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ARCHIVIO GENNAIO 2003

ultime news

31 gennaio 2003

Il Nuovo riporta una interessante intervista a Ettore Sottsass realizzata nell'ambito del corso di Teoria e Tecnica del Linguaggio giornalistico della Facoltà di Lettere dell'Università di Parma: 'Allora vuol dire che quegli architetti lì saranno bravissimi a disegnare grattacieli, grandi edifici, ma l’umanità non gli interessa minimamente. La propria moglie non gli interessa a quelli là. Quando tornano a casa, stanchi, ad aprir la porta di casa, non gli interessa che sposa vedono. A me mi interessa. Perché io voglio trovare un po’ di caldo, oppure un bambino che mi viene incontro e mi saluta, oppure, che so io, attacco il cappotto. Mi interessano cretinate, purtroppo. E io penso che, a quel punto lì, questi tipi di interessi sono gli interessi dell’architettura. Il disegno di un tempio è di questo genere, perché il tempio si interessa della gente che ci va dentro. Perché lì c’è la divinità,
qualunque sia'. 

 

30 gennaio 2003

Elena Franzoia ripensa all'ultima Biennale veneziana alla ricerca della possibile traccia di una nuova architettura, dell'ipotesi concreta di un linguaggio, anche formale, capace di metabolizzare e contrastare la guerra e la sua afasia. 'La necessità -scrive Franzoia- non solo di adeguarsi ad una realtà, politica e sociale, che ha da tempo vanificato e dissolto i concetti tradizionali di limite, frontiera, confine e territorio, ma anche di costruire un repertorio formale capace di reificare un immaginario collettivo che, non riuscendo più, dopo l'11 settembre, a prescindere dalle categorie della deformazione, della fragilità e della distorsione, sembra preferire il vuoto, l'assenza e l'afasia alle falsificazioni e ai narcisismi di molta architettura pre-Ground Zero...'. La guerra afasica, in ARCH'IT files.

 

30 gennaio 2003

Inaugura oggi a Lisbona, presso la sede dell'ordine degli architetti portoghesi, la mostra ON AIR con la quale studio.eu presenta i propri progetti non realizzati. Come dicono i membri del gruppo italiano basato a Berlino dal 2000, si tratta di progetti sospesi, leggeri, che vivono sulla carta pronti a diventar materia. ARCH'IT saluta l'evento presentando Living spaces, il progetto recentemente elaborato in occasione del concorso Hafencity Hamburg. In ARCH'IT architetture.

 

29 gennaio 2003

'Mimmo Paladino ha scelto Antonello da Messina, Luigi Ontani rivede Annibale Caracci, Carla Accardi si riflette nella 'vergine con bambino' di Giovanni Bellini, Giulio Paolini dialoga con Pietro Vannucci, detto il Perugino, Enzo Cucchi incontra Rubens, Francesco Clemente e Raffaello si affrontano lungo il percorso espositivo al termine del quale Jannis Kounellis incontra Michelangelo Merisi detto il Caravaggio...'. Incontri è la mostra ospitata dalla Galleria di Villa Borghese a Roma all'interno della quale sette artisti della transavanguardia 'incontrano' sette opere 'del passato', esposte all'interno della sala d'ingresso della galleria nell'allestimento di Franco Purini, una grande 'scatola ottica' composta da sette stanze, una per ogni incontro. Dina Nencini recensisce il catalogo e presenta l'iniziativa in ARCH'IT books.

 

29 gennaio 2003

La notte del 23 dicembre 2002 un incendio doloso ha distrutto i depositi dell'editore Umberto Allemandi di Torino. Il danno provocato è per il patrimonio artistico e architettonico incalcolabile: 200.000 volumi, corrispondenti a circa 1.100 titoli sono bruciati. Nel presentare attraverso le parole di uno dei suoi autori Il Giornale dell'Architettura, ARCH'IT si augura di incentivare gli abbonamenti alla rivista per sostenere la ripresa delle pubblicazioni di tutta la casa editrice. L'introduzione di Michele Bonino compare oggi in ARCH'IT riviste insieme a una nota di Diego Caramma relativa al bimestrale Spazio Architettura, da lui diretto, e ad un commento di Italia Rossi dedicato alla prestigiosa El Croquis.

 

29 gennaio 2003

Visitato nell'arco di un mese più di quanto non lo sia stato in tutto il 2001 nella sua vecchia sede, il Modern Art Museum di Fort Worth, disegnato da Tadao Ando, sembra aver generato un flusso di visitatori simile a quello del Guggenheim di Bilbao, indipendente dalla collezione di 2500 opere e legato invece strettamente all'architettura che le ospita. Sul New York Times il sopralluogo di Stephen Kinzer.

 

29 gennaio 2003

Terminati i sondaggi archeologici, le demolizioni e, apparentemente, anche i dibattiti sul cantiere dell'Ara Pacis, i lavori per la realizzazione del progetto di Richard Meier ripartono dalle fondazioni. Mentre è ancora da definire l'assetto della piazza su cui si affaccerà l'edificio, il Campidoglio ha fissato al 21 aprile 2004 la data dell'inaugurazione. Su La Repubblica in cronaca di Roma.

 

29 gennaio 2003

The Guardian ricorda la figura e l'opera di Achille Castiglioni: 'Only in Italy, with the tradition of the Renaissance behind them, did postwar designers have the confidence to demonstrate the fact that very little of the process of designing has to do with function, while a lot of it has to do with art. Castiglioni married the two into a unity that few others have achieved so successfully'.

 

28 gennaio 2003

'Una mostra che si consuma nell'arco di poche ore, un happening come pretesto per un confronto, un pensiero scambiato tra una risata e l'altra, uno scambio di idee su un lavoro svolto come esercitazione nell'ambito di un percorso didattico universitario...'. Siracusa sotto i riflettori. Tra happening, mostre e workshop. È accaduto con Spot on... architecture Sicily south-east, l'iniziativa curata da Roberto Zancan e presentata da Andrea Guardo in ARCH'IT sopralluoghi.

 

28 gennaio 2003

'Space is still the place' è il titolo dell'iniziativa artistica che ha occupato, sabato scorso, i 4000 mq di spazio del Tpo di Bologna con installazioni di varia natura organizzate secondo le forme e la struttura del 'condominio'. Il Manifesto ha visitato quella che si è presentata come la prova generale per le iniziative analoghe che nell'arco di tre settimane di aprile si estenderanno anche alle strutture più istituzionali.

 

28 gennaio 2003

'Le leggende metropolitane che si raccontano su di lui sono moltissime: riuscì a far spostare di pochi centimetri tutte le finestre di una facciata già eseguite da un imporenditore noto per essere parsimonioso; eseguiva in cantiere, direttamente disegnando sui muri, i dettagli delle sue architetture; una volta segò personalmente una serie di cassetti di una scrivania perchè mal eseguiti. Veri o meno, questi racconti descrivono con leggerezza il rigore ferreo di una pratica artistica che non viene ad alcun compromesso con i principi, che non vede distacco tra progettazione ed esecuzione'. Su La Repubblica Vittorio Gregotti commenta la mostra su Luigi Caccia Dominioni allestita al museo di Castelvecchio di Verona sino al 9 marzo. Dalla rassegna stampa dello IUAV.

 

27 gennaio 2003

Un guscio traslucido di policarbonato che cambia colore col sole, un edificio vibrante che ospita una delle maggiori scuole di danza londinesi. Progettato da Herzog and de Meuron, il Laban è pensato come un edificio pubblico, aperto nei confronti dell'esterno e strutturato all'interno come un quartiere urbano, con strade e corti. Su The Guardian le considerazioni di Jonathan Glancey: 'Laban may well, though on a more intimate scale, do for contemporary dance what Tate Modern has done for contemporary art: offer it to a big public without condescension, making it an adventure for those who formerly thought it irrelevant or unapproachable, if not exactly stand-offish'.

 

27 gennaio 2003

Daniel Libeskind espone in un'intervista per The Independent la propria proposta per la ricostruzione del World Trade Center: 'I forgot that! That's prophetic. It's kind of, 'What are you going to concentrate on? You're not going to concentrate on square metres.' Like the Jewish Museum, I never thought, 'It's a project; it's gotta get built.' I didn't calculate, 'Now, I have this eight weeks – what can I do for $40,000?' It's also personal. It wasn't just abstract. It's also spiritual, and cultural. Restore the skyline, connect the streets – what does that really mean? I didn't have to go to the library or the archives to find out what I felt about this project. It was instant. It was visceral, not just intellectual'.

 

26 gennaio 2003

L'inserto Domenica de Il Sole 24 Ore segnala alcune interessanti mostre in corso. Sino al 2 febbraio Villa Ghirlandaia di Cinisello Balsamo ospita Idea di Metropoli, esposizione di fotografie e video che ritraggono e interpretano i paesaggi urbani italiani; nel programma degli eventi che si svolgeranno a Graz, capitale europea della cultura per il 2003, compaiono invece la mostra Latente Utopien, curata da Zaha Hadid e Peter Schumacher e allestita al Landesmuseum Joanneum fino al 2 marzo, e la rassegna dedicata a Joze Plecnik, allievo di Otto Wagner, aperta sino al 30 marzo allo Stadtmuseum.

 

26 gennaio 2003

'Poiché il fascino di questo esterno-interno urbano sta come altre "Piazze d'Italia" proprio nel suo drammatico vuoto, che può essere d'altra parte supporto di eventi programmati o spontanei, il progetto si propone come opera di riduzione delle presenze giudicate improprie per dotare invece la superficie riconquistata di elementi di interconnessione con altri luoghi della città sedi di eventi...'. Un giardino parterre, una struttura accessoriata e cablata. Nuove visibilità e fruibilità per Piazza Mercatale a Prato nel progetto di concorso elaborato da Cristiano Toraldo di Francia (capogruppo) che ha ottenuto una menzione dalla giuria. In ARCH'IT architetture.

 

25 gennaio 2003

'Per Careri, architetto, primo obiettivo del libro -che, come ha sottolineato Alberto Iacovoni, ha tutto il sapore di un romanzo di formazione- è smentire ogni immaginario anti-architettonico del nomadismo, da quello dei pastori e dei cacciatori del paleolitico sino alle derive urbane degli artisti e degli architetti contemporanei. [...] Necessaria, costruttiva, ludica e politica, quella del camminare è dunque una pratica circolare. Lo è New Babylon, città che "non finisce in nessun luogo (essendo la terra rotonda), non conosce frontiere e collettività" e dove "la vita è un viaggio infinito attraverso il mondo che sta cambiando così rapidamente che sembra sempre un altro". Lo è il viaggio di Stalker nell'arcipelago frattale della periferia romana, sorta di circumnavigazione del mondo che riporta al punto di partenza'. Su Alias, inserto di cultura del Manifesto, Gabriele Mastrigli recensisce il volume 'Walkscapes', di Francesco Careri, prima uscita della collana Land&Scape Series curata da Daniela Colafranceschi per l'editore Gustavo Gili.

 

24 gennaio 2003

L'analisi dei piani di rinnovamento del trasporto pubblico e privato presi come primi atti concreti per le riqualificazioni delle aree urbane e periurbane. Da qui parte il progetto di Michele Gueli per il Centro intermodale di Torino Stura, presentato in ARCH'IT architetture da Beppe dell'Aquila. 'Nell'ipotesi di progetto -scrive Gueli- le infrastrutture costituiscono il volano di rilancio per un'area geografica in cui, a partire dai primi anni del '900, hanno continuamente collegato parti tra loro lontane, apportando raramente riqualificazione agli spazi pubblici nel loro intorno. La proposta progettuale del Centro intermodale di Torino Stura si radica sulle peculiarità del luogo e su due elementi portanti presenti sull'area: gli abitanti e le infrastrutture...'.

 

24 gennaio 2003

'Quelle parole suonano come un invito a costruire abusivamente. Tirate su una villa sulle dune a patto che poi passiate una mano di rosa. Fate pure un piano in più, ma solo mettendo dei gerani alle finestre. Non sono un professore di diritto. Ma se un reato resta senza sanzione, non è più un reato. Insomma, si dà il via libera'. Intervistato da Il Corriere della Sera, Pier Luigi Cervellati risponde alle avventate proposte del Presidente del consiglio riguardo la depenalizzazione di alcuni abusi edilizi. Cauta ma in evidente disaccordo col premier anche la posizione del ministro Matteoli, che conferma la priorità dell'abbattimento tra le sanzioni per i reati di dell'abuso. Da Italia Oggi.

 

24 gennaio 2003

'Gli architetti citati dai veneziani sono tutt'altro che dimenticati o abbandonati. Hanno radici profonde nelle generazioni che oggi sono l'accademia. Damiani li definisce i nonni, e sono d'accordo con lui nel sostenere che sono coloro che ci hanno raccontato le storie più belle della nostra formazione. Storie vissute in prima persona, ricche di orgoglio e energia. Anche di violenza, a volte. [...] Alla condizione contemporanea non appartiene il supporto delle grandi narrazioni, bensì la realtà conflittuale di Ilardi, il nichilismo di Damiani, la globalizzazione e via dicendo. [...] non è l'autonomia, ma la capacità inclusiva dei diversi linguaggi che compongono la città stessa –multiculturali o multietnici- a doverci di nuovo fondare...'. Francesco De Agostini interviene nel dibattito sull'architettura, tra teoria e fondamenti. In ARCH'IT files.

 

24 gennaio 2003

Il Tempo, in cronaca di Roma, segnala la giornata di studi dedicata all'architettura romana negli anni di passaggio dal fascismo alla democrazia, Architettura e città negli anni della seconda guerra mondiale. Organizzata dal Laboratorio per lo studio di Roma contemporanea del Dipartimento di Progettazione architettonica, urbana, del paesaggio e degli interni della Sapienza e dal Comune di Roma, la giornata vede un susseguirsi di interventi che guardano agli eventi degli anni Quaranta dal punto di vista storico, della storia dell'architettura e della città e della progettazione: tra gli altri, 'Il declino del culto littorio', '1934-1942. Due lezioni di Le Corbusier a Roma e le teorie del disurbanamento', 'La variante 1942 al Piano Regolatore. Recenti acquisizioni'.

 

24 gennaio 2003

'Al arquitecto Buckminster Fuller, por ejemplo, se le ocurrió la idea de construir una cúpula sobre la isla de Manhattan, ironiza Davidson. O ¿por qué no construir el rascacielos de Frank Lloyd Wright de una milla de altura?'. La Vanguardia raccoglie i commenti di alcuni dei progettisti selezionati per la ricostruzione del World Trade Center sull'ipotesi di realizzazione dell'Hotel Attraction di Gaudì.

 

23 gennaio 2003

'Il fatto è che bisogna cercare di essere creativi e migliorativi per andare oltre l’abbattimento dell’immobile abusivo'. Nella conferenza stampa in cui ha proposto un premio al comune più fiorito d'Italia per promuovere l'amore per la natura, in cui ha comunicato l'impegno per un progetto di illuminazione notturna a Pompei che la Regione Campania ha già realizzato, Berlusconi ha giustificato con queste parole l'intenzione di sostituire l'obbligo alla demolizione e alla rimessa in pristino in caso di abusi edilizi di piccola portata con l'impegno a realizzare qualcosa di utile alla comunità, come un giardino o un parco giochi. Nonostante i ripetuti dinieghi, quello tratteggiato ieri ha la portata di un vero e proprio condono, propagandato però con un parole meno fastidiose. Se il progetto dovesse arrivare a realizzazione, come ha ipotizzato lo stesso premier, la scelta tra demolizione e realizzazione di nuove, riparatorie opere verrebbe delegata ai comuni, gravati così di una responsabilità che potrebbero non essere in grado di gestire. Su Il Corriere della Sera e La Repubblica la disincantata elencazione dei pericoli della proposta; da Il Mattino alcuni dettagli sulle luci di Pompei, accese dallo scorso settembre.

 

23 gennaio 2003

Morceaux choisis, mostra itinerante costruita su dieci progetti di Dominique Perrault, sarà alla Triennale di Milano sino al al 9 marzo, per poi spostarsi a Rio de Janeiro, Città del Messico, Los Angeles e New Haven. Il Corriere della Sera, in cronaca di Milano, riporta le parole dell'architetto nel giorno dell'inaugurazione: 'L'architettura è interruzione perché crea sempre una scissione con lo spazio circostante. La sfida è mantenere un dialogo aperto con l’ambiente. Quando ho ingabbiato gli alberi della Grande Biblioteca di Parigi, in realtà ho dato loro la possibilità di prevalere sull’intervento umano. La natura è viva e col tempo le griglie metalliche spariranno inglobate dai rami. La presenza e l’assenza dell’architettura, questa continua trasformazione mi emoziona'.

 

23 gennaio 2003

Il ministro Castelli è firmatario di un disegno di legge che prevede la depenalizzazione di circa 200 reati, di cui una buona parte di tipo ambientale. Come tasselli di uno stesso mosaico, accanto al 'condono positivo' ideato da Berlusconi si vanno a collocare ora le tante sanzioni amministrative che, su proposta del Ministro della giustizia, sostituiranno l'arresto e il ritiro della licenza attualmente previsti per molti reati ambientali. Tra quelli interessati dalla nuova legge compaiono il bracconaggio, la produzione di frigoriferi e bombolette con cfc, l'immissione in mare di idrocarburi e nell'atmosfera di fumi, polveri e gas pericolosi per la salute. Giovanni Valentini per La Repubblica: 'Non basta pagare quando viene leso un bene o un interesse collettivo. Oltre che a reprimere, la pena serve anche a prevenire, ha una funzione "esemplare", costituisce un deterrente. E qui si tratta, per di più, di risorse naturali, irriproducibili, nel senso che il denaro da solo non è sufficiente per ricostituirle. Ma il peggio è che così si provoca una pericolosa inversione di tendenza; si favorisce un regresso nella cultura, nella coscienza e nella sensibilità della gente'.

 

22 gennaio 2003

Robin Finn per il New York Times incontra Rafael Viñoly. Gli eventi dell'11 settembre e le proposte per la ricostruzione del World Trade Center, al centro della chiacchierata, conducono a una rievocazione della fuga dall'Argentina, dell'abbandono dell'Estudio de Arquitectura e degli inizi della nuova attività a New York: 'His take on what should happen at ground zero is informed by what he says happened to him decades ago in Argentina, first when a 1966 coup resulted in raids, and murders, at his university, and later when the military, no friend to intellectuals, raided his home and suspected him of Communist ties because of his Larousse dictionary. To them, Larousse was code for La Russie. To him, it was time to leave, and with help from Rabbi Marshall Meyer of Amnesty International, he did. "The World Trade Center project made me rehash all these things that happened 30 years ago in a very powerful way, and it reinforced an attitude I find completely unique to this town, which is its ability to overcome tragedy not only with pain but with celebration".

 

22 gennaio 2003

Non a Norman Foster, ma a Ken Shuttleworth, suo braccio destro, vanno attribuiti i progetti per la torre delle comunicazioni di Barcellona, la Commerzbank di Francoforte e l'aeroporto Chek Lap Kok ad Hong Kong così come molti di quelli che negli ultimi anni hanno radicalmente trasformato lo skyline londinese. The Guardian intervista Shuttleworth e ricostruisce i frutti di 28 anni di collaborazione con Foster, avviati subito dopo la laurea e giunti, per ora, al progetto delle 'kissing towers' per Manhattan. 'His dress sense is more off-duty accountant than avant-garde designer: eschewing the fashionable black worn by most of the other 600 architects in the office, he prefers baggy blue cords and a sensible shirt-and-jumper combination. His desk, with its laptop and piles of papers, is indistinguishable from the others...'

 

22 gennaio 2003

L'ambasciata francese a Berlino, progettata da Elizabeth e Christian de Portzamparc, sarà inaugurata domani da Jacques Chirac e Gerhard Schröder. Libération si lascia guidare dalle parole dei due architetti in una sorta di visita virtuale all'edificio: 'La grandeur est plutôt dans l'intelligence des lieux, des lignes, des lumières, et dans cette vérité des matières. La richesse ici, c'est de découvrir en entrant plus qu'un bâtiment, tout un petit quartier surprenant. Derrière cette façade, il n'y a pas un monolithe mais sept bâtiments très différents, un jardin, une cour, une promenade... Le budget ne permettait guère les matériaux chers, et je ne voulais pas de marbre ou de couches de pierre. J'ai préféré revenir au béton, mais en le faisant travailler finement au marteau ou au sablage. J'ai préféré les enduits blancs, or ou cimentés, l'enduit tout simple qui fait ressortir les grandes fenêtres de la façade et leur ébrasement vers la Porte de Brandebourg'.

 

22 gennaio 2003

Aprirà i battenti venerdì a Modena la mostra che raccoglie le fotografie di Armin Linke, artista milanese attento alle mutazioni dei luoghi, alle trasformazioni della natura piegata dalle insistenze dell'uomo. La Gazzetta di Modena presenta l'evento tramite le parole di Luca Molinari, curatore del catalogo edito da Skira: '...lo sguardo fotografico si fa lettura cosciente del sublime contemporaneo... che marca in termini individuali il sottile confine tra estetica ed etica cercando nella coscienza dell'autore, nella sua predisposizione alla lettura e comprensione dei fenomeni, una via personale alla definizione visiva di una intuizione del mondo'.

 

22 gennaio 2003

Il New York Times riporta la proposta, sostenuta da alcuni storici e architetti, di inclusione dell'Hotel Attraction di Gaudì nei piani per la ricostruzione del World Trade Center. L'edificio, ideato per la Manhattan dell'inizio del secolo scorso, avrebbe raggiunto l'altezza di 360 metri e ospitato non solo stanze d'albergo, ma anche appartamenti, uffici, ristoranti realizzati intorno all'elemento centrale del progetto: cinque grandi saloni dedicati ognuno a uno dei cinque continenti. La storia del progetto e le sue caratteristiche su L'Avvenire.

 

21 gennaio 2003

'I due Budda distrutti. Nell'epoca dell'opera d'arte riproducibile ad oltranza, i due Budda divengono una carta al tornasole. Rifarli oggi sarebbe un simulacro: di poche architetture moderne e contemporanee si potrebbe dire che significhino altrettanto. Non è certo un problema di qualità, ma di contenuto, cioè di perché. Sappiamo fare le cose, ma non ci ricordiamo perché le stiamo facendo. E per chi. Mai come oggi la qualità dell'architettura e del costruire sono state così diffuse. E così superflue. Spesso oggi il risultato non può essere spiegato ma solo percepito. Perché possiamo considerare cose molto diverse fra loro, tutte architettura? Cosa le accomuna?' Con Alcune posizioni sulla discussione attuale in architettura Alberto Alessi, docente di Teoria dell'architettura presso l'ETH di Zurigo, propone il proprio contributo alla discussione aperta in ARCH'IT files nelle ultime settimane sullo stato dell'architettura in Italia.

 

20 gennaio 2003

'La crisi è finita, si può di nuovo fare architettura, e di conseguenza anche smontarla, criticarla, scriverla, questo vuole essere lo slogan per cominciare a riprovare a costruire delle storie, ma anche dei progetti, degli immaginari. In questi anni un macroperiodo storico si è chiuso definitivamente. Gli anni Settanta sono una membrana che una volta superata non lascia possibilità di tornare indietro, sia solo anche per prendere delle cose, delle figure, degli strumenti...'. In ARCH'IT books Giovanni Damiani presenta il volume di Sanford Kwinter, Marco Rainò Rem Koolhaas. Verso un'architettura estrema, pubblicato da Postmediabooks.

 

19 gennaio 2003

Dalle pagine del New York Times, Herbert Muschamp commenta la proposta di Enríque Norten/TEN Arquitectos per la Brooklyn Library for the Visual and Performing Arts, a New York. Il progetto sarà in mostra sino al 24 febbraio presso l'Urban Center di Manhattan insieme a quelli di Rafael Viñoly e Jean Nouvel elaborati per il medesimo concorso. 'Architects like Norten are not preaching the old modern message about machine-age standardization. Neither are they falling for today's similarly homogenized (New Urbanist) formulas for "sense of place." A sense of displacement, actually, may best describe what they are up to: a joyous response to the dislocation produced by changing times'.

 

19 gennaio 2003

Inedito sino al 1956, il progetto dell'hotel Attraction disegnato da Gaudì verrà presentato il 23 gennaio a New York in una conferenza nell'ambito della quale la Generalitat de Catalunya formulerà la proposta di realizzazione dell'edificio al Ground Zero. Una descrizione del progetto, messo a punto presumibilmente tra il 1908 e il 1911 su commissione di un imprenditore nordamericano, su La Vanguardia: '...un edificio de 360 metros de altura, que habría sido entonces el más alto de la ciudad estadounidense, pero nunca llegó a desarrollarse. La forma del edificio y la concepción orgánica recuerdan el tempo de la Sagrada Familia. La construcción consta de amplias habitaciones y cinco grandes salones que representarían cada uno la cultura de un continente. Asimismo, también destaca el interés del arquitecto por integrar el culto religioso dentro del hotel, por lo que reservó un espacio para ello'.

 

19 gennaio 2003

'...l'impressione è che nessuno di questa serie di progetti rappresenti una soluzione realistica e percorribile per l'area. Il concorso infatti non aveva né un bando preciso né un committente capace di fissare limiti di budget, richieste specifiche, percentuali di spazio da assegnare a questa o a quella funzione. Non era richiesta congruenza a leggi e regolamenti, né messo in piedi un coordinamento con quanti stanno lavorando al ripristino delle linee di metropolitana, né, infine, è definita con chiarezza la relazione tra il concorso per gli edifici e quello per il memorial. [...]E quindi, almeno a prima vista, grande merito a Koolhaas - e ad altre grandi star autoescluse come Gehry - per aver compreso come l'avvenire del World Trade Center non può scaturire dal semplice attivismo di progettisti bravi e da un approccio così palesemente accademico'. Il concorso per il nuovo World Trade Center letto da Pippo Ciorra, ancora su Il Manifesto.

 

19 gennaio 2003

Su Il Manifesto, Francesco Garofalo riflette sui valori in gioco nella ricostruzione del Ground Zero, partendo dalle ragioni e dai frutti delle inedite collaborazioni tra architetti di fama internazionale: 'Il WTC era una icona urbana basata sulla propria grande dimensione e sul discreto protagonismo nello skyline, grazie anche alla riduttiva forma tardo modernista. Le circostanze della sua distruzione lo hanno sbalzato su un piano simbolico diverso, ponendo domande alle quali è difficile rispondere con l'architettura, che si torce in figure complesse, perché lo impone lo stile del tempo e per aderire al tema'.

 

18 gennaio 2003

Maratoneti della storia. Tra crisi d'astinenza e convulsioni, gli 
architetti di fronte alla petulante e ciarliera coscienza di sé. Gli architetti e la storia: il commento di Ugo Rosa, in ARCH'IT lanterna magica. 'L'architetto infatti è, a mio avviso, -scrive Rosa- geneticamente allergico alla luce, abbisogna del buio come il vampiro, e di pendere periodicamente a testa in giù in abbandono. Se poi fa un poco di ribrezzo, non fosse che a se stesso, diciamolo, è anche meglio. La ragione per cui Adolf Loos si fece sordo fu questa: non poteva più tollerare la petulante e ciarliera coscienza di sé degli architetti, l'ego storico (prima ancora che storicista), la rogna contro cui l'architetto moderno deve da sempre combattere...'.

 

18 gennaio 2003

La Prima Facoltà di Architettura 'Ludovico Quaroni' di Roma organizza una conferenza di Ben van Berkel - Un Studio nella quale verranno presentati i più recenti progetti. Ospitato il 20 gennaio alle 16.00 dall'Aula Magna dell'Università La Sapienza, l'incontro vedrà gli interventi di Claudio De Albertis, presidente dell'ANCE, di Salvatore Dierna, preside della Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni, e di Marcello Pazzaglini, presidente del Corso di Laurea di Architettura.

 

17 gennaio 2003

'Per un architetto americano, la passeggiata lungo la riva meridionale del Fiume Neva ghiacciato nel gennaio 2002 è straordinaria... il Palazzo d'Inverno, l'Ammiragliato, la statua di Pietro il Grande, la Cattedrale di San Isacco, New Holland... e più a sud, seguendo il corso del canale Krukov, fino al Teatro Mariinsky e alla Cattedrale di San Nicola. San Pietroburgo. Da sempre la "finestra sull'occidente" della Russia. Ma lo è ancora? Cosa c'è nel futuro della città che iniziò la propria esistenza grazie alla volontà di cambiamento manifestata nel 1703, in una palude russa?'. Agli scultori del ghiaccio. Eric Owen Moss raccoglie le sue impressioni sulla storica città di San Pietroburgo e riassume le sue intenzioni relative ai progetti per New Mariinski Theater e New Holland. Con una introduzione di Paola Giaconia, in ARCH'IT files.

 

17 gennaio 2003

San Pietroburgo, New Mariinski Theater e New Holland: due progetti di Eric Owen Moss che hanno stravolto l'ordine convenzionale degli spazi e provocato violente reazioni nonché l'opposizione delle autorità architettoniche. Il primo intervento riguarda il recupero e l'ampliamento del Teatro Mariinsky che, raggelato all'interno dello stesso contenitore edificato nel 1860, necessitava da tempo di potersi espandere al di fuori dei confini ottocenteschi; il secondo prevede la trasformazione radicale dei depositi del New Holland per convertirli in una struttura multifunzionale che comprenda un centro per esposizioni, un albergo e alcuni ristoranti. In ARCH'IT architetture.

 

15 gennaio 2003

Silvio Berlusconi e il ministro Lunardi hanno annunciato ieri l'avvio della fase realizzativa del ponte sullo Stretto di Messina, le cui gare per l'affidamento dei lavori verranno bandite nel secondo semestre di quest'anno. Meno appariscenti rispetto alle questioni poste dalle associazioni ambientaliste (relative alla sismicità e alla delicatezza dell'area, alle procedure semplificate adottate per la V.I.A. e alle caratteristiche strutturali dell'intervento), alcuni aspetti del progetto appaiono altrettanto preoccupanti: la propagandata assenza di capitale pubblico nella prima fase è puramente formale, poiché di fatto i fondi che finanzieranno il ponte arriveranno alla Stretto Spa dalla liquidazione Iri; il ponte, struttura senza uguali nel mondo, unirà due regioni ancora segnate da un ritardo infrastrutturale pesante; allo stato attuale, il Titolo V della Costituzione assegna agli enti locali la competenza sui lavori pubblici, mettendo le regioni in posizione di forza rispetto al governo nei ricorsi pendenti e in eventuali futuri: il parlamento lavora intanto proprio per disarmare il potenziale nemico, facendo in modo che il Titolo V si rifaccia alla Legge Obiettivo, assegnando al Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), l'ultima parola in caso di conflitto di competenze. Su La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, dalla rassegna stampa dello IUAV.

 

15 gennaio 2003

Frutto della collaborazione tra la Facoltà di Ingegneria e il Comune di Ancona, una mostra sull'opera di Alvar Aalto sarà ospitata dalla biblioteca comunale Benincasa dal 18 gennaio sino a fine mese. Tra i 19 progetti esposti compaiono, come tema portante dell'iniziativa, quelli per la realizzazione di biblioteche redatti dall'architetto scandinavo a partire dagli anni Trenta. Una nota su Il Resto del Carlino.

 

15 gennaio 2003

Scadono il 31 gennaio le iscrizioni ai workshop di Networking, progetto della Regione Toscana giunto alla seconda edizione che vede la collaborazione di giovani artisti e maestri dell'arte contemporanea. Le città della gente/The cities of people è il tema intorno al quale si svolgeranno i lavori, di quattro giorni, ospitati da Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Prato e Siena. Le opere realizzate saranno esposte a Prato a partire dal 26 aprile. Su KwArt.

 

14 gennaio 2003

In Italia per presentare alcuni progetti all’ex Acquario Romano su invito dell'Ordine degli architetti e per presenziare a una esposizione dei suoi lavori presso l’American Accademy, Toshiko Mori si racconta in un'intervista ad Affari e Finanza di La Repubblica. Progettista di alcuni dei più prestigiosi negozi di New York, spiega i cambiamenti della filosofia del design legato allo shopping: 'Si sta lentamente tornando all’idea della boutique più raccolta e accogliente, il grande negozio sul modello dell’ultimo di Prada di New York è già superato. Naturalmente continua la liaison tra grandi architetti e stilisti ma con un obiettivo differente che è quello di creare dei negozi che sono anche degli ibridi dalle molte funzioni. In uno stesso negozio si vendono oggetti al primo piano, mobili al secondo, vestiti al terzo e magari al top del palazzo c’è un ristorante o una biblioteca. Insomma cresce la filosofia del luogo sociale che crea intrattenimento e in cui si può trascorrere il proprio tempo libero...'.

 

14 gennaio 2003

Un numero veramente esiguo di newyorkesi ha partecipato ieri agli incontri pubblici per la consultazione popolare in merito alla ricostruzione del World Trade Center, poche le persone che hanno chiesto la parola e superficiale la maggior parte delle osservazioni sui progetti. Edward Wyatt sul New York Times azzarda alcune ipotesi sul disinteresse popolare e sintetizza gli scarsi contributi offerti alla discussione: 'Instead of offering specific feedback on the new designs, unveiled last month to great fanfare and significant public interest, many of the more than 700 people who attended a hearing at Pace University in Lower Manhattan focused instead on issues that rebuilding officials have heard repeatedly. Rebuild the twin towers as they were, said one speaker. Pay more attention to the needs of low-income people on the Lower East Side, said another. Too many decisions are being made in back rooms by unnamed bureaucrats, said a third...'.

 

14 gennaio 2003

Sarà visitabile sino al 14 marzo la mostra Nuova architettura tedesca. Per una modernità riflessiva, allestita alla triennale di Milano nell’ambito della XX esposizione internazionale La memoria e il futuro. In mostra sono i progetti di 25 architetti tedeschi degli anni ’90 selezionati da due giurie, una tedesca e una internazionale, e uniti unicamente dalla nazionalità. Su KwArt alcune informazioni sull'esposizione e sul programma di eventi che la accompagnano.

 

14 gennaio 2003

Apre ufficialmente stasera a Bologna, con l'anteprima nazionale del secondo episodio de Il signore degli anelli alla presenza dello scenografo del film, Matt Aitken, il Future Film Festival, la più importante manifestazione italiana dedicata alle nuove tecnologie, agli effetti speciali e all'animazione 3D. Giunto alla sua quinta edizione, il Festival offre un programma ricco di anteprime cinematografiche, di incontri e dibattiti incentrati sulla realizzazione di animazioni tridimensionali complesse e sulla creazione avanzata di scenari architettonici virtuali.

 

13 gennaio 2003

'L'architettura può ancora disegnare la cornice della vita moderna e la sua scena? Certamente, solo essa ha la possibilità di assolvere questo ruolo, risponde Seraji, a condizione che cessi di corteggiare tutto ciò che le gira intorno, impari ad esaminare il proprio tempo in maniera critica ed affermi ciò che dovrebbe essere: una costruzione intellettuale in cui lo spazio è la materia, la rappresentazione lo strumento principale...'. Così Françoise Fromonot nell'introduzione al volume Nasrine Seraji. Architettura come territorio, in una recente pubblicazione dell'editore Libria. In ARCH'IT books.

 

13 gennaio 2003

Dal Bronx a Long Island, tutti i distretti di New York saranno coinvolti stasera e domani in una consultazione pubblica sul futuro di Ground Zero. La Vanguardia registra i contrasti tra gli architetti, gli imprenditori e le autorità interessate dalla ricostruzione: 'Nadie sabe exactamente cómo los atrevidos diseños de arquitectos como Norman Foster, Daniel Libeskind o Richard Meier se plasmarán en un proyecto aceptable para el público, las familias de las víctimas, la autoridad portuaria o los dos arrendatarios, el magnate inmobiliario Larry Silverstein y la multinacional de centros comerciales Westfield. Meier critica la falta de compromiso cívico de los distintos intereses en declaraciones a La Vanguardia: "Los arquitectos hemos diseñado proyectos con pasión y reverencia pero no veo mucha pasión en los políticos o los inmobiliarios". Según Meier, los arquitectos han sido informados de que dos o tres de sus proyectos serán elegidos como fuentes de ideas, pero "tenemos escasos indicios del criterio de selección ni de quién tomará esa decisión".

 

13 gennaio 2003

Verrà inaugurata giovedì 16 gennaio alle 18.30 negli spazi del Pavillon de L'Arsenal a Parigi una mostra composta da 350 progetti d'architettura provenienti da 47 diverse nazioni. I materiali sono stati selezionati tra quelli partecipanti al concorso 'Voyage dans la condition urbaine'.

 

13 gennaio 2003

In ARCH'IT collection Giovanni Vaccarini propone un nuovo personale riferimento editoriale. Si tratta del celebre Amate l'architettura pubblicato da Gio Ponti nel 1957. 'Ho letto la prima volta questo libro da studente incrociandolo nella bibliografia di qualche programma di corso; mi ha subito colpito ed è con minuzia che l'ho cercato per rileggerlo e metterlo nella mia libreria. Mi sembra una lettura di estremo interesse e, per alcuni versi, illuminante. Vi scrivo perché...'.

 

13 gennaio 2003

La nuova edizione del concorso Nuovi Segni, iniziativa de Il Sole 24 ore, intende indagare sul ruolo dell'arte all'interno della società contemporanea attraverso i progetti proposti da laureati, diplomati o iscritti alle Facoltà di Architettura, Accademie di Belle Arti e scuole di progettazione, nonchè da giovani artisti, sul tema Arte nella Comunità e Committenza Pubblica. La Stampa ricorda l'apertura delle iscrizioni sino al 31 gennaio e l'opportunità, per il progettista vincitore, di collaborare per un anno con lo studio Multiplicity di Milano.

 

13 gennaio 2003

All'interno della mostra Mies van der Rohe 1905-1938 allestita alla Whitechapel Gallery di Londra, la rassegna fotografica del tedesco Thomas Ruff rilegge e reinterpreta le opere di Mies progettate per per Berlino, Stoccarda e Barcellona. Così The Times: 'His interpretation of Mies’s Riehl House in Potsdam-Neubabelsberg of 1907, the architect’s well-known first commission at the age of 21, is also subject to heavy distortion. The villa, built for the University of Berlin philosopher Alois Riehl and his wife Sofie, was a summer house in a secluded setting on the banks of the Griebnitzsee, less a prominent villa than an unassuming little cloister and retreat from the metropolis of Berlin. Ruff has altered the portico overlooking the lake, adding a single wall of glazed windows, not as Mies built it, nor as it was later altered, but in an in-between state that never existed'.

 

12 gennaio 2003

Nessun provvidenziale incendio nè uomini di potere intelligenti e lungimiranti. Roma ha evitato così le sorti di due altre capitali europee, Londra e Parigi, la prima andata distrutta quasi interamente nel 1666 e ricostruita 'in pietra e mattoni' nei decenni successivi, la seconda stravolta per ragioni di salubrità, ordine pubblico e decoro dalla genialità di Napoleone III e del prefetto Haussmann. Ma anche la capitale del Regno d'Italia fece un timido tentativo di ammodernamento del suo impianto urbano alla fine dell'Ottocento, proponendo allo stesso Haussmann, in fuga dalla Francia, la guida di una società immobiliare incaricata di trasformare la città. Ottenne un rifiuto e un consiglio: progettare Roma come due città affiancate: una -quella antica- dedicata agli studi e alla cultura, l'altra moderna da edificare ex novo in direzione del mare o verso nord. Piero Melograni per Domenica de Il Sole 24 ORE racconta le tre storie di città.

 

12 gennaio 2003

La Stazione Leopolda di Firenze ospita, sino al 9 febbraio, la mostra Il quarto sesso. Il territorio estremo dell'adolescenza, curata da Francesco Bonami e Raf Simons per la Fondazione Pitti Immagine Discovery. L'inseto Domenica de Il Sole 24 ORE riporta alcune note su forma e contenuti dell'esposizione: 'Il gruppo di architetti Cliostraat ha concepito un allestimento che alterna vasti spazi bianchi e cunicoli neri: un'invenzione architettonica che parla, già per sè sola, della natura dell'età in oggetto. Da una parte le energie si dilatano in un complesso di onnipotenza salutare, capace di presentare sotto forma di sogni quei desideri che poi costituiranno le linee guida della vita matura; dall'altra parte ciò accade in un momentaccio ormonale, rappresentato da vicoli e simile a un labirinto notturno, perchè ci sono ancora molte cose che non si sanno...'.

 

11 gennaio 2003

L'Art Museum di Shangai, realizzato come centro ippico nel 1932 su progetto degli inglesi Spence, Robinson & Partners, ospita Urban Creation, quarta edizione della Biennale d'arte incentrata sul rapporto tra architettura, arte e globalizzazione. Confusionaria nell'allestimento, l'esposizione affianca progetti e opere di natura eterogenea nel tentativo, centrato solo in parte, di fornire un quadro completo sull'architettura di qualità nel mondo; interessante, secondo il suppplemento Alias del Manifesto, la presentazione dei primi studi ed interventi realizzati in Cina nell'ottica della conservazione del patrimonio costruito esistente e della minimizzazione dell'impatto sull'ambiente.

 

11 gennaio 2003

Giuseppe Dergottini, docente di Diritto Costituzionale all'Università di Bologna, Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale di Pisa, e Giacomo Vaciago, docente di Politica Economica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sono i tre esperti scelti dal ministro Urbani come membri del Consiglio scientifico per la tutela. Sarà di loro competenza l'individuazione degli indirizzi strategici di tutela dei beni artisti, storici e paesaggistici italiani e la supervisione su ogni iniziativa in materia di salvaguardia di tale patrimonio. Il Corriere della Sera riporta le parole di Settis, autore del testo Italia Spa e convinto oppositore della politica di disfacimento del controllo pubblico sui beni culturali del nostro Paese: 'La mia intenzione è quella di insistere sul rafforzamento delle garanzie di tutela dei beni culturali attraverso una normativa più chiara rispetto a quella in vigore, che non ha fatto altro che aggiungere ulteriore confusione a quella già esistente'.

 

10 gennaio 2003

+RAMTV presenta negotiate my boundary! Frutto della ricerca svolta nell'ambito del Design Research Lab (DRL) presso la Architectural Association di Londra, il progetto interpreta i sistemi digitali come piattaforma utile allo sviluppo di nuovi territori comunitari. La qualità del progetto ha portato a una prestigiosa pubblicazione cartacea e a una mostra che si inaugurerà presso la Galleria d'arte A+A in Calle Malipiero 3073 a Venezia il prossimo 13 gennaio. ARCH'IT propone un'introduzione a negotiate my boundary! proposta dagli autori, con un commento di Maurizio Meossi.
In ARCH'IT in a bit.

 

9 gennaio 2003

'It doesn't matter a damn, Frank Gehry, that we were paid only $40,000'. Con le parole di Peter Eisenman si apre il resoconto, riportato dal New York Times, di uno degli incontri di discussione sui progetti per il World Trade Center che si avvicenderanno sino alla fine del mese. Nella notte di martedì scorso si sono confrontati Richard Meier, Charles Gwathmey, Rafael Viñoly, Barbara Littenberg e Marilyn Jordan Taylor, Bernard Tschumi e alcuni rappresentanti della Battery Park City Authority e della Lower Manhattan Development Corporation. 'Instead of choosing a favorite, Mr. Tschumi suggested that ideas be extracted rather than literally adopted. For instance, the scheme presented by the New York-centric team of Mr. Meier, Mr. Eisenman, Mr. Gwathmey and Steven Holl (who was not present), which was quickly dubbed a tick-tack-toe board by the news media because of its gridlike form, was too monumental and iconic to be effective, Mr. Tschumi said, but its notion of a tall building with alternating solids and voids was well worth considering'.

 

9 gennaio 2003

L'Equerre d'argent, premio istituito dalla rivista Le Moniteur per la migliore opera d'architettura costruita in Francia, è stato attribuito, per il 2002, alla mediateca di Troyes progettata da Dominique Lyon e Pierre du Besset. Consegnato abitualmente a inizio d'anno, il premio è divenuto occasione per un bilancio sulla produzione architettonica francese e non solo, come osserva Frédéric Edelmann su Le Monde: 'La crise économique n'en est pas la seule cause. Elle se conjugue en effet à ce qui pourrait être une nouvelle crise qualitative, différente de celle des années béton d'après guerre, mais comparable par la disparité des revenus et les cynismes conjugués d'une partie des promoteurs et de leurs maîtres, pour qui le terme de maître d'ouvre n'exclut pas une forme de servilité. Il faut dire que la faveur accordée par les Français à une architecture d'opérette estampillée de signatures de complaisance conduit à multiplier les projets qui cumulent tous les signes d'un passé idéalisé, rêvé comme tranquille et sécurisé...'

 

9 gennaio 2003

'L'invaso di fronte all'ex casermone (ora tribunale) è un'area in forte evoluzione formale e funzionale, l'ampio spazio tra gli edifici non pare possedere un'identità chiara ma si legge piuttosto come vuoto ottenuto dalla rimodellazione dei pieni; il volume della nuova palestra si propone come sfondo e limite definito tra esso e la piazza storica. Il cortile della scuola risulta fondamentale dal punto di vista della fruizione; qui è localizzato l'ingresso degli studenti e degli atleti...'. Asti, piazza San Giuseppe. In ARCH'IT architetture, Studioata presenta il progetto elaborato in occasione del concorso per la realizzazione di una palestra a servizio di istituti scolastici.

 

9 gennaio 2003

Zaha Hadid espone a Il Tempo le considerazioni sulla città e sull'area di realizzazione che hanno condotto al progetto del Centro per le arti contemporanee di Roma: 'Per prima cosa, c'è Roma che è una città talmente incredibile...Quanto al sito del progetto, era davvero molto grande: in origine, era stato usato come fabbrica d'auto e, successivamente, come capannone militare. Una delle riflessioni iniziali riguardò la trasformazione del lotto in istituzione dell'arte, come museo a Roma, e la maniera con cui liberare il sito dalle fortificazioni esistenti, che derivavano dal passato militare di quello spazio. Liberando il sito è stata possibile una nuova geometria che può generare linee fluide e quella complessità che consentono di non rapportarsi al progetto come a un oggetto, ma come a un "campo". Questo significa che si possono creare anche spazi esterni urbani di pari intensità rispetto agli spazi interni di un museo tipo. Noi abbiamo tentato di combinare questi aspetti. Quello che penso che qui sia veramente unico è che queste linee fluide, quando si incrociano, generano spazi interni, spazi esterni e una serie di ambienti per quel luogo'.

 

9 gennaio 2003

'El pabellón alemán de Mies van der Rohe en Barcelona y la casa Ugalde de José Antonio Coderch en Caldes d'Estrac han sido declarados bienes culturales de interés nacional en la categoría de monumento histórico. El pabellón, proyectado para la Exposición Universal de Barcelona de 1929, fue desmantelado al acabar la muestra y se reconstruyó en 1986'. Tra le segnalazioni di La Vanguardia.

 

8 gennaio 2003

New York rinasce dopo l'11 settembre. l'Espresso registra i principali cambiamenti in corso nella città che si propone come capitale mondiale, affermando con imponenti trasformazioni urbane la propria solidità economica: 'Manca solo un mese alla scelta del progetto architettonico che andrà a sostituire il World Trade Center e le Torri Gemelle. mentre, 150 isolati più a nord, è in corso la rinascita commerciale ed economica di Harlem. Così come è a buon punto lungo il fiume Hudson, nell'Upper West Side, la crescita di un nuovo quartiere residenziale con un grande parco lungo il fiume, che porta le firma di Donald Trump. E nel punto nevralgico dove Broadway incrocia l'Ottava Avenue, sta sorgendo il nuovo centro di Aol-Time Warner che cambierà completamente la faccia di Columbus Circle'.

 

8 gennaio 2003

E' stata presentata ieri a Roma la Carta della qualità sociale, frammento del nuovo Piano Regolatore della città che tenta di coniugare la programmazione sociale con quella tecnica. L Carta propone l'istituzione di una commissione urbanistica per la valutazione dei progetti di attuazione del Piano comprensiva di competenze sociali, sottolinea la necessità di un coinvolgimento di tutte le comunità presenti sul territorio e di una specifica valutazione dei benefici sociali prima dell'avvio dell'attività progettuale. Sul Manifesto.

 

8 gennaio 2003

Su l'Espresso, Massimilano Fuksas stila un resoconto degli eventi che hanno accompagnato la consegna della Medaglia d'Oro del RIBA agli Archigram. La serie di incontri di studio sull'influenza dell'architettura inglese degli anni '60 si è conclusa con la proiezione di un film composto con frammenti di vari progetti del gruppo, presentato da Peter Cook. 'Ripercorrendo Instant City, [...] le Bubbles e le città in movimento si agili piedi meccanici, cogliamo il rimpianto dell'attuale mancanza di "visioni". L'utopia degli anni Sessanta, radicale e gioiosa, rimane una stagione felice successiva al duro realismo per necessità del Dopoguerra e precedente al pragmatismo di oggi. Soltanto schegge formali del messaggio di Archigram si ritrovano in alcuni dei nuovi progetti presentati per la ricostruzione di Ground Zero'.

 

8 gennaio 2003

Italia Oggi pubblica le linee guida di uno dei tre progetti vincitori ex aequo di un concorso di idee indetto in occasione dell'ultima Biennale dell'Architettura di Cracovia. Finalizzato alla definizione dell'impianto urbano di Nowa Huta, città polacca costruita nel secondo dopoguerra, il progetto del gruppo italiano 'propone da un lato una sorta di completamento del piano originario e degli edifici collettivi (solo parzialmente realizzati) e dall'altro il disegno urbano vero e proprio, rendendolo univocamente leggibile nella sua geometria di base: edifici collettivi come interventi puntuali, innesti e ricuciture del tessuto edilizio esistente...'

 

7 gennaio 2003

Ostacolato dalle proteste degli abitanti del quartiere a causa dell'occupazione di un chiostro cinquecentesco e sino ad oggi in attesa della sentenza della Corte di Cassazione, il progetto di ampliamento del Prado progettato da Rafael Moneo ha avuto il via libera per la realizzazione. Un cubo di cinque piani, collegato al museo esistente da un passaggio sotterraneo, ospiterà alcune sale per mostre temporanee, una sala di lettura, una biblioteca, studi di restauro e magazzini, ampliando del 50% lo spazio espositivo dell'edificio neoclassico; attualmente soltanto 1400 delle circa 17000 opere in possesso del museo possono essere esposte al pubblico. Su La Stampa.

 

7 gennaio 2003

'L'opzione scenografica curatissima e piuttosto ammiccante, arrangiata in estate per l'angusto e chiassoso scatolone londinese, qui al NAI è stata sostituita con un progetto espositivo misurato ed elementare, che sicuramente non seduce per trovate sceniche e chiaroscurali, ma che declina il grande spazio scabro a disposizione, ad una liturgica essenzialità museale...'. Circa 250 pezzi tra disegni, fotografie, dipinti, ceramiche, tessuti, sedie, pezzi di arredamento, opere in metallo. Una vasta rassegna cronologica, quella presentata nella mostra dedicata a Gio Ponti. A World of Design in corso al NAI di Rotterdam. La racconta Daniele Mancini in ARCH'IT sopralluoghi.

 

6 gennaio 2003

'Ottima idea il concorso per l’"ufficio ideale". Ma occorre evitare il rischio della genericità. Ogni amministrazione pubblica deve avere una sua identità, in base ai servizi resi al cittadino-cliente. Ed è fondamentale non tanto rifare uno stile, ma un aggiornamento funzionale, pratico, in continuo legame con la tecnologia che si evolve continuamente: non si può pensare di fare una cosa oggi, e di intervenire poi fra dieci anni. Anche in questo settore ormai si corre'. Michele De Lucchi racconta a Il Messaggero la storia del progetto dei nuovi uffici postali, già attuato in 1300 sedi da realizzare ancora in circa 2500.

 

6 gennaio 2003

Un compendio d'uomini e profeti del '900. 'È veramente cosa buona e giusta salutare l'avvento d'una nuova collana, 'design & grafica' -tipi Electa- specie se principia con un abecedario, congegno avente funzione dichiarata di fornire primigenî rudimenti d'una disciplina, in questo caso narrando brandelli espressivi della sua propria storia...'. Gabriele Toneguzzi commenta il recente volume Abecedario. La grafica del novecento, di Sergio Polano e Pierpaolo Vetta. In ARCH'IT books.

 

6 gennaio 2003

Evivva la Squola! Ugo Rosa sul 'territorio' accademico italiano. Sulla durezza di comprendonio che non conosce confini e l'assenza totale di senso dell'avventura. 'Perché l'architettura in fondo vive della sua stessa deriva e nessuno strumento di controllo può darne ragione. Nessuna Scuola è capace di amministrarla, meno che mai queste "Scuole" da rivista (da parata) basate su minuscoli stilemi formali che non sono in grado di mettere in moto altro che processi di pura e semplice imitazione. Stilemi che però vanno "trasmessi", devono viaggiare attraverso media prensili e di semplicissima fruizione. Per essere tradotti subito in linguaggio d'uso. Ciò non comporta solo una banalizzazione, il che sarebbe persino ovvio, ma proprio, e ancora, quel brutale esercizio di dominio che snatura, infine, l'evento costruttivo privandolo del suo nucleo luminoso, rendendolo opaco. Mutata in effigie e imbagasciata a dovere l'architettura, irrigidita in rappresentazione, verrà poi agevolmente condotta sulla scena e farà passerella tra gli applausi, o i fischi, dei loggionisti. Per il democratico divertimento di tutti, come richiede il botteghino'. In ARCH'IT lanterna magica.

 

6 gennaio 2003

'Siamo molto diversi, il nostro muto e duro silenzio è un silenzio dissenso, non ancora quel muro di gelida disapprovazione che sta maturando nelle nostre università da parte dei più giovani che qualcuno scambia per apatia e che invece è semplice presa definitiva di distacco. Noi ancora possiamo capire, sappiamo parlare, vogliamo parlare, ma altresì sappiamo che tutto è radicalmente mutato, che i tempi stanno nuovamente cambiando, che quella benedetta ruota si è rimessa a girare e che sarà diverso il tempo che ci apprestiamo a vivere...'. In ARCH'IT files, Dell'irreversibilità della storia e altre quisquiglie, il contributo di Giovanni Damiani che scrive dando seguito all'articolo di Pier Vittorio Aureli, Andrea Costa, Ilhyum Kim, Giuseppe Mantia, Luka Skansi Città e Architettura. Note a margine della crisi e ai successivi interventi di Massimo Ilardi e di Luca Molinari pubblicati nei giorni scorsi sulle nostre pagine.

 

5 gennaio 2003

Un libro, un museo, una mostra. Nello spazio dedicato all'architettura, l'inserto Domenica de Il Sole 24 Ore propone una recensione al testo TransUrbanism, indagine sulla complessità della città contemporanea curata da Arjen Mulder, e i resoconti dei sopralluoghi al centro di arte contemporanea Baltic di Gateshead e all'esposizione The Changing of the Avangarde: Visionary Architectural Drawings from the Howard Gilman Collection. Così Mauro Calamandrei sui disegni di Ettore Sottsass, esposti, insieme ad altri, negli spazi del Moma: '...in questi disegni architettonici ha costruito con la precisione di un gioielliere una società fantastica in cui nessuno lavora e tutto convive sotto le stelle dell'ozio e dell'allegria; non esistono banche, supermercati o metropolitane, ma in compenso ci sono distributori di incenso, di Lsd, di oppio, di marijuana o gas per ridere, uno stadio per i concerti rock sospeso tra gli immensi precipizi di due montagne e un anfiteatro dedicato solo alla contemplazione delle stelle. Una teiera è tre volte l'altezza di una foresta, una fruttiera è più imponente di una fortezza...'

 

5 gennaio 2003

'I was invited to be on one of the teams, but I found it demeaning that the agency paid only $40,000 for all that work. I can understand why the kids did it, but why would people my age do it? Norman Foster or Richard Meier or any of those people? When you're only paid $40,000, you're treated as if that is your worth'. Frank Gehry spiega in una intervista al New York Times le ragioni della sua assenza dal gruppo di progettisti che ha lavorato alle proposte per la ricostruzione del Ground Zero.

 

5 gennaio 2003

Un lungomare per passeggiare, sedersi e riposare all'ombra. 'Ripensare la passeggiata come elemento di congiunzione tra spazio urbano e spiaggia ha significato, nel caso di Deiva, tradurre in elemento di unione e di continuità il ruolo storico di barriera che la possente massicciata ferroviaria caratterizzante il sito ha sempre rappresentato. Primo grande risultato di questo atteggiamento è dunque il recupero del fronte a mare, ruotando di 180 gradi l'asse urbano che attualmente volta le spalle all'acqua...'. Train01 presenta in ARCH'IT architetture il progetto Un nuovo mare per Deiva, vincitore del concorso di idee per il rifacimento della passeggiata a mare del Comune di Deiva Marina (La Spezia), conclusosi nell'ottobre 2002.

 

4 gennaio 2003

Il Centro Nazionale per le Arti Contemporanee di via Guido Reni a Roma vedrà costruito il suo primo nucleo, costituito dal Museo di architettura e dal Museo delle arti contemporanee, entro il 2005. Nonostante siano esigui i fondi disponibili per l'acquisto delle opere che ne formeranno il patrimonio, la struttura dispone già di un considerevole numero di disegni di Carlo Scarpa e di Aldo Rossi, cui conta di aggiungere le opere provenienti da selezioni e collaborazioni con giovani artisti e professionisti. Il Corriere della Sera riassume le date e i costi dell'operazione a pochi giorni dalla conclusione dell'iter amministrativo che anticipa l'effettiva realizzazione del complesso.

 

3 gennaio 2003

Il progetto come attore immateriale. Ottava Mostra di Architettura della Biennale di Venezia. Il Padiglione Britannico ha proposto, nei mesi scorsi, un interessante progetto di installazione a cura di FOA. L'intervento, volto alla presentazione dell'opera sviluppata dagli stessi architetti per il Port Terminal di Yokohama in Giappone, si è distinto per una particolare capacità nella restituzione visiva del progetto e per l'efficacia dell'impiego di tecnologie video. Il pubblico ha potuto esplorare uno spazio immersivo all'interno del quale i temi della ricerca di FOA sono stati dissecati e al contempo mostrati nella loro unitarietà. Lucy Bullivant, critico di architettura e curatore di esposizioni, ha incontrato per ARCH'IT i progettisti e propone nella sezione allestimenti una lettura dell'intervento.

 

3 gennaio 2003

'È proprio l'amore per l'ineffabilità dell'evento, la fascinazione per il continuo variare della luce e la sensibilità per l'apparire sempre diverso del colore che rendono le architetture di Holl vagamente impressioniste. Come accade quando copre con una vibrante lamiera traforata il cemento dei rivestimenti, a sua volta campito, con differenti macchie di colore oppure quando varia bruscamente un partito rigorosamente geometrico per inserirvi una cavità dalla forma complessa o, ancora, fa interagire, sopra una vasca d'acqua, forme irregolari e primordiali con partiti regolari e meccanici...'. Con Steven Holl. Poetica di resistenza Luigi Prestinenza Puglisi compie una rapida ricognizione sull'attività dell'architetto americano, oggetto dell'esposizione recentemente conclusasi alla Basilica Palladiana di Vicenza. In ARCH'IT files.

 

1 gennaio 2003

'The Lower Manhattan Development Corporation announced that its design priorities for the site would be determined "by conducting the most comprehensive public outreach campaign ever undertaken." The power of public opinion to sway the process was amply demonstrated in July when six initial site plans were universally rejected. In this, the second round, the public has been treated to front-row seats: the presentations by the seven competing architectural teams were televised live for more than three hours, and an exhibition of their models, renderings and video walk-throughs was open to the public almost immediately...'. Architects Criticize Ground Zero Publicity. L'articolo di Julie V. Iovine che appare nella sezione Arts del New York Times di oggi registra il punto di vista degli architetti (tra gli intervistati Ricardo Scofidio, Bernard Tschumi e Denise Scott Brown) nei confronti della pratica di coinvolgimento pubblico adottata nella procedura di sviluppo del progetto per Ground Zero.

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