e così via. L’abbandono del progetto e il drastico ridimensionamento del budget hanno fatto sì che si passasse dal più ambizioso degli edifici di un architetto high-tech oriented quale è Hammoutène, al meno costoso dei cantieri del ministero della cultura a Parigi. In questo quadro non sorprende la scelta, che sembra in parte essere stata patrocinata da una importante figura dell’architettura francese come François Barré, di due architetti così understatement e low-tech come Anne Lacaton et Jean-Philippe Vassal...'. A poche settimane dall'apertura del parigino Palais de Tokyo, Roberto Zancan rende conto delle ragioni del diffuso interesse ed entusiasmo per l'evento. Attraverso un'ampia ricognizione sulle vicende delle istituzioni museali ed espositive della capitale francese. In ARCH'IT files.

 

23 febbraio 2002

L'inserto culturale Alias del quotidiano Il Manifesto oggi in edicola propone interventi di Francesco Garofalo, Pippo Ciorra, Gabriele Mastrigli, dedicati alla città. Garofalo presenta il volume 'Annähernd perfekte Peripherie' (Birkäuser) curato da Mario Campi, Franz Bucher, Mirko Zardini. 'E' un libro che non ci sarebbe senza il nomadismo accademico di Zardini... Chi frequenta l'editoria di architettura ne apprezzerà l'anticnformismo, rispetto ad un ricorso eccessivo alla grafica e alla "estetizzazione" dei dati...'. Ciorra commenta 'Roma Contemporanea' di Vittorio Vidotto (Laterza) annotando come 'la vicenda complessa e contraddittoria dell'architettura romana attira da decenni le attenzioni di storici che tendono a trovare  nella sequenza di piani, progetti e discussioni sulla forma di Roma Capitale una chiave di lettura essenziale della nostra storia tout-court...'. Mastrigli propone la lettura di 'Barcelona 1860-2002', la guida dell'architettura moderna nella città a cura di Manuel Gausa, Marta Cervelló, Maurici Pla (Actar). 'Queste dense "pagine gialle" di Barcellona (letteralmente, perché il volume è in duotono) appaiono [...] interessanti anche alla luce di quanto accade da noi...'.

 

23 febbraio 2002

'Allora il pensiero torna alla città di oggi. Una città che ha perso il suo ruolo elitario e sacrale di "polis" per assumere quello più popolare e massimalista di "metropoli". Una città che di nuovo sembra senza regole. Però negli stessi paesaggi indagati da Luccioni e segnati dalle tracce della storia, questa metropoli contemporanea ci appare lontana sia dalle periferie mediterranee frutto della speculazione edilizia post bellica, sia dalla Manhattan estranea e rarefatta celebrata nei dipinti di Edward Hopper, sia dalla cupa e sinistra città di Blade Runner anticipata nei presagi di Ridley Scott...'. Il testo di Umberto Cao che introduce il libro 'Origini della città moderna di Lorena Luccioni, dedicato allo studio degli impianti urbani medievali di città minori dell'Italia centrale, riflette sulla necessità di nuove analisi dei contesti urbani storici. In ARCH'IT books.

 

23 febbraio 2002

'Come questi elementi di riflessione, o di acquisizione di consapevolezza, siano operativi nel mio lavoro, è un intreccio formato da profili generatori in gran parte sconosciuti a me stesso. Se, in effetti, una sorta di atteggiamento emozionale, sensazionale, è riconoscibile nei progetti di HOV, lo è soprattutto per un osservatore, e, per dirlo con Maturana, ogni azione è conoscenza e ogni conoscenza è azione...'. Nel presentare ai lettori di ARCH'IT collection il volume 'L'albero della conoscenza, scritto da Humberto Maturana e Francisco Varela, David Raponi espone alcune riflessioni relative alla propria personale ricerca ed alle metodologie operative di HOV.

 

23 febbraio 2002

'Marcello D'Olivo, uno dei più originali protagonisti dell'architettura organica in Italia, è ricordato dalla sua città natia, Udine, con ben due mostre retrospettive che ne illustrano la poliedrica attività di architetto, urbanista e artista. Attivo in Friuli sin dal 1947, D'Olivo si trasferisce poi a Roma per finire, dagli anni '60, a lavorare a una serie di grandi progetti in Africa e in Medio Oriente (tra altri, ricordiamo la pianificazione di Libreville, capitale del Gabon, il complesso museale di Dakar, nel Senegal e il Monumento al Milite Ignoto a Baghdad In Irak) che lo accompagneranno fino alla morte avvenuta nel 1991...'. Marcello D'Olivo (1921-1991) Architettura e Arte, la presentazione di Pietro Valle, in ARCH'IT sopralluoghi.

 

23 febbraio 2002

Lunedì 25 febbraio l'ACER di Roma ospiterà l'incontro dal titolo Forum Tevere. Polarità naturale e polarità urbana, che vedrà la partecipazione di Achille M. Ippolito per la Facoltà di Architettura di Valle Giulia, Giovanbattista Waly, presidente del Circolo Culturale ACER e, tra gli altri, Ruggero Martines, Soprintendente ai Beni Ambientali e Architettonici di Roma, Roberto Morassut, Assessore alle Politiche territoriali del Comune di Roma, Amedeo Schiattarella, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Roma, Marco Verzaschi, Assessore all'Ambiente della Regione Lazio.

 

22 febbraio 2002

Progettato per una rassegna sugli spazi dell'abitare ristretta a i giovani architetti viennesi, TurnOn, il prototipo proposto dallo studio Alles Wird Gut, si presenta come une enorme ruota per criceti che, ruotando, cambia funzione. Se un settore del cerchio contiene un letto, quello successivo ha un tavolo e due sedie, o una chaise longue, o un divano; quattro ruote complementari, compresa quella la più sfortunata Wet Cell, compongono una intera casa: 'For example, when you take a bath, the toilet is above you, on the ceiling. To use the toilet, rotate the wheel again. "Of course, you should go to the toilet before you take a bath, just like you wash your hands before you have dinner," Spiegl said, laughing. "Anyway, it's a mistake you would only make once". In Wired.

 

22 febbraio 2002

A una settimana dall'inizio delle celebrazioni per il centenario della nascita di Arne Jacobsen, padre del modernismo danese, il New York Times ripercorre la vita e l'opera dell'architetto, e presenta come evento principale di questo anno di commemorazione la mostra che verrà allestita al Louisiana Museum of Modern Art di Humblebaek dal 30 agosto al 12 gennaio 2003. Accanto a modelli, disegni, fotografie e video relativi ai lavori di Jacobsen, faranno parte dell'esposizione le riletture dell'opera dell'architetto danese compiute da Kazuyo Sejima, Gigon/Guyer e Dominique Perrault. Una mostra di minori proporzioni è invece quella del Danish Design Center, inaugurata lo scorso 11 febbraio e aperta sino al 2 giugno, dedicata principalmente alle pitture di Jacobsen e ai numerosi disegni per tessuti che egli produsse da rifugiato in Svezia durante la Seconda Guerra mondiale.

 

22 febbraio 2002

La Biennale del Whitney Museum of American Art per la prima volta in più di 70 anni ospiterà una sezione di architettura. L'edizione del 2002, che aprirà i battenti il prossimo 7 marzo, darà spazio alle opere di un ristretto numero di architetti -i tre progettisti Lebbeus Woods, Lauretta Vinciarelli e Javier Cambre e il Rural Studio- scelti per la frequente contaminazione tra architettura e arte che caratterizza le loro opere. Il commento del New York Times tra entusiasmi e critiche del mondo culturale della metropoli americana.

 

22 febbraio 2002

The Boston Globe intervista il progettista dell'hotel Venetian di Las Vegas, città dalla crescita vertiginosa e dalle tangibili incongruenze. 'Peeking out from under the porte-cochere is Rem Koolhaas's Guggenheim Hermitage, a rust-colored steel box currently housing Impressionist masterpieces from the New York Guggenheim and the Hermitage in St. Petersburg, Russia. Inside the hotel, just a few steps from the St. Marks shopping mall, looms the swirling, polished-steel Frank Gehry installation ''The Art of the Motorcycle,'' which caused a sensation at the Gehry-designed Guggenheim Bilbao two years ago. Got cognitive dissonance? Welcome to Vegas'.

 

22 febbraio 2002

Jonathan Glancey, critico di architettura di The Guardian, commenta i bizzarri intenti urbanistici del Principe del Galles e del suo architetto, Alan Leather, impegnati nella trasformazione di un'area dismessa dalle ferrovie in un nuovo insediamento residenziale. 'Cornwall is a county of glorious, wave beaten beaches. Cornwall is also a county of mostly lacklustre and even fishy architecture. Many visitors are disappointed by the rows of dreary huts pasted with satellite dishes sitting along its dramatic coastline. But then Cornwall is not a wealthy place. Enter the Duke of Cornwall - the Prince of Wales - with noble plans for St Austell Village, a model, he believes, of how to redevelop Cornish coastal towns that might otherwise spread into cul-de-sac suburbia. But, whoops, he has done it again. Artists' impressions of the new "urban village" resemble designs for tins of Quality Street chocolates, the sort of cloying architecture that the architect Richard Rogers has described as a "questionable exercise in Hardyesque nostalgia".

 

20 febbraio 2002

Nonostante le reiterate affermazioni riguardo la necessità che il nuovo Reich costruisse ex novo i suoi spazi architettonici, subito dopo la conquista della Polonia Hitler incaricò Albert Speer dell'ampliamento di una residenza fatta costruire da Guglielmo II tra il 1905 e il 1910 nella provincia di Posen. Il palazzo rappresenta l'unico edificio residenziale frutto della collaborazione tra Hitler e Speer sopravvissuto alle distruzioni che invece interessarono le residenze di Berlino e delle montagne bavaresi, in parte perché mai ricollegato alla precisa volontà di Hitler, che mai lo utilizzò, e in parte perché non menzionato da Speer nelle sue stesse memorie. Una approfondita ricostruzione storica del progetto sul Frankfurter Allgemeine. 'Hitler and Speer used the proven standards of the architecture representative of the National Socialists: neoclassical, unadorned walls of natural stone, structured by big columns, pilasters, moldings, massive cassette ceilings, natural stone fringed doors, monumental gates and marble steps in corridors, halls and stairwells. But for the residential rooms, the "steamer style" created by Hitler's first architect, Paul Ludwig Troost, as interior decorator for the Hapag-Lloyd oceanliners, was used instead'.

 

20 febbraio 2002

Vincitore del concorso nel 1997 per la redazione di un Master Plan, Ralph Erskine ha costruito un nuovo complesso residenziale nella penisola di Greenwich, a sud del Millennium Dome, in cui il villaggio, disposto lungo una spina principale, segue il perimetro del parco ecologico realizzato dopo una lunga e costosa operazione di disinquinamento. Un progetto simile è quello realizzato per l'espansione di Manchester, nel quale la costruzione di nuove strutture si affianca al riuso di mulini e magazzini ottocenteschi. 'While councils around the country are busily demolishing scores of blocks, often unpopular with tenants and expensive to maintain, planners of the emerging Macintosh village are confident that new building techniques will put their 21 storey versions into another league. More than 700 apartments, houses and units with office and workshop space will be built alongside a children's nursery, surgery, parks, shops and other amenities. A windmill will be sited on top of a third block of flats, known as the "green building", to provide power'. L'intervento di Erskin nelle note di architettura di Massimilano Fuksas su L'Espresso e il progetto di Manchester su The Guardian.

 

20 febbraio 2002

Il Soprintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma, Eugenio La Rocca, ha affermato che il progetto per la copertura dell'Ara Pacis redatto da Richard Meier non subirà modifiche se non la sostituzione dei previsti micropali con una fondazione in piano, una platea continua in calcestruzzo che non intaccherà le presenze archeologiche. Cominceranno a breve termine sia i lavori per la creazione delle paratie di supporto della piattaforma verso il Lungotevere sia quelli di realizzazione del padiglione vero e proprio che proteggerà l’Ara Pacis, comprensivo di un piccolo museo con servizi per il pubblico e di un auditorium, e completato dal piazzale antistante. Sarà impossibile invece includere nella nuova impianto dell'area i resti settecenteschi relativi al porto di Ripetta. Kwart fa il punto della situazione di due importanti cantieri romani, quello dell'Ara Pacis e quello di sistemazione del Giardino Romano su progetto di Carlo Aymonino.

 

19 febbraio 2002

Nell'intervista concessa a Le Figaro, Vittorio Sgarbi presenta se stesso come strenuo difensore del patrimonio ambientale e culturale italiano e unico valido sostegno all'operato di disarmati Soprintendenti. 'Jusqu'à présent, l'Office central de restauration a privilégié la peinture. Il est absent, en revanche, du domaine architectonique. Cela a permis à des architectes de renom de faire ce qui leur a plu, sans aucune retenue. D'autant plus facilement que les surintendants n'ont pas assez de pouvoir pour s'opposer aux empiétements des politiciens. ...Idem à Trieste : les écologistes d'Italia Nostra et le WWF m'ont demandé de protéger un merveilleux site urbain menacé de devenir une quelconque banlieue. Ce que des gouvernements de gauche n'ont pas fait pendant cinq ans, je l'ai fait par décret en un jour. Avec moi, les techniciens savent qu'ils ont carte blanche. J'interprète de la manière la plus radicale la position la plus protectrice du patrimoine. Je m'aligne sur les positions les plus intransigeantes des écologistes dans ce domaine. Cela devrait rassurer'.

 

19 febbraio 2002

Il 22 febbraio prossimo la Columbia University di New York ospiterà una conferenza nel corso della quale il dibattito tra i cinque giovani studi invitati -Sandro Carbone, Paolo Ceccon, Giuseppe Mantia, Metrogramma e Dimitri Waltritsch- e i promotori dell'iniziativa -Giovanni Damiani e il direttore delle Columbia, Bernard Tschumi- ricostruirà lo stato attuale dell'architettura italiana. L'appuntamento di New York è il primo di un calendario che prevede gli appuntamenti primaverili nelle città di Roma, Milano, Trieste, Venezia e Lubiana, capitale della Slovenia. La sede Columbia University ospiterà, per il mese successivo alla conferenza, una mostra dei progetti degli studi partecipanti.

 

19 febbraio 2002

A circa un mese dall'inaugurazione della stazione di Piazza Dante nella metropolitana napoletana, Il Mattino incontra Gae Aulenti in occasione di un recente sopralluogo. 'È stato un progetto molto delicato da realizzare, perché con la presenza di Vanvitelli non è che si passi impunemente in questo spazio. Ho cercato di lasciare la piazza così com'era, rivedendola in funzione della geometria dello spazio ed anche dei servizi che ci sono attorno, e soprattutto relazionandola al carattere forte di Port'Alba; dunque ho lasciato il più possibile le strutture com'erano, riordinandole perché la vita continui come prima. Per la pavimentazione ho optato per un disegno secondo la tradizione napoletana; i due elementi che fuoriescono sono stati disegnati apposta in vetro, con strutture molto sottili, nella speranza che possano costituire due componenti che si relazioneranno bene nel contesto'.

 

19 febbraio 2002

Eindhoven: ipotesi di città. In ARCH'IT files l'intervento di MetroGrammA Studio Associato evidenzia alcuni elementi d'interpretazione presenti nel progetto di Andrea Branzi, Ernesto Bartolini e Lapo Lani per Eindhoven. 'Ciò che intendiamo sostenere, in definitiva, usando il progetto di Eindhoven come esempio indicativo, è che, in generale oggi, molti progetti d'architettura ed urbanistica non costituiscono (solamente) il modo attraverso cui proporre e/o orientare concretamente "futuri possibili", ma, forse, rappresentano sempre più (soprattutto) il sedimento di uno sguardo cognitivo nei confronti della città. Il progetto è anche e soprattutto una forma di ricerca e sperimentazione permanente in grado di sollevare temi e questioni investigandone il senso proprio...'.

 

19 febbraio 2002

'Il problema della forma complessiva dell'intervento e della zonizzazione delle diverse destinazioni urbane interne,è stata superata stabilendo delle modalità progettuali diverse: esse consistono nella nostra richiesta rivolta preliminarmente all'amministrazione di Eindhoven di considerare questa area come un territorio sperimentale dal punto di vista tipologico e anche normativo. Un'area cioè dove possano attuarsi attività volumetriche variabili nel tempo, con destinazioni non definite in maniera normativa e attuabili come in agricoltura, cioè seguendo criteri variabili nel tempo e nelle stagioni, secondo il mutare della domanda e dell'opportunità dell'offerta...'. Eindhoven, un modello di urbanizzazione debole, prime note per un master-plan. Andrea Branzi, Ernesto Bartolini, Lapo Lani presentano lo studio sullo Strijp Philips della città olandese, progettato come 'parco agricolo che permette di riattivare la connessioni tra le parti separate della città'. In ARCH'IT architetture.

 

18 febbraio 2002

The Boston Globe mette a confronto l'ultima espansione del Museum of Fine Arts, disegnata da I. M. Pei nel 1981, con il nuovo progetto di Norman Foster reso pubblico pochi giorni fa. L'architetto inglese ingloba nella sua 'crystal spine' gran parte dell'edificio esistente, compresa l'ala occidentale frutto dell'intervento di Pei, e dilata gli spazi del museo con tre nuovi piani dedicati all'esposizione.

 

17 febbraio 2002

'...ma sopratutto Simeoforidis era l'anima di Europan, il concorso biennale per giovani architetti giunto oggi alla sua settima edizione. Non c'era posto in Europa in cui qualcosa di nuovo stesse per nascere senza che Yorgos Simeoforidis, con il suo passo sincopato e la sua grande generosa curiosità, fosse già presente. E' proprio questo movimento rapsodico e ininterrotto per scoprire e connettere idee e persone lontane e diverse che rappresenta la sua vera eredità...'. Il ricordo di Stefano Boeri nell'inserto Domenica de Il Sole 24 ORE.

 

17 febbraio 2002

'Certo è che il celebre architetto francese aveva dato un colpo di mannaia al geometrico e frigido funzionalismo ed era andato in ricerca di un simbolo, simile a una scultura nello spazio, una scultura abitabile e abitata, forse modellata -come ci pare abbia sufficientemente dimostrato Amedeo Perilli su un'intuizione dello scienziato Ruggero Pierantoni, nell'opera "Acustica e Architettura" (Marsilio 2001)- sul timpano umano...'. Gianfranco Ravasi recensisce il volume Le Corbusier. Il programma liturgico sulle pagine di Domenica, inserto di cultura de Il Sole 24 ORE.

 

16 febbraio 2002

'Se negli anni Trenta Londra poteva essere descritta con i termini di unique city -dato il suo sviluppo urbano caratterizzato da una dispersione tanto forte da farla allontanare completamente dalla tradizionale immagine di città dotata di centro ben riconoscibile- oggi è probabilmente Los Angeles, con il suo paesaggio frazionato in nuclei eterogenei, metropoli multietnica per eccellenza e crocevia di varie forze di sviluppo, a poter aspirare a questa definizione...'. Monika Milic commenta il volume di Paola Giaconia, Los Angeles. Città unica. In ARCH'IT books insieme ad un estratto da Heliopolis 21. Architetture possibili, a cura di Paolo Caroli e Giovanna Gheri e ad altre novità editoriali.

 

15 febbraio 2002

Passato inosservato per la contemporaneità tra la sua inaugurazione e la constatazione dei difetti strutturali del Millennium Bridge progettato da Norman Foster, il ponte pedonale della Plashet School è stato inserito dal Royal Institute of British Architects nell'elenco delle 50 migliori architetture dell'anno passato. In vista della prossima riapertura della Blade of Light di Foster, The Indipendent concede spazio a un progetto sfortunatamente trascurato, ma degno di nuova attenzione. '...apart from the translucent canopy and integral drainage systems, the bridge's most interesting aesthetic touches are found in its supports. They were formed from thick sheet steel, cut and twisted to make symbolic palm-tree silhouettes. Ten years ago, such twisted geometry would have been a massive and expensive challenge. Not any more. The computer-designed forms were simply e-mailed to the Doncaster steel specialists, who fed the binary data into automatic laser cutters. Result: elegant, millimetre-perfect columns'.

 

15 febbraio 2002

'La struttura portante del rivestimento è completamente staccata dalla struttura in cemento armato dell'edificio esistente, e sostiene allo stesso tempo il nuovo sistema di collegamento verticale, orizzontale e diagonale. I pannelli sono in materiale fotovoltaico, titanio e vetro, per rispondere alle esigenze climatiche del complesso abitativo e alle richieste di risparmio energetico poste dal Woningstichting Patrimonium...'. Bijlmermeer, variazione e ripetizione. Elena Manferdini presenta il progetto di Greg Lynn Form vincitore del concorso per la ristrutturazione del quartiere Kleiburg, il complesso abitativo di 500 appartamenti costruito agli inizi degli anni Settanta nella periferia sud-est di Amsterdam. In ARCH'IT in a bit.

15 febbraio 2002

AG Fronzoni, importante progettista italiano nel campo della grafica e del disegno industriale, è scomparso l'8 febbraio scorso. Il ricordo del maestro nelle parole di Gennaro Postiglione: 'Le sue regole del comporre si erano fatte nel tempo così essenziali e categoriche che avevano finito per diventare modelli etici di comportamento più che indicazioni specifiche di questa o quella techné. Lavorando sul senso delle cose, su ciò che c'è prima della forma, sul senso e sulla destinazione che il fare ha, Fronzoni è riuscito, attraverso il proprio lavoro e il proprio atteggiamento progettuale, a creare una scuola nel senso più proprio del termine. Per questo tanto folta è la schiera degli epigoni, più o meno bravi non importa; cosicché a quelli che hanno realmente frequentato la bottega si sono aggiunti negli anni quelli, tantissimi, che invece hanno semplicemente avuto la fortuna di vedere alcune delle sue produzioni o di sentirlo parlare, perché in fondo le sue lezioni erano fondamentalmente delle conversazioni cariche di saggezza e sapienza'.

 

14 febbraio 2002

La Facoltà di Ingegneria di Cagliari organizza una giornata di studio per la presentazione del numero monografico della rivista Parametro 'Esperienza del Moderno in Sardegna. Nuove città fra le due guerre', curato da Giorgio Peghin e Aldo Lino. Il convegno, ospitato domani dal Dipartimento di Architettura, vedrà la partecipazione di architetti e ingegneri a confronto con i responsabili della rivista bolognese, e sarà occasione di rilettura delle tante esperienze urbanistiche sarde del periodo. La notizia su L'Unione Sarda.

 

14 febbraio 2002

Mario Fazio dalle pagine de La Stampa interviene nel dibattito aperto dal recente convegno riguardante il destino del Corviale romano. Fazio rintraccia gli interventi attuati negli ultimi decenni su altri edifici europei dalle simili proporzioni e dagli analoghi problemi: 'Più ricca di insegnamenti l'esperienza olandese di Bijlmermeer, enorme quartiere accorpato nei dintorni di Amsterdam. Un mito per urbanisti e architetti fedeli a Le Corbusier, e un clamoroso fiasco fino alla proposta di demolizione nei primi anni 80. Fu invece scelta la strada più impegnativa, quella dell'alleggerimento e del taglio dei blocchi, del frazionamento dei volumi, dell'eliminazione delle gallerie e dei percorsi interni che favorivano violenze e vandalismi. Per imboccare questa strada in Italia occorrono anzitutto larghe e prolungate consultazioni degli abitanti, senza sottovalutarne le difficoltà. Agli architetti incaricati della riprogettazione si deve chiedere di aprire gli occhi sul rischio di decidere ancora una volta secondo culture e tendenze personali cos´è il bene di grandi fasce di popolazione'.

 

14 febbraio 2002

Secondo tassello di un progetto che prevedeva la realizzazione di tre stazioni 'd'autore' della metropolitana di Napoli, quella di Piazza Dante, firmata da Gae Aulenti, verrà inaugurata a fine mese e ospiterà un museo d'arte contemporanea. Gli interventi sulla metropolitana rientrano in un più ampio programma di miglioramento del contesto urbano che conta soprattutto sulla valorizzazione e la più agevole fruizione degli 'attrattori culturali': Caserta, Pompei, Ercolano, i Campi Flegrei, Padula, Paestum, Velia e i principali siti museali napoletani. Su Italia Oggi.

 

14 febbraio 2002

La Fundació Tàpies di Barcellona dedica una mostra a Asger Jorn, artista poliedrico nel panorama culturale del secondo dopoguerra. Così La Vanguardia: 'Alumno de Léger en París, Jorn conoció a Le Corbusier y colaboró con ambos cuando preparaban la Exposición Universal de 1937, pero pronto se dejó seducir por el surrealismo de Miró, Arp y Ernst y por las imágenes legendarias escandinavas. Tras su etapa Cobra, muy relacionada con el surrealismo, creó el Movimiento Internacional para una Bauhaus Imaginista, que se oponía a la Nueva Bauhaus de Ulm, dirigida por Max Bill y su espíritu funcionalista. En 1957 fundó, con Guy Debord, la Internacional Situacionista, que aunó la creación cultural de vanguardia y la crítica social revolucionaria'.

 

13 febbraio 2002

Sono state assegnate ieri le prime abitazioni di edilizia economica e popolare bioenergetiche realizzate a carattere sperimentale. Il complesso si trova a Cinquina, alle porte di Roma, e, insieme all'approvvigionamento energetico garantito dalla presenza dei pannelli solari, mette in opera sughero, porfidi e argilla, materiali naturali che annullano quasi la necessità di manutenzione e limitano notevolmente i costi di gestione ordinaria. Da Il Messaggero.

 

13 febbraio 2002

'It's a giant starfish. It's the biggest crop circle yet. No it's not. It's an architect's model of Grafton New Hall, the winner of a Royal Institute of British Architects competition for an English country house 2002-style announced yesterday. Designed by Ushida Findlay architects, better known for ultra-modern town houses in Tokyo than for latterday Bridesheads, Grafton New Hall is a remarkable attempt to redefine a form of domestic architecture that, since the second world war, has become bogged down in a tide of neo-Georgian pomp'. The Guardian espone il progetto dello studio giapponese Ushida Findlay vincitore del concorso indetto dal RIBA per una innovativa 'country house'.

 

13 febbraio 2002

'Ridolfi non esplode in un fuoco d'artificio d'invenzioni originali, egli preferisce implodere nella quotidianità: i caminetti, il gallo segnavento, le ringhiere e i coppi. Accatasta sui suoi disegni una tal mole di informazioni utili da nasconderne l'insensatezza ultima, l'inutilità grandiosa. Anche nell'atteggiamento che Ridolfi tiene, per tutta la vita, nei confronti del suo mestiere vi è qualcosa di eccessivamente sdolcinato e orecchiabile. Troppi baci e troppi abbracci, troppe dichiarazioni d'amore e di fedeltà eterna...'. In ARCH'IT files si trova oggi Dei disegni ultimi (su Mario Ridolfi). Il discusso intervento con cui Ugo Rosa affronta il tema della sterminata produzione grafica dell'architetto.

 

13 febbraio 2002

In continuità con il Convegno "Neglected Modenism" organizzato presso il DAIP-Dipartimento Architettura Infrastruttura Paesaggio della Facoltà di Architettura di Pescara nel maggio 2001, e delle mostre ad esso connesso "Landscape of Modernisation: Greek architecture,1960/1990" e "Giuseppe Vaccaro: Moderno e Contemporaneo" il DAIP promuove, su proposta del COAC (Collegi d'Arquitectes de Catalunya), la mostra "CODERCH 1940-1964: EN BUSCA DEL HOGAR" ed un convegno ad essa collegato "a partire da Coderch: abitare nel contemporaneo in Spagna". Sono stati invitati a parlarne Antonio Pizza, Josep M. Rovira, Juan José Lahuerta, Xavier Costa, Carlos Marti Aris. Interverrano per il DAIP Carmen Andriani, Giuseppe Barbieri e Giangiacomo D'Ardia. Sono anche previsti due incontri internazionali d'architettura contemporanea: Carme Piños, e Carlos Ferrater che illustreranno la loro opera. A Pescara Nueva España MOderna, dal 4 al 12 aprile 2002. Il programma in ARCH'IT eventi.

 

13 febbraio 2002

Il SESV. SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA di Firenze ospiterà dal 15 febbraio la mostra W la torre di Pisa, curiosa raccolta delle svariate proposte per la risoluzione della pendenza della torre -piu' o meno fantasiose e stravaganti- giunte da tutto il mondo all'Opera della Primaziale, l'Ente che sovrintende la Piazza dei Miracoli. Si tratta di idee e suggerimenti di gente comune come anche di artisti, inventori, architetti e ingegneri, raccolti da Stefano Giraldi nell'agile e divertente volumetto che ha originato l'esposizione. Saranno presenti alla presentazione Gianni Pettena, docente di storia dell'architettura, Sergio Staino, vignettista, e Nicola Miceli, critico e storico dell'arte.

 

13 febbraio 2002

Venerdì' 15 febbraio alle 15.00, presso la Palazzina Reale della stazione di Santa Maria Novella a Firenze, verrà presentato il volume 'Giovanni Michelucci. L'ultima lezione. Un incontro alla Facoltà di Architettura', curato da Andrea Aleardi e Giacomo Pirazzoli. Tra gli scritti di Michelucci riguardanti la sua attività di docente: 'Sono stato sempre lontano dall'insegnare formule e dall'imprigionare i giovani in un pensiero preconcetto; ho preferito lasciarli arbitri di scegliere la propria strada ponendosi liberamente di fronte alla vita, agli avvenimenti inattesi per valutarli e trarne le più aperte conclusioni. Il mio insegnamento era ridotto evidentemente a ben poca cosa. Molti miei ex-allievi sono divenuti amici carissimi. Con loro non parlo mai di architettura; parliamo degli eventi grandi e piccoli, cioè delle radici da cui nasce la pianta dell'architettura'.

 

12 febbraio 2002

Accanto all'articolo di Gabriele Mastrigli sulla mostra Città Architettura Edilizia pubblica. Il piano INA Casa 1949-63, Il Manifesto propone, a firma di Maurizio Giufrè, una lettura del volume che accompagna l'esposizione, 'La grande ricostruzione', curato da Paola di Biagi per Donzelli. Tra i pregi del libro, la ricostruzione di una visione d'insieme di una delle più interessanti stagioni dell'architettura italiana, solitamente frammentata in episodi relativi ognuno alla particolare produzione dei tanti progettisti che vi presero parte. 'Il dispositivo di solidarietà sociale di ispirazione cristiana che fissava i principi di base del piano ha una "genealogia" complessa ben descritta da Paolo Nicoloso nel volume. Le origini del piano s'inscrivono per una parte nei primi anni dell'Italia repubblicana, un'altra parte, invece, in alcune esperienze dell'anteguerra. Si passa dalla proposta di Annetto Puggioni, allora direttore dell'Ina, a quella del 'La casa a chi lavora' di Piero Bottoni, nota al Pci e alla Cgil di Di Vittorio che così poterono rivendicare una primogenitura sull'argomento'. 

 

12 febbraio 2002

Chiamato da le Corbusier per la straordinaria capacità di cogliere con la fotografia l'essenza delle sue architetture, Lucien Hervé legò la sua attività al grande maestro per molti anni, riprendendo le fasi di cantiere della Cité radieuse come anche i lavori di Ronchamp, Rézé, Chandigarh, Poissy, la Tourette. Ora l'hôtel de Sully espone sino al 17 marzo le sue sorprendenti fotografie, nelle quali compaiono, oltre alle opere di Le Corbusier, alcune dellè architetture più rappresentative del secolo passato: il Brasilia di Niemeyer, la piramide di I.M. Peï, l'Unesco di Breuer, Nervi e Zerfuss. Un sopralluogo alla mostra sulle pagine di Le Figaro.

 

12 febbraio 2002

Tra i più recenti 'portraits' del quotidiano francese Libération compare Tadao Ando, raccontato tra informazioni convenzionali e racconti personali d'infanzia. 'D'abord, il apprend à se défendre. Visage plat, yeux de grenouilles, Tadao Ando pourrait jouer un soldat médiéval dans un film de Kurosawa. Livré tôt à la peur, c'est un combatif: il est dur, peu sentimental. D'ailleurs à 17 ans, il devient boxeur professionnel. «C'était facile pour moi: j'étais très bon en bagarre.» En fait, il désire voyager. Seuls les sportifs peuvent alors sortir du Japon. Sur une photo des années 50, on voit un gamin sur un ring, gants aux poings. Il dispute une dizaine de combats. Visite la Thaïlande, dont il découvre les temples bouddhistes'.

 

12 febbraio 2002

Dopo il progetto per il grattacielo del New York Times che sorgerà sulla 40esima strada, Renzo Piano curerà l'ampliamento della Morgan Library, casa-museo delle migliaia di libri rari che costituiscono la collezione più ricca degli Stati Uniti. 'Luogo sacro per coloro che credono nel valore trascendente delle parole' nella definizione di Herbert Muschamp, la Morgan Library del progetto di Piano si dilaterà sotto terra, con quattro piani scavati nella roccia scistosa di Manhattan in cui verranno collocati gli scaffali e sarà realizzato un auditorium. Su Il Nuovo.

 

12 febbraio 2002

Nella sezione Agorà de L'Avvenire, Paolo Portoghesi analizza il linguaggio architettonico di Emil Steffan, architetto dello spazio sacro che, con le opere degli anni Trenta e del secondo Dopoguerra, propone architetture familiari, vicine all'uomo sia nella centralità attribuita all'assemblea -rinunciando all'esaltazione del percorso verso l'altare- che nel recupero di elementi della tradizione costruttiva del luogo religioso. Scrive Portoghesi: 'Il lessico familiare produce spazi che rispecchiano, continuano il luogo, ne confermano l'identità anziché contraddirla o arricchirla. Nell'interpretare il sensi della sua eredità si è voluto fare di Steffan il nemico di ogni monumentalità e di ogni simbolismo, ma si tratta di una forzatura'.

 

12 febbraio 2002

Scelti nell'ambito di un concorso a inviti per la realizzazione di un edificio con funzioni miste ad Amsterdam, MVRDV furono scelti nel 1995 per l'enfasi attribuita alla distinzione tra le varie destinazioni d'uso, commerciali, pubbliche e residenziali. Archined propone una analisi dell'originale progetto realizzato nell'acqua, che ha perso però, nella sua definizione ultima, alcuni degli iniziali caratteri distintivi. 'The commercial units and semi-public spaces were not to be confined automatically to ground level but distributed throughout the complex. This would result in a truly metropolitan housing complex comprising 135 owner-occupied dwellings, 14 rental dwellings and 1,400 m2 of commercial space. To achieve a degree of transparency and preserve views of the river IJ from the Houthaven, three large 'holes' were made in the volume. One was intended as a dock, the other two as semi-public spaces for residents and users of the complex'.

 

12 febbraio 2002

E' scomparso ieri, improvvisamente, Yorgos Simeoforidis, uno dei più vivaci e originali promotori del dibattito internazionale sull'architettura contemporanea. Tra i numerosi ruoli ricoperti dal giovane critico ricordiamo l'insegnamento alla Graduate School dell'Architectural Association di Londra alla Graduate School of Fine Arts, University of Pennsylvania e più recentemente a Milano Bovisa, la sua direzione delle riviste Tefchos e Metapolis, la fondazione del Centre for Architectural Research di Atene, l'infaticabile attività di commissario per il concorso Europan. Yorgos Simeoforidis aveva recentemente ricevuto, a Parigi, la Medaglia d'Oro per la Storia dell'Arte da parte dell'Accademia di Francia. La sua scomparsa lascia un vuoto nei tanti amici e nei giovani colleghi che avevano trovato in lui uno dei rari reali sostenitori della ricerca contemporanea.

 

10 febbraio 2002

'Quando la carreggiata è soprelevata, la dicotomia tra piano di transito e linea di terra diventa spregiudicata: politica dei trasporti e gestione del territorio sembrano appartenere a due governi distinti e la supremazia della mobilità nei confronti di ciò che permane al suolo si delinea in modo netto. La progettazione di un viadotto è legata a una concezione monofunzionale dello spazio che fa corrispondere la possibilità di spostamento al mancato utilizzo delle zone praticabili inferiori, incurante delle eventualità antropologiche implicite ai "sottoviadotti"...'. In ARCH'IT files, con Sottoviadotti, Alessandro Bagella prosegue l'indagine sui PAESAGGI IN EVOLUZIONE avviata con La demolizione: una trasformazione parziale.

 

10 febbraio 2002

Peter Zumthor, Architektur Denken. Raffaella Maddaluno legge il volume in cui si raccolgono in forma autografa pensieri, riflessioni, commenti, descrizioni. 'Il libro contiene solo poche foto che stanno lì a rappresentare non le architetture di Zumthor nella loro interezza ma immagini di alcuni particolari: una finestra da cui si vede un albero, i gradini delle terme di Vals, i listelli di larice della chiesa di San Benedetto a Coira, i pannelli di vetro del museo di Bregenz...'. In ARCH'IT books.

 

10 febbraio 2002

La mostra romana sul Piano INA Casa apre il dibattito sul destino del patromonio culturale italiano rappresentato dai quartieri che nell'immediato dopoguerra hanno caratterizzato le periferie del 60% dei comuni italiani. Le premesse di quelle trasformazioni urbane ripercorse da Fuvio Irace su Domenica de Il Sole 24 ORE. 'Ma la trasformazione non fu solo quantitativa, giacchè, mirando al soddisfacimento dei "bisogni spirituali e materiali non di un essere astratto ma di un uomo reale" -come raccomandavano i 'suggerimenti' ai progettisti- si puntava alla creazione di un 'linguaggio' nazional-popolare, ma colto, cui i singoli architetti contribuirono con le loro personali inclinazioni e convinzioni, scrivendo frasi di retorica incisività o di castigata morigeratezza secondo un alfabeto di segni al tempo stesso semplice e sofisticato. Il Tiburtino e il Tuscolano a Roma, l'Harrar Dessiè e il quartiere Feltre a Milano, il Barco a Ferrara, la Falchera a Torino, la Martella a Matera, Forte Guezze a Genova eccetera ancora testimoniano, nel magma della città diffusa d'oggi, la tensione a comporre soluzioni mosse e articolate, con generosità di spazi di relazione, come piazze, scale, ballatoi, giardini, tali da conciliare il passaggio dalla cultura contadina d'origine all'inedita condizione metropolitana'.

 

10 febbraio 2002

Progettato nel 1972 come frammento di città in cui si accorpavano i volumi altrimenti scompaginati di una dilagante edilizia abusiva, ma realizzato solo dieci anni più tardi, il Corviale ha preso atto del suo 'ritardo congenito' osservando impotente l'avanzare incalzante della miriade di villette e palazzine della periferia romana. 750 mila metri cubi di cemento distribuiti su una lunghezza di 958 metri, immensa macchina per abitare mai completata, la megastruttura del Corviale viene ora studiata nell'ambito di un convegno promosso dalla Regione Lazio, sua proprietaria, dal quale dovrebbero scaturire le ragioni di una demolizione o le potenzialità di un riuso. Stefano Boeri, su Domenica de Il Sole 24 ORE, valuta l'eventuale cancellazione del Corviale come una nuova utopia, e auspica una rinascita del complesso fondata sull'enfatizzazione della varietà delle funzioni casualmente e caoticamente accostate.

 

9 febbraio 2002

'La distinzione tra centro abitato e luoghi disabitati non esiste più. La città di oggi tende a diffondersi nel territorio senza regole precise, a fatica guidata da piani regolatori od altri strumenti urbanistici, più spesso condizionata dalle infrastrutture e dalla morfologia geografica. Così vediamo conurbazioni diffuse e funzionalmente complesse nelle quali prevalgono i vuoti sui pieni ed il paesaggio naturale sulle modificazioni antropiche...'. Il Master in «Riqualificazione architettonica nelle aree della urbanizzazione diffusa» è un corso di formazione avanzata post-laurea di durata annuale (400 ore). Il Corso, promosso dall'Università di Camerino, con sede ad Ascoli Piceno, è diretto dal Prof. Umberto Cao e vede la partecipazione di docenti di diversa competenza disciplinare, provenienti da tutta Italia, che hanno fornito al tema contributi di rilievo nazionale ed internazionale.

 

8 febbraio 2002

'Questa leggina, approvata rapidamente sia alla Camera che al Senato è "madre" di tutte le dismissioni del demanio pubblico. L'art. 71 della finanziaria, votato da tutte le parti politiche con grande leggerezza, afferma che chi ha costruito una strada o un parcheggio anche abusivamente, senza concessione comunale, per accedere dalla proprietà privata alla spiaggia può richiedere l'acquisto della porzione di arenile. In altri termini una vera e propria sanatoria degli edifici e delle opere abusive costruite sul terreno demaniale...'. Massimiliano Fuksas, su l'Espresso di questa settimana, discute l'articolo della Finanziaria per il 2002 che amplia le possibilità della Legge riguardante la vendita a privati delle aree demaniali.

 

8 febbraio 2002

Su Il Tempo Pio Baldi conforta Ledo Prato riguardo le incertezze espresse dalle pagine dello stesso quotidiano in relazione al Centro Nazionale per le arti contemporanee di Roma. 'Ad oggi, è pronto il progetto definitivo del corpo rpincipale dell'edificio (il 60 % del totale), che ospiterà il Museo delle Arti del XXI secolo, il Museo di Architettura, l'Auditorium, i servizi di accoglienza e spazi per mostre temporanee. Questo consentirà di bandire la gara d'appalto e di cominciare i lavori veri e propri agli inizi del 2003. [...] Nel frattempo, negli spazi già recuperati delle ex caserme (due grandi sale di circa 1000 mq) già ferve l'attività espositiva. L'evento clou sarà la mostra dedicata all'architetto Zaha Hadid che aprirà il prossimo 10 maggio'.

 

7 febbraio 2002

'L'architecture et le patromoine, un mariage idéal sur le papier, consacré dans le secret du ministère de la Culture avec, dans la dot du Patromoine, une aile du palais de Chaillot et une collection historique de moulages et dans l'escarcelle de l'architecture les archives de l'IFA. Un monument pour un budget de 51 millions d'euros'. Le Figaro presenta, anche attraverso le parole del direttore dell'Insitut Francais d'Architecture, il progetto di ralizzazione della Cité de l'architecture e du patromoine.

 

6 febbraio 2002

'Arte contemporáneo, el consumo y el entretenimiento'. La Vanguardia sintetizza con questi tre concetti il risultato della collaborazione tra Rem Koolhaas e Miuccia Prada. 'Koolhaas, un arquitecto que, además, es pensador, escritor y guionista, ha creado una tienda que es una plaza pública, dominada por una gran ola de madera que conecta la planta baja con el sótano. Delante, y salvando también el amplio desnivel, hay una grada, cubierta con la misma madera, donde Prada coloca zapatos y maletas de día, pero que por la noche sirve para acomodar a los espectadores que acuden a todo tipo de espectáculos culturales gratuitos. La ola puede transformarse en un escenario, donde Muccia Prada tiene planeado exhibir cine independiente, organizar "happenings" y representar obras de teatro encargadas para este espacio'.

 

6 febbraio 2002

Il Tempo, in cronaca di Roma, lamenta i ritardi e i preoccupanti silenzi sul Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee di Roma. Rievoca la scelta delle ex Caserme di via Guido Reni come sede e il concorso per la progettazione del Centro, la promessa di realizzazione del Museo dell'Architettura e l'istituzione del Museo dell'Audiovisivo e del Museo della fotografia come strumenti in capaci di misurare il polso allo stato dell'arte nel suo complesso. L'ultimo ricordo è relativo alla polemica avviata da Vittorio Sgarbi qualche mese fa con la quale si metteva in discussione l'utilità di un centro per l'arte contemporanea nella città di Roma, che vive del suo patrimonio storico. Poi più nulla.

 

6 febbraio 2002

'Mentre a Quarrata si stanno completando gli ultimi cantieri legati al progetto nato dal concorso Europan 3, il sindaco è già tre passi più in là. La villa medicea destinata a diventare sede di un corso di master, la collaborazione con un'università della East Coast americana, il tunnel che metterà in comunicazione Quarrata con Empoli, gli scambi culturali ed economici con il Sud-Est Asiatico...'. Bangkok, febbraio 2002. Walter Aprile, Rachaporn Choochuey, Stefano Mirti, Luca Poncellini in Thailandia con il sindaco Marini. In ARCH'IT files.

 

6 febbraio 2002

'Quando io sono arrivato a Quarrata, nel 1985 c'erano due cinema che facevano film a luci rosse, non c'era nient'altro che quello, un centro inesistente. Allora, su che cosa si lavora? Adesso a Quarrata c'è un teatro con la stagione teatrale dove passano i migliori, adesso si comincia ad avere un centro. Io mi sono accorto che il teatro ha dato un'anima a questa città, ma gliel'ha data veramente...'. Stefano Marini. Sindaco di Quarrata. Allo IUAV, ospite del Seminario sull'UTOPIA, organizzato da Stefano Boeri, Hans Ulrich Obrist e dal laboratorio Avanguardie Permanenti. 'L'intervento di Stefano Marini sindaco di Quarrata -scrive Alessandro Petti nell'introdurre l'intervento in ARCH'IT files- ci ha offerto la possibilità di riflettere su una possibile nozione contemporanea di Utopia. Utopia non come un modello assoluto di paradiso che non esiste sulla terra, con le sue inevitabili illusioni e disillusioni, ma piuttosto la nozione di Utopia come una necessaria alternativa, credibilmente migliore e storicamente possibile...'.

 

6 febbraio 2002

'Quarrata rappresenta un'esperienza unica, sia in termini assoluti che relativi. In termini assoluti perché è l'unico caso in Italia di tale complessità, in cui, dal progetto Europan, si è passati alla realizzazione. In termini relativi al nostro essere architetti: Cliostraat è coinvolto in quest'operazione da otto anni ed ha seguito tutte le fasi di progettazione fino alla direzione dei lavori...'. Cliostraat presenta i progetti recentemente realizzati nella cittadina toscana. Biblioteca Multimediale, Spazi aperti, Casa delle Culture a Quarrata. In ARCH'IT architetture.

 

5 febbraio 2002

Nella ingenua ostinazione che porta ancora a parlare di città, il volume 'La città lontana', conversazione con il filosofo Jean-Luc Nancy curata da Pierangelo di Vittorio, si offre come un lume alla luce del quale osservare una città che ormai sfugge al nostro immaginario quasi dissolvendosi, evaporando. Nancy prende le mosse da Los Angeles, metropoli frammentata e dispersa totalmente priva dei consueti punti di riferimento a cui ogni europeo è abituato, per tesserne una sorta di paradossale elogio. La recensione del Manifesto è già una riflessione sui temi del testo : '...forse l'essenza ultima della città è quella che raccoglie l'antichissimo monito di un vangelo apocrifo "Siate passando!". Nancy dice che "L'uomo abita en passant". E oggi, nel momento in cui si dissolvono le categorie tradizionali di città rimane proprio questo: "il contagio delle lontananze, la comunicazione disseminata, l'energia fragile di un senso inedito, ribelle a qualunque residenza".

 

5 febbraio 2002

Per tutto il mese di febbraio L'Istituto Italiano di Cultura a Londra diverrà uno spazio Benetton. Fabrica, istituto di Benetton che compie ricerca sulla comunicazione nei suoi mille volti, porterà a Londra per un mese mostre e dibattiti su quell'avanguardia che si muove tra arte e pubblicità. L'Istituto ospiterà tra le altre installazioni Ultra Morph, performance-installazione di Adam Lieber, Ramon Schneider e Ries Straver che avvolge lo spettatore in un magma di suoni e immagini, come anche una serie di video interattivi in rappresentanza dei new media. Su Il Corriere della Sera.

 

3 febbraio 2002

Sull'inserto Domenica de Il Sole 24 ORE Fulvio Irace commenta la pubblicazione dei quaderni di viaggio di Le Corbusier, dai primi del viaggio in Oriente a quelli che raccontano dei passaggi in Spagna compiuti tra il 1926 e il 1932. 'Attraverso le donne che disegna nude -o che denuda- vuol vedere il volto di un mondo vicino alle sue origini e pertanto puro, anche se paradossalmente si tratta di prostitute. Un desiderio oscuro di ritorno all'incontaminato, dove la precisione del corpo soppianta quella della macchina e il fascino dell'Oriente torna a turbare l'immaginario delle avanguardie come nell'Ottocento quello di artisti déracinés. Come le odalische di Matisse (ma meno evanescenti e più imperiose), come le Demoiselles di Picasso (ma meno spigolose), come le ballerine di Léger (ma più carnose), le "spagnole" messe a nudo da Le Corbusier sono, come l'architettura, "machines à émouvoir".

 

3 febbraio 2002

'Mi sembra che stiamo vivendo un momento un po’ particolare. Di transizione. E come in tutti i periodi di transizione ci sentiamo in mezzo al guado. Abbiamo finalmente seppellito la nostalgia e lo storicismo. E una concezione meccanica e accademica della vita. Abbiamo capito che la nostra epoca non è quella dei muri piacevolmente composti o delle finestre ritmicamente ripartite sulla facciata o del bel disegno urbano. Sappiamo che nelle piazze italiane, con edificio municipale e orologio al centro della facciata, non ci va più nessuno perché oramai le pratiche si sbrigano via posta elettronica e l’orario ce lo dice qualsiasi cellulare che portiamo con noi. Siamo convinti che non ha più senso progettare case tradizionali a schiera o in linea dai prospetti immacolati perché la famiglia tradizionale è latitante e, poi, nessuno vive più la mattina nella zona giorno e la sera nella zona notte...'. Una nuova lezione di Luigi Prestinenza Puglisi, Tre parole per il prossimo futuro, in ARCH'IT seminario.

 

2 febbraio 2002

'All'interno del caos, del rapido mutare degli eventi e della proliferazione delle forze in gioco, l'architetto tenta di fissare un ordine temporaneo e di cogliere "istantanee di una realtà che non è mai fissa". Al progettista resta pertanto il compito di tracciare un campo di immanenza ove si svolgano processi che operano entro molteplicità concrete...'. In ARCH'IT collection Tommaso Principi di Open Building Research (OBR) commenta il volume di Laura Negrini "Ben Van Berkel", recentemente pubblicato da Edilstampa.

 

2 febbraio 2002

Nell'ambito di Europolis, il Salone delle tecnologie per vivere la città organizzato a Bologna dal 7 al 10 febbraio, si terrà nelle giornata di apertura la prima edizione del premio 'Il Principe e l'Architetto. Nuove idee per ripensare le città' che metterà a confronto progettisti e sindaci che hanno contribuito alla realizzazione di opere d'architettura particolarmente significative. Sono stati invitati Gae Aulenti per l'ingresso alla stazione di Firenze dalla Fortezza da Basso, Mario Bellini per l'ampliamento della Fiera di Milano, mario Botta per la sistemazione del giardino della Pilotta a Parma, Santiago calatrava per il progetto del ponte sul Canal Grande a Venezia, Alessandro Mendini per due stazioni del metrò di Napoli e Piero Sartogo per l'insediamento universitario di Bologna. Su Il Resto del Carlino, dalla rassegna stampa de l'ARCHITETTO.

 

2 febbraio 2002

Di fronte alla disarmante superficialità della critica architettonica proposta da quotidiani e settimanali italiani, tendenzialmente incline a considerare ogni intervento contemporaneo come lesivo delle bellezze del paese a meno che non si tratti di Piano , Fuksas e Gregotti cui è riservata ampia possiblità di autopromozione, gli articoli di Fulvio Irace sul supplemento domenicale del Sole 24 Ore rappresentano preziose eccezioni. Pippo Ciorra recensisce su Alias, inserto di cultura del Manifesto, il libro in cui Irace ha raccolto tre anni di interventi riguardanti questioni architettoniche di estrema attualità. Dimenticare Vitruvio. Temi, figure e paesaggi dell'architettura contemporanea si propone 'come osservatorio attento e informato su temi culturalmente e socialmente rilevanti nei rapporti recenti tra architettura e società... Un po' alla maniera di Bontempelli, questo libro non mette il suo lavoro di interpretazione al servizio di un progetto critici esplicito, o di un abattaglia polemica predeterminata. Piuttosto gli articolo compongono un puzzle ampio e accurato, e solo lo sguardo complessivo, finale, riesce a dare il senzo della visione dell'autore'.

 

2 febbraio 2002

'Situato ai margini di un bosco, praticamente "incastrata" nella foresta, la nuova sala creata per ospitare manifestazioni ginniche di livello nazionale, si apre progressivamente verso agli alberi grazie a un'alternanza di bande opache e translucide che dalle facciate si continuano sulla copertura. Il trattamento della facciata è realizzato in lamiera ondulata e riprende tecnica e materiali degli hangar industriali...'. B+C Architectes (Giovanni Bellaviti & Dino Coursaris), Estensione del complesso sportivo J. Guimier, a Tremblay-en-France. In ARCH'IT architetture.

 

1 febbraio 2002

'Non c'è maggiore soddisfazione di poter dire "Io l'avevo detto" soprattutto se la gravità dell'evento è più suggestiva che reale, e consente di riflettere sui terribili rischi di una scelta sbagliata. Avevo manifestato le mie perplessità sull'architetto Gregotti, incapace di sostenere le critiche alle quali reagiva con lo sdegno della lesa maestà. Ora ci accorgiamo che la sua scienza non è stata sufficiente a impedire che a dieci giorni dalla consegna del teatro degli Arcimboldi crollasse fragorosamente sulle poltrone appena liberate un pannello tanto brutto quanto inutile. ...Occorrerebbe avere l'intelligenza di non concepire macchine inutilmente complicate. E' per questo che noi studiamo Brunelleschi, ma dovremo soltanto dimenticare Gregotti'. Scontato l'argomento di Sgarbi quotidiani su Il Giornale, doverose le spiegazioni di Gregotti nell'intervista riportata da La Stampa: 'E' un sistema usato in tutto il mondo da oltre 10 anni... E' stato impiegato in molti edifici a Berlino, nei soffitti di alcune banche in Italia. Sono gli stessi vetri utilizzati a forma di piramide nella piazza del Louvre a Parigi. ...Che si accaduto un vetro è solo un incidente di cantiere, come capita in tutti gli edifici'.

 

1 febbraio 2002

Frutto della collaborazione tra l'Electa e l'Unesco, è stato presentato a Madrid l'Atlante mondiale della architettura Barocca. El Pais spiega la portata della pubblicazione: 'Una primera parte del volumen aborda los temas, con apartados dedicados a la arquitectura religiosa, la decoración interior, la arquitectura civil, las obras públicas, el urbanismo y su dimensión internacional. La segunda parte se compone, junto a las imágenes, de las fichas de cada uno de los edificios o conjuntos monumentales. De esta forma, el volumen se convierte también en una guía con carácter pedagógico dirigida a todos los lectores a través de Europa, América del Norte, Central y del Sur y Asia oriental'.

 

1 febbraio 2002

Il parco di Villa Abamelek, residenza dell'ambasciatore russo a Roma i cui giardini sono vincolati a conservazione integrale dal piano paesistico del Lazio, dovrà ospitare dalla prossima primavera il cantiere della nuova chiesa ortodossa. E' il presidente della Regione Francesco Storace ad annunciarlo, mentre Italia Nostra si appella al ministro Urbani e al sindaco Veltroni perché fermino la realizzazione del tempio alto circa trenta metri che intacca per la prima volta in Italia l'inviolabilità dei parchi delle ville storiche. Su La Repubblica, in cronaca di Roma.

 

1 febbraio 2002

'Un musée vivant de l'architecture': questo il ruolo che la Cité internationale universitaire de Paris assegna ai padiglioni universitari di boulevard Jourdan in un ambizioso programma di restauro e sviluppo. Nati come residenze universitarie da una utopia pacifista del primo dopo guerra, e divenuti una vetrina per i Paesi che parteciparono alla loro realizzazione, i 34 padiglioni necessitano in alcuni casi di consistenti lavori di ristrutturazione; si comincerà con la riapertura della Maison du Brésil, progettata da Le Corbusier nel 1959, e del Collège franco-britannique, costruito nel 1937 per opera di Pierre Martin e Maurice Vieu sul modello del college inglese. Le Monde ripercorre la storia della Cité internationale e espone il grandioso progetto di valorizzazione.

 

1 febbraio 2002

Santiago Calatrava ha presentato il progetto definitivo per quello che definisce il suo 'olympic dream', il complesso sportivo che nascerà nelle vicinanze di Atene e che ospiterà le cerimonie di inizio e fine dei giochi del 2004. 'They include two steel arcs crossing over the sides of the ballpark and the strands of translucent glass hanging over seats. The glass is designed to let the light in and keep the heat out... Calatrava said the project was inspired by Byzantine architecture, and the arches and blue and white colors of the Aegean Sea islands'. Dal San Francisco Gate.

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