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ARCHIVIO DICEMBRE 2002

ultime news

30 dicembre 2002

'Così, la plastica, il ponteggio, il feltro, il neon, il video... entrano sullo stesso piano a far parte di questo gioco fatto di rimandi continui. Nessun elemento è preso nella sua singolarità o per la sua valenza originaria, ma per essere integrato nell'insieme. Ne risultano ambienti ibridi e surreali che evocano sensazioni sfuggenti, forse di pianeti e satelliti lontani, o forse di immaginari artificiali e ludici propri ai parchi tematici...'. Sofisticate tecnologie si inseriscono accanto a oggetti e strutture grezze, pure e minimali. Materiali 'poveri' e tecnologici nel campo dell'effimero. Tre installazioni di Darò&Darò. La presentazione di Carlotta Darò in ARCH'IT files.

 

29 dicembre 2002

Il Sole 24 ORE propone un'inchiesta sulle trasformazioni di Manhattan, muovendo a ritroso dai possibili scenari futuri tratteggiati ora dai progetti per la ricostruzione del World Trade Center agli interventi rivoluzionari che dal 1700 ne hanno condizionato la crescita: l'apertura del primo mercato azionario statunitense, la realizzazione del ponte di Brooklyn, l'apertura di Ellis Island, il boom dei grattacieli e dei servizi finanziari. 'Lower Manhattan, la punta meridionale dell'isola, ha già dalla sua una storia ricca di colpi di scena. E' qui che la città mosse i primi passi, con la colonia olandese di New Amsterdam del 17esimo secolo. Il primo muro di cinta correva dove oggi si allunga Wall Street...'.

 

29 dicembre 2002

'L'immagine aggredisce, il terreno su cui si cammina diviene incerto e il declivio lungo la gola del fiume sembra scivolare verso il basso. Superato il primo choc, si scopre un volume totalmente impenetrabile salvo che per una finestra/occhio che taglia diagonalmente un angolo e, a causa delle superfici riflettenti, sembra fluttuare a mezz'aria. Essa offre l'unica connessione tra l'involucro e il morbido interno rivestito di assi di legno...'. Dissoluzione dei confini tra corpo, architettura e ambiente. La piccola sauna costruita da Dan Hisel a Cadyville, nello stato di New York, è un edificio sperimentale che esplora i limiti della percezione e smonta le gerarchie con cui giudichiamo solitamente l'architettura. Il giovane architetto statunitense che lavora a Boston struttura un gioco di reciproci nascondimenti tra foresta, involucro, interno e occupanti con una struttura apparentemente semplice. Pietro Valle visita l'edificio e analizza le premesse teoriche sviluppate da Hisel. In ARCH'IT artland.

 

28 dicembre 2002

Sauro Turroni, vicepresidente della commissione ambiente del Senato, intervistato dal Manifesto, critica i contenuti di una recente direttiva del Cipe relativa ai beni culturali, che interviene sulla tutela dei beni 'di particolare valore storico, artistico, culturale e ambientale' e trascura quel tessuto fitto composto di piccoli oggetti poco noti a cui va però riconosciuto un peso assolutamente non trascurabile all'interno del patrimonio architettonico nazionale. Al vaglio anche altri nodi della questione, dall'alienabilità dei beni consentita dal regolamento approvato nel settembre 2000 ai vincoli deboli imposti alla Patrimonio Spa per quanto riguarda l'osservanza delle forme di tutela.

 

28 dicembre 2002

Una passeggiata per Tripoli, un'immagine di città italiana anni Trenta fin troppo fedele e la sensazione palpabile della rinuncia a qualsiasi legame culturale tra la Libia e il nostro Paese. Sul supplemento Alias del Manifesto, nell'articolo di Augusto Illuminati: 'Proseguiamo. Lungo la via si affacciano esempi di media architettura siculo-pugliese, ma anche edifici amministrativi e bancari razionalisti (incluso un clone del romano liceo Giulio Cesare). Le palazzine Incis di Alpago Novello raccordano due strade con uno straordinario volume arcuato, ma solo al termine della sfilata di portici, nella piazza Algeria, accanto alla goffa ex-Cattedrale, ora moschea dedicata a Nasser, e alla migliore pasticceria cittadina, si levano gli edifici pubblici più imponenti: l'ex-Inps, versione novecento dei prospetti di Leptis magna, e la concava ed efficiente Posta, i cui interni ridolfiani sono bizzarramente alterati da un incombente lampadario turco'.

 

27 dicembre 2002

'Il 2 giugno la Torino olimpica era stata accusata su "Il Sole 24 Ore" di poca internazionalità e trasparenza. L'indomani la vittoria di Arata Isozaki al concorso per il nuovo Stadio dell'hockey era sembrata la risposta più appropriata. I risultati di oggi riaprono l'interrogativo sull'efficacia nella costruzione dei bandi per i concorsi olimpici torinesi: il concorso ha rilievo e pubblicizzazione internazionale, ma i nove gruppi concorrenti sono tutti torinesi o comunque con predominanza torinese; alcuni grandi studi internazionali esaminato il bando e il calendario, decidono di non partecipare; la giuria è internazionale, ma i due membri stranieri, Luigi Snozzi e Gordon H. Chong non partecipano in realtà ai lavori della commissione...'. Olimpiadi provinciali? Il forum aperto all'interno di ARCH'IT concorsi, propone il commento di Matteo Robiglio -apparso in origine su Il Giornale dell'Architettura- relativo all'esito della gara per la realizzazione del Villaggio Olimpico nell'area degli ex Mercati Generali di Torino, conclusa con la scelta del progetto del gruppo coordinato da Benedetto Camerana.

 

27 dicembre 2002

'Capo redattore di Casabella negli anni '65-'75 lo vediamo in copertina nel gruppo della Global Tools, ne vediamo la mano, ancora in copertina, con la città in bottiglia... sono sorprendenti le sue ricognizioni sulle opere di Mangiarotti, Mies, Baldessari, Foster ass., Moretti, Pagliara, Daneri, Venturi, Moore... vere e proprie lezioni di architettura tra teoria e progetto, ma non solo aperture, a temi di riflessione, sottolineate anche da interviste ed inchieste (Stockhausen, Ulm, suoni e rumori nella città)...'. Brunetto De Battè rilegge l'attività di Enrico D. Bona attraverso la presentazione del volume Intervalli di scala, catalogo della mostra allestita a Palazzo Cattaneo della Volta nello scorso aprile. In ARCH'IT books review.

 

26 dicembre 2002

La pianificazione degli interventi di ricostruzione a Manhattan pone ora problemi già affrontati in passato. Dal New York Times: 'Its stores may compete with the city's proposed Fulton Market Square. Its plazas may draw visitors away from the city's proposed Greenwich Square park. It may offer a place for cultural institutions that the city imagines along the East River. And it may cast long shadows over residential towers that the city contemplates. Trying to reconcile the trade center site with its surroundings is not a new planning challenge. In fact, it goes back to the origins of the center in the mid-1960's, when the City Planning Department was simultaneously preparing the first comprehensive plan for downtown. Although the trade center had not yet begun to rise, city planners accepted it as a fait accompli, even as, among themselves, they criticized its scale, barrenness and isolation'.

 

26 dicembre 2002

'Si potrebbe contestare che queste sono più domande da storico che da progettista-teorico, ma vogliamo ancora continuare a tenere in piedi la separazione tafuriana dei saperi oppure vedere nella riflessione storico critica uno strumento fondamentale per individuare ragioni e contenuti essenziali a ripartire nella costruzione di nuove teorie del progetto? Sta di fatto che non basta più dire che la cultura del progetto in Italia versa in uno stato di profonda crisi, anche perché la situazione negli ultimi dieci anni si è evoluta in termini culturalmente e figurativamente molto complessi in cui convivono punte alte e molto basse di riflessione progettuale e teorica ed in cui anche i diversi contesti di riferimento sono profondamente cambiati...'. La realtà ha bisogno dell'architettura. Luca Molinari risponde sul tema proposto da Pier Vittorio Aureli, Andrea Costa, Ilhyum Kim, Giuseppe Mantia, Luka Skansi, nell'articolo Città e Architettura. Note a margine della crisi pubblicato nei giorni scorsi in ARCH'IT files. 'La curiosità, il dialogo, la laicità dello sguardo e dei contenuti, la capacità di affrontare il senso e i nodi della crisi, la visione del progetto come chiave per affermare all’interno della realtà nuovi contenuti ideologici, sociali e culturali dovrebbero essere alcuni degli elementi da cui ripartire...'.

 

25 dicembre 2002

'Al navigatore gps forse non era stato detto che in autostrada si viaggia abbastanza piu' rapidamente che sulle strade rurali. per cui, da besancon a maastricht percorriamo una di quelle strade che sulle guide del touring sono marcate da una riga verde: panoramica...'. ARCH'IT simple tech. ...a penalty seems to be very easy, which is why it's very difficult... Da Mart Stam a Gabriele Mucchi, tra preservativi e vibratori, Stefano Mirti e Walter Aprile scrivono durante una tappa ad Amsterdam, dove sono andati per seguire il congresso di 'doors of perception'. 'per dirsela con estrema franchezza, era uno di quei posti in cui walter e' perfettamente nel suo. che c'e' rokeby e the diamond age, e altre cento cose che stefi non sa neanche cosa siano. gli unici architetti che c'erano erano ben van berkel e miss caroline bos, che sono di una noia stratosferica. agli occhi di un architetto, una roba come doors of perception e' molto affascinante, ma come potrebbe essere affascinante andare al grande acquario di genova. bello. c'e' il delfino e anche il pesce martello, pero', poi io non sono un pesce martello da cui non e' che mi prende tantissimissimo. comunque sia, stefi stava attaccato a walter e tutto procedeva bene. il tutto non era granche' simpletech, anzi per nulla, pero', ancora, qua e la c'erano alcune robette niente male...'.

 

24 dicembre 2002

'Piano, au fond, est parvenu ici à une synthèse de la courbe et de la droite qu'il avait toujours recherchée sans y parvenir pleinement. L'ensemble de l'Auditorium, tous espaces confondus, laisse le sentiment d'une grande unité et d'une belle clarté, faisant oublier au passage la très haute technicité qu'implique un tel projet. L'acoustique bien sûr, mais pas seulement : l'isolation d'abord, par rapport aux bruits de la ville, ce joli vacarme où se mêlent le bruit continu des voiture, la stridence des scooters et les beaux éclats de voix de ce peuple chantant. La circulation ensuite, particulièrement difficile à organiser entre les entrées des publics et des professionnels, les va-et-vient d'une salle à l'autre, les occasions de se perdre, bref tous les tourments d'une ville complexe et compacte'. Frédéric Edelmann su Le Monde.

 

23 dicembre 2002

Secondo Herbert Muschamp, critico di architettura del New York Times, non è tanto importante valutare l'effettiva realizzabilità -tecnica ed economica- dei progetti presentati per la ricostruzione del World Trade center, quanto raggiungere la consapevolezza di trovarsi di fronte a una rinascita culturale: rimane da sperare che New York non perda l'occasione di esserne protagonista. 'But I'm prepared to be surprised. Think how many surprises we've had so far this year. Hire Daniel Libeskind to design a plan for ground zero? Impossible. Motivate Richard Meier, Peter Eisenman, Charles Gwathmey and Steven Holl to pool their talents in a powerful design that betrays no single signature style? Unreal. See a project by United Architects, a team of young designers working together for the first time, praised in newspapers and on television stations around the globe? That's crazy. Can't be done. It'll never happen. Until it does'.

 

23 dicembre 2002

'Ora, essere "nati" quando un oggetto o una tecnica importante è già parte del paesaggio della nostra vita caratterizza la nostra visione del mondo e delle cose? La domanda alla base di questo libro è esattamente questa, anche se, naturalmente, più specifica. Nati con il computer studia gli architetti della generazione che si è affacciata nella scena americana dell'ultimo lustro e accompagna il lettore nel campo delimitato da quella domanda...'. Continua in ARCH'IT coffee break la rilettura dei testi scritti da Antonino Saggio a commento dei volumi de La Rivoluzione Informatica. Con Interattività Saggio introduceva, nel 2000, il testo redatto da Christian Pongratz e Maria Rita Perbellini "Nati con il computer. Giovani architetti americani".

 

23 dicembre 2002

Accanto a un breve resoconto dell'incontro pubblico tra Luciano Berio e Renzo Piano, seguito all'inaugurazione della sala grande dell'Auditorium romano, Il Corriere della Sera, in cronaca di Roma, stila l'elenco dei promossi e dei bocciati. Tra lo 0 del centrodestra -'Sembra che ascoltare un concerto sia come fare un piacere all’avversario. La musica unisce tutto, fuorché i partiti'- e il 10 di Renzo Piano -'E’ la prima volta che lavora nella Capitale. Roma ha conosciuto non soltanto un architetto geniale ma un uomo affabile, un galantuomo'- stanno il direttore Chung e Pollini, Walter Veltroni e il ristorante ReD dove comprare posate a arredi di sala. Su La Stampa alcuni brani dell'incontro: 'Se fossi un poeta o un pittore - ha detto Berio - non mi azzarderei a fare un parallelo con l'architettura, ma da musicista sì. La musica lavora su volumi di suono, come l'architettura sui volumi dello spazio, tutte e due hanno dei ritmi...'

 

23 dicembre 2002

Architetto e designer, Gaetano Pesce espone le sue opere nella mostra Nobody's Perfect ospitata dal Musée des Arts décoratifs di Parigi. Nell'intervista a Libération parla del suo rapporto con l'architettura: 'L'architecture est passéiste, dogmatique, masculine. Et fait toujours appel aux mêmes matériaux rigides et froids : du béton, du métal, du verre. Dans ce contexte, mes formes organiques, en mouvement, colorées, féminines, ne sont pas comprises. A Avignon, il y a deux ans, lors de l'exposition la Beauté, j'avais imaginé un petit bâtiment aux murs de silicone, coloré, souple, joyeux, translucide. Les matériaux de synthèse sont aussi nobles que la pierre, le bois, le métal'.

 

22 dicembre 2002

Città dolcissima, molteplice e altera. 'La vocazione visuale di Inzia è confermata, del resto, dal fatto che la due opere di architettura cui generalmente si associa il suo nome sono le celebri Terrazze, progettate da Gerolamo Verdolesi, ed il non meno rinomato faro di Labios. Un luogo da cui si guarda ed uno che va guardato...'. In ARCH'IT lanterna magica, Ugo Rosa racconta Inzia, città dello sguardo.

 

22 dicembre 2002

Domenica, inserto di cultura de Il Sole 24 ORE, racconta l'Auditorium romano all'indomani dell'inaugurazione della sua sala maggiore: 'Habemus auditorium. Non uno, non bino: trino. Tre sale magnifiche -per impatto visivo, per risposta acustica- che mettono in gioco Roma tra le capitali della musica nel mondo. Il complesso disegnato da Renzo Piano, nel cuore della Capitale, a pochi minuti da piazza del Popolo, si impone come uno dei più importanti monumenti dell'architettura contemporanea. Un tempio per il suono, per i suoni, che da qui all'avvenire lo abiteranno, facendo lievitare quei tre gusci, affacciati sull'arena di un emiciclo raccolto. Tre scarabei, tre astronavi, tre gusci di navi rovesciate: l'aria che si respira qui sa di moderno e antico insieme, mischia tecnologia e prezioso artigianato'.

 

21 dicembre 2002

Un fronte frammentato e trasparente. Un incidente che risvegli i nostri sensi, uno shock che stimoli il nostro immaginario. In ARCH'IT architetture, MkT.A presenta il progetto vincitore, ex-aequo insieme agli altri sette gruppi selezionati dalla giuria presieduta da Paolo Portoghesi, del concorso per giovani architetti ed ingegneri per una tipologia edilizia residenziale in un nuovo quartiere di Roma nel "Parco Talenti". 'L'inserimento in un tessuto omogeneo è come una grande occasione per trovare architettura, arte, paesaggio, spiritualità, poesia, motivazioni. Il luogo ideale dove una architettura può esistere è quello dove si determina un'interruzione, un incidente appunto, un momento di sospensione del metabolismo urbano. Si è scelto di frammentare la facciata principale a sud. Una profonda erosione ha messo in risalto una complessa stratificazione. Si è eliminata la cortina muraria per una parete balconata molto scavata, sottili solai aggettanti e parapetti in vetro...'.

 

21 dicembre 2002

'Elles devaient suivre plusieurs critères précis : ne rien construire à l'emplacement exact où se tenaient les tours jumelles pour respecter le souhait des familles des victimes, laisser la place pour un mémorial et bâtir entre 600 000 et 900 000 mètres carrés de bureaux, un hôtel, un centre commercial, et 300 000 mètres carrés d'espace commercial. Au cours des six prochaines semaines, la Lower Manhattan Development Corp. et la Port Authority de New York et du New Jersey, les propriétaires du terrain du World Trade Center vont recueillir l'avis du public et des experts'. Le Monde sui progetti per la ricostruzione del World Trade Center.

 

21 dicembre 2002

Controparte politica e realtà del mercato. Massimo Ilardi interviene sul tema proposto da Pier Vittorio Aureli, Andrea Costa, Ilhyum Kim, Giuseppe Mantia, Luka Skansi, nell'articolo Città e Architettura. Note a margine della crisi pubblicato nei giorni scorsi su queste stesse pagine. 'Assumersi il ruolo di controparte vuol dire innanzitutto indicare chiaramente il nemico: e se il nemico dichiarato del progetto è la realtà allora le va dato un nome perché nella metropoli contemporanea le realtà sono tante quanti sono i 'fenomeni urbani'. Ma c'è una realtà che fa da contenitore a tutte le altre, ed è il mercato. A questo punto si può dire che il progetto diventa la controparte significativa del mercato. E, dunque, il 'progetto è politico'...'. In ARCH'IT files.

 

19 dicembre 2002

Così come inteso dal sindaco di Roma, l'Auditorium progettato da Renzo Piano deve diventare un quartiere dedicato alla musica ma anche all'arte in generale, vissuto dalla città per ascoltare un concerto, vedere una mostra, comprare un libro. In occasione della prossima inaugurazione dalla sala da 2.756 posti, lo spazio Auditorium Arte aprirà i battenti con l'esposizione di due grandi affreschi provenienti dagli scavi di Moregine, presso Pompei, risalenti alla metà del I secolo dopo Cristo; è già visitabile, invece, Risonanze, uno spazio aperto in cui convivono le opere di pittura e scultura di Alexander Calder e Keith Haring e gli antichi strumenti musicali dell'Accademia di Santa Cecilia. Dalle news dell'ANSA.

 

19 dicembre 2002

A partire dal 13 gennaio, i progetti di Richard Meier, Steven Holl, Rafael Viñoly, Peter Eisenman, Greg Lynn, Lord Foster, Charles Gwathmey, Daniel Libeskind, Ben van Berkel e Shigeru Ban, selezionati per la ricostruzione del World Trade Center, verranno esposti al pubblico durante una serie di incontri che si concluderà alla fine del mese con la scelta del progetto vincitore. In realtà le consultazioni avranno proprio il ruolo di registrare le reazioni del pubblico, consentendo alla Lower Manhattan Development Corporation di optare non necessariamente per un unico progetto ma eventualmente anche per la combinazione di più proposte. Tra le tante testate internazionali che oggi danno risalto all'iniziativa, Il Corriere della Sera riporta le immagini dei sette progetti e The Independent passa al vaglio le caratteristiche di ciascuno: 'The latest set of architectural and masterplanning solutions to New York's devastated World Trade Centre site are not, as might have been hoped, the Magnificent Seven. They are ­ just like the first wave of confused offerings ­ yet more immaculate conceptions in search of a meaningful birth. They are thoughtful, absurdly grandiose, and depressingly unremarkable...'

 

19 dicembre 2002

La Vanguardia commenta gli ultimi saggi dell'urbanista francese François Asher, dedicati all'evoluzione delle città contemporanee. 'Ambos completan su anterior y conocido ensayo Métapole ou l'avenir des villes, orientado a identificar esa nueva dimensión múltiple de la ciudad contemporánea, que se debatiría entre lo urbano y lo territorial, entre lo físico y lo virtual, y que podría asociarse a lo que algunos de nosotros habríamos definido como "multiciudad" o "ciudad de ciudades", un concepto que ha acabado haciendo fortuna, adoptándose, incluso, como posible lema oficial de la Barcelona post-postolímpica.

 

18 dicembre 2002

New York ha fatto a se stessa un grande regalo aprendosi all'architettura contemporanea per la ricostruzione del World Trade Center. E deve l'opprtunità che le si prospetta unicamente alla volontà comune, in grado di piegare le intenzioni istituzionali manifestate dalla Lower Manhattan Development Corporation e proporre delle alternative ai progetti avanzati in prima istanza. Herbert Muschamp, sul New York Times, riflette sul valore dell'iniziativa in corso nel giorno in cui vengono resi pubblici i disegni dei sette progettisti selezionati. 'Thought building, however, is integral to contemporary architecture itself. The term does not only apply to completed buildings, wonderful as it can be when they break through. It includes every step in the unfolding, from an initial concept, to its treatment by different architects taking different paths, to the public reception of alternatives and the conflicts they stir up. Ground zero should be approached in that spirit. There is no need to pick a winner, no need to fear whatever design strikes you as the worst thing that could ever happen to New York. For now, this is all in the mind'.

 

18 dicembre 2002

Il Tempo ricostruisce la storia di Latina, nata come Littoria e frutto, insieme a poche altre, di una pianificazione ex novo avvenuta in conseguenza delle immani opere di bonifica realizzate tra le due guerre. Preceduta da Mussolinia (ora Arborea, in Sardegna), Latina venne disegnata nel 1932 da Oriolo Frezzotti, architetto romano, e si arricchì del contributo di progettisti come Angiolo Mazzoni e Giuseppe Nicolosi e di collezioni di opere di artisti contemporanei poste all'interno dei principali edifici pubblici. Pesantemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, Latina -come le altre città di fondazione- gode oggi dell'attenzione garantita da una legge regionale, in termini di approfondimento degli studi storici e di tutela del carattere urbano.

 

18 dicembre 2002

La finanziaria rischia di fagocitare argomenti e temi che prima che dal punto di vista economico andrebbero affrontati da quelli della conservazione e della attenta valorizzazione, e così finisce tra i suoi emendamenti anche la possibilità di affidamento a privati della gestione dei musei italiani. Ma come brontolare contro i tentativi della maggioranza di governo quando l'opposizione propone la musealizzazione dei centri storici tramite il pagamento di un biglietto di ingresso, di quegli stessi centri storici che necessitano di misure coraggiose perché l'identità delle comunità che li abitano non venga schiacciata dalle urgenze del turismo? Su Il Corriere della Sera il punto sul dibattito politico.

 

18 dicembre 2002

Su Il Messaggero, in cronaca di Roma, Giorgio Muratore ricorda la figura di Vittorio De Feo, significativo esponente dell'architettura italiana del secondo dopoguerra. 'Ricercatore e progettista di altissimo rigore intellettuale ha sempre seguito un itinerario alternativo ai più conclamati luoghi comuni della cultura dominante attraverso una sua specifica ed originale declinazione dello sperimentalismo e dello storicismo che ne hanno fatto una delle personalità più vive e critiche dello scenario culturale italiano recente. Attivo professionalmente fin dai primissimi anni Sessanta ha firmato alcune delle opere più tipiche e significative di una specifica via italiana alla contemporaneità. Tra i più convincenti esponenti di quel “regionalismo critico" che resta una delle cifre più vive della cultura architettonica europea è stato insieme ad Aldo Rossi, Carlo Aymonino, Vittorio Gregotti, Roberto Gabetti e Gino Valle tra i pochi protagonisti del rinnovamento disciplinare che tra gli anni Sessanta e Settanta hanno profondamente aggiornato il repertorio linguistico e metodologico della scuola e della professione nel nostro Paese'.

 

16 dicembre 2002

Avviata per iniziativa di Hans Ulrich Obrist, Stefano Boeri e Alessandro Petti nell'ambito delle attività dello IUAV, Venice utopia seminar giunge al termine. L'iniziativa, che nell'arco di due anni ha visto svolgersi un ciclo di conferenze in tema di Utopia tenute da artisti, antropologi, intellettuali e architetti (tra gli altri Marco De Michelis, Olafur Eliasson, Yona Friedman, Carsten Hoeller, Francesco Jodice, Enzo Mari, Sébastien Marot, Luca Molinari, Marco Moretti, Angela Vettese, Piero Zanini) si chiude con un ultimo seminario ospitato il prossimo 19 dicembre alle 14.00 dal Convento delle Terese a Venezia.

 

16 dicembre 2002

Su La Stampa, in Vivere Milano, Fiorella Minervino intervista Gae Aulenti, architetto e ora uno dei garanti dell'associazione Libertà e Giustizia, messa in piedi da Umberto Eco e Guido Rossi. 'Viviamo in un Paese in via di trasformazione, come del resto il mondo intero. Esiste la necessità di avviare un dialogo politico-culturale; è arrivato il momento di essere molto seri, non possiamo farci prendere dai cambiamenti o da provocazioni dei Paesi gestiti dalle destre, non possiamo cadere nelle trappole. [...]Un altro esempio: quando si parla del Ponte di Messina, senza farci vedere il progetto completo, cioè come si sale e scende in Sicilia e in Calabria, dove si tratta di zone abitate completamente. Allora il progetto non c´è, si presenta una figura di parte idealizzata e non reale. La nostra "Libertà e Giustizia" è nata dal desiderio di creare un gruppo di discussione su problemi fondamentali come questi e vuol fornire informazioni esatte'.

 

16 dicembre 2002

Channelbeta -canale d'informazione sull'architettura contemporanea- propone nella sezione projects il progetto di ristrutturazione del Palazzo delle Esposizioni firmato dagli architetti Firouz Galdo e Michele de Lucchi. Dalla relazione di progetto: 'Proprio dalla permeabilità potremmo partire nel raccontare le soluzioni individuate per rispondere all'analisi delle necessità sopra elencate. Abitualmente siamo preparati ai disegni dei musei basati sul flusso espositivo, sul percorso che conduce i visitatori in ordinati cortei prestabiliti, governando gli effetti della sorpresa nel mostrarsi dell'opera, e al contempo, garantendo la visitabilità delle strutture, l'identificazione delle varie funzioni inanellate in un flusso che spesso termina in un luogo diverso dall'accesso principale, non facendo coincidere ingresso e uscita. Per noi tutto ciò non era possibile...'.

 

16 dicembre 2002

Il Curso sobre la Intervención en el Patrimonio Arquitectónico, conclusosi sabato al Collegi d'Arquitectes de Catalunya (COAC), è stato dedicato quest'anno al restauro dell'opera di Gaudì. La Vanguardia riassume i contenuti dell'ultima giornata dei lavori, nella quale sono stati esposti i criteri guida nel restauro della cripta della Colònia Güell: '...el proyecto por él dirigido parte de tres presupuestos: no continuar el edificio proyectado por Gaudí, solucionar el problema de goteras que la abocaba a un insalvable deterioro y restituir su imagen conforme a la que presentaba en 1915, fecha de su inauguración, eliminando los elementos añadidos en una intervención de 1968 del párroco Regul Casas...'.

 

16 dicembre 2002

Il progetto di Will Alsop per il waterfront di Liverpool commentato da Deyan Sudjic per The Observer: 'Alsop mixes a wilfully personal, arbitrary aesthetics with a carefully nuanced approach to social content. "There is no predetermined style in architecture, there is no debate about how things should look. What informs the work is the attempt to expand the range of references that architecture can make, and to work with all sorts of people. In our studio we have economists, people who have worked with community groups as well as architects. In fact we probably have more of them than we do architects".

 

15 dicembre 2002

Oltre il sampling. In occasione della mostra New Territories. Situations, projects, scenarios for the European city and territory, svoltasi allo IUAV di Venezia nell'ambito del dottorato in Urbanistica coordinato da Bernardo Secchi e chiusa lo scorso 9 dicembre a valle di un intenso programma di seminari e di proiezioni cinematografiche, Alessandro Petti ha intervistato Bernardo Secchi e Paola Viganò. 'Quando ragioniamo del futuro -dice Bernardo Secchi- siamo dominati dall'incertezza e dall'imprevedibilità. In realtà non facciamo altro che pensare al futuro. Forse iniziare a ragionare su possibili scenari intesi come esito o anche solo come punto di fuga di possibili politiche che abbiano al proprio centro il confronto tra culture e soggetti differenti è un punto oggi assolutamente importante. Rimuovere questo aspetto credo sia colpevole. Dico questo non tanto o non solo come urbanista, ma da un punto di vista più ampio. Cerco di essere più chiaro: mi sembra che in questo momento l'Europa e l'occidente stiano dicendo poco, che alla loro grande forza tecnologica, corrisponda una grande debolezza culturale...'. In ARCH'IT files.

 

15 dicembre 2002

Verrà inaugurata il 18 dicembre a Roma, presso la Camera di Commercio, una mostra dedicata all'opera di Giulio Savio. Il percorso espositivo ricostruirà la figura del progettista che, a partire dagli anni '60, divenne uno dei principali protagonisti nella nel recupero di ambienti storici pubblici e privati tramite la contaminazione con elementi contemporanei. Patrocinata dall'Ordine degli architetti di Roma, la mostra sarà aperta al pubblico dal 19 dicembre.

 

14 dicembre 2002

'Ma poi capita che ci troviamo fortunatamente ad ammirare una prospettiva a china di Ludovico Quaroni per La Martella a Matera [...] e ci perdiamo nei dettagli di cui il disegno è felicemente straripante: dalla giacca con le pences dell'uomo di spalle in primo piano fino al giornale sotto il braccio di un altro di cui appaiono giusto le prime due lettere del titolo (l'U...) ogni dettaglio sembra partecipare di una scena di cui l'architettura è un elemento assolutamente integrato -si potrebbe dire complementare- con tutti gli altri, sotto un sole ottimista e mediterraneo. A guardare questa meravigliosa prospettiva ci si rende conto di quanto emerga prepotentemente un sottotesto dell'architettura che poi non è altro che un'idea di integrazione tra comunità, produzione e territorio che è alla base dell'idea di urbanistica che si tenta di costruire in quegli anni... E allora ci accorgiamo di una cosa forse ovvia: tutti questi dettagli raccontano quello che l'architettura -geometria, tecnologia, stilemi, linguaggio etc.- da sola non può raccontare, di più anzi: parlano di ciò per cui l'architettura stessa viene pensata, progettata, costruita: l'uso, il tempo, la vita...'. Da 'Super-Cannes' di Ballard a 'Homeworld', all'intelligenza collettiva di Levy, alla 'Recherche' di Proust. ARCH'IT books review presenta Omini. Pretesto per una playlist collettiva, a cura di ma0. L'indagine comincia con la recensione firmata da Alberto Iacovoni del volume di Francesco Careri Walkscapes. El andar como practica estética, recentemente pubblicato dall'editore Gustavo Gili. Lo stesso volume viene contemporaneamente recensito da Antonia Marmo, in collaborazione con Food for Minds.

 

14 dicembre 2002

La Prima facoltà di Architettura della Sapienza, a Roma, ospiterà il 19 dicembre una conferenza di Dino Gavina dal titolo La storia del design dal 1950 al 3000. Progetti per sempre. Organizzato nell'ambito dei corsi di Architettura degl'interni e del Laboratorio di Progettazione sulla luce, l'incontro si svolgerà nell'aula magna alle ore 12.00.

 

13 dicembre 2002

'A Pescara la spiaggia e il fiume, con i rilievi collinari e le montagne sullo sfondo, organizzano la lettura paesaggistica della città, impongono le regole e i limiti più duri all'occupazione dello spazio urbano e disegnano la sua identità. Il litorale di Pescara occupa una posizione centrale rispetto a tutta la fascia costiera abruzzese. La sua natura morfologica è uniforme: lungo, sabbioso, rettilineo e basso. E' interrotto solo dalla foce del fiume Pescara, con il porto turistico e quello commerciale. L'arenile è costeggiato da una strada lungomare, recentemente ristrutturata, con un'ampia passeggiata tra filari di palme e da una pista ciclabile...'. Pescaramare. Il Comune di Pescara bandisce, in collaborazione con la locale Facoltà di Architettura, un concorso europeo di idee finalizzato alla redazione del piano spiaggia. Il bando integrale in ARCH'IT concorsi.

 

12 dicembre 2002

La commissione del parlamento Europeo per la Cultura ha fissato per il 17 e 18 marzo 2003 una audizione sulla legge 112 che istituisce le società Patrimonio Spa e Infrastrutture Spa, accettando la richiesta di indagine conoscitiva inoltrata da un europarlamentare italiano, Lucio Manisco. L'intenzione della Commissione parlamentare europea sarebbe, secondo Liberazione, proprio quella di assumere dati certi sulle intenzioni del nostro governo, partendo dalla consapevolezza che il processo di indebolimento del patrimonio culturale e ambientale italiano ha avuto inizio con la separazione dei criteri di tutela dei beni da quelli di gestione voluta da ministri di passate legislature.

 

12 dicembre 2002

Sul Corriere della Sera, in cronaca di Milano, Vittorio Gregotti espone il proprio punto di vista sulle difficoltà dell'architettura italiana. A partire dal progetto per la realizzazione -in corso- della città di Puijang in Cina, l'intervista tocca le questioni relative al teatro degli Arcimboldi, del carcere di San Vittore, della Biblioteca Europea.

 

11 dicembre 2002

Si svolge a Trieste, nelle giornate del 12 e 13 dicembre il convegno 'Dalla città moderna alla città contemporanea: edilizia sociale, quartieri e riqualificazione urbana', che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Jean-Louis Cohen, Akos Moravanszky, Bernardo Secchi, Stefano Boeri, Ivana Lazanja, Vittorio Magnago Lampugnani, Jean Patrick Fortin, Sergio Poretti, Paola Di Biagi, Elena Marchigiani, Alessandra Marin, Fabrizio Paone. Parallela ai lavori del convegno, una mostra visitabile sino al 12 gennaio 2003 raccoglie le fotografie di Gabriele Basilico, i progetti di abitazioni e quartieri triestini, i risultati del concorso di idee per la riqualificazione dei quartieri di Borgo San Sergio e Rozzol Melara.

 

11 dicembre 2002

'Che cos'è? Che significa? che senso ha? ...esiste un'architettura digitale? Le risposte potrebbero essere molteplici e anche molto diverse tra loro ma se il master, e i suoi seminari aperti, potranno probabilmente essere la sede adatta per una discussione approfondita del tema, la ragione che ha determinato la scelta di titolo e sottotitolo è stata in fin dei conti molto semplice. L'obiettivo del master infatti è quello di fornire strumenti teorici e pratici per la progettazione in un ambiente (mondo) ed un ambito (di produzione/rappresentazione) fortemente caratterizzati dalla presenza dei media digitali...'. L'in/arch - Istituto Nazionale di Architettura ha indetto Lo spazio in-forme, un master dedicato allo studio delle conseguenze della digitalizzazione nell'architettura, nel suo progetto e nella sua comunicazione. ARCH'IT, partner dell'iniziativa, presenta il programma integrale del master con una nota introduttiva a cura Marialuisa Palumbo, membro del comitato scientifico dell'iniziativa. In ARCH'IT eventi.

 

11 dicembre 2002

Legambiente ha reso pubblica parte di una nota polemica riferita all'elenco di beni demaniali stilato durante l'estate e avente, secondo il ministro Urbani, un mero scopo ricognitivo. In attesa del documento completo che verrà presentato dall'associazione ambientalista nei prossimi giorni, deve essere riconosciuto all'iniziativa il merito di porre l'accento sull'immane patrimonio costituto da beni artistici e ambientali preziosi ma poco noti, la cui alienazione potrebbe pertanto passare inosservata. Su Il Nuovo le parole di Ermete Realacci: 'E’ quantomeno curiosa la preoccupazione del ministro per il potenziale danno all'immagine dell'Italia causato dalla nostra denuncia. E che ne viene invece all'immagine dell'Italia dal fatto che l’intero patrimonio dello Stato sia affidata ad società con un capitale di appena un milione di Euro, sottratta al controllo della Corte dei Conti e sottratta alle procedure che regolano l’operato della Pubblica Amministrazione (bandi, gare, ecc.) e di cui l’amministratore e il Presidente sono promanazioni del Ministro dell’Economia e il cui Consiglio d’Amministrazione ha di fatto possibilità illimitate?'.

 

11 dicembre 2002

Da domani 12 dicembre il Centro Nazionale per le arti contemporanee di Roma ospiterà la mostra che raccoglie alcuni dei disegni realizzati da Carlo Scarpa per la Biennale di Venezia. Già allestita durante la Biennale, l'esposizione è frutto di una selezione di 36 lavori su circa 500 prodotti da Scarpa tra il 1948 e il 1968 finalizzati tanto alla realizzazione di nuovi padiglioni quanto alla progettazione di alcuni interventi di restauro. Curata da Margherita Guccione e Giorgio Rossini, la mostra sarà visitabile sino all'8 febbraio. Su La Gazzetta del Sud.

 

11 dicembre 2002

A meno di una settimana dall'apertura del Mart di Rovereto, progettato da Mario Botta, La Repubblica, nell'inserto Affari e Finanza, pubblica un'intervista all'architetto ticinese; al centro della chiacchierata il ruolo dei musei nella società contemporanea, secondo Botta fragile e priva di solidi valori e pertanto in cerca di chiavi di interpretazione della vita fornite oggi dagli artisti come un tempo dai luoghi sacri. Sul Corriere della Sera la discussione si sposta sulle caratteristiche architettoniche degli spazi museali: 'Siamo di fronte a una affermazione di nuova architettura ricavata nella preesistenza. È un nuovo segno recuperato nel vuoto della città. Dal punto di vista pratico, abbiamo rotto il muro esistente tra i due palazzi e trasformato questo spazio in nuovo vicolo che sfocia in una agorà centrale coperta da una grande cupola vetrata. È una specie di Pantheon ma senza volto, senza facciata: si entra dal ventre'.

 

9 dicembre 2002

La Whitechapel Art Gallery di Londra ospita sino al 2 marzo 2003 la mostra Mies van der Rohe 1905-1938. Le riflessioni di Deyan Sudjic per The Observer: 'But it would be a pity if the Thomas Ruff photographs that stud the walls of the Whitechapel, commissioned by MoMA to rescue Mies's buildings from their exile as monochrome historical doc uments and show them through contemporary eyes, were to leave us with the impression that Mies existed only as a chic backdrop for fetishistic shoe advertising, Renault car commercials and fashion shoots. This exhibition is a powerful reminder of how great an architect Mies was. It traces his evolution, from the studied formality of the villa he designed for a Berlin suburb in 1907 to the growing confidence of the Kröller-Müller house where Frank Lloyd Wright is as much of an influence as fellow German architect, Schinkel'.

 

9 dicembre 2002

La maison Carré, sola opera realizzata in Francia tra il 1956 e il 1959 da Alvar Aalto, viene ora messa in vendita insieme agli arredi, disegnati dall'architetto per l'abitazione o scelti tra quelli già in produzione. Le Monde visita la casa di Bazoches-sur-Guyonne: 'Certains éclairages ont été dessinés spécialement afin d'éclairer à la fois la pièce et les tableaux. Ce serait "un crime artistique" de séparer le mobilier de la maison, estime Patrick Bongers, qui ne désespère pas de convaincre le gouvernement finlandais et la Fondation Aalto de s'intéresser au sort de cette œuvre d'art total. Le seul témoignage en France de la maîtrise spatiale et formelle d'un architecte humaniste qui avait su plier les canons de la modernité à sa main de velours'.

 

9 dicembre 2002

Per una critica del progetto contemporaneo. ARCH'IT files presenta Città e Architettura. Note a margine della crisi, uno scritto che illustra la posizione di un gruppo di architetti e di critici che ha scelto di sviluppare una ricerca a partire dalla constatazione di uno stato di crisi nel quale versa l'architettura contemporanea ed in particolare la condizione del suo progetto. L'intervento, che apre ad una ricognizione sull'opera dei più influenti architetti italiani attivi nei passati decenni, introduce ad una futura giornata di studio che si terrà presso lo IUAV di Venezia. 'La situazione dell'architettura contemporanea e soprattutto la situazione del suo progetto - scrivono Pier Vittorio Aureli, Andrea Costa, Ilhyum Kim, Giuseppe Mantia e Luka Skansi- versa in uno stato di profonda crisi. Questa crisi coinvolge tutto il campo architettonico dalla figura dell'architetto al suo operare nel territorio, dalla produzione dei discorsi alla trasmissione e comunicazione di essi. Le alternative appaiono ancora dei palliativi momentanei, più che delle proposte con qualche possibilità di durata, come il recente populismo più o meno colto (si pensi all'attuale situazione olandese) o il poco credibile revival dell'utopia. A nostro avviso lo stato delle cose dipende dalla pressoché totale scomparsa di una ricerca "teorica" che investa direttamente le ragioni e le possibilità del progetto di architettura...'.

 

8 dicembre 2002

'La creatività, dice Sottsass è "la consapevolezza della propria esistenza in rapporto all'esistenza degli altri e in rapporto alla terra come pianeta e alla luna come satellite (...) e così in rapporto alle stagioni, alle nascite, sofferenze e morte (...) eccetera eccetera". Una risposta che taglia la testa a qualsiasi idea romantica di genialità individuale, per situarsi, invece, nell'alveo di chi ascolta, filtra e coglie le energie del cosmo e le devia per un istante secondo le finalità del momento. In questo senso Sottsass come intelligenza creativa capta, ribalta e restituisce ciò che gli viene dall'universo, da tutte le culture e le civiltà che nell'arco della sua lunga vita lo abbiano affascinato, nel corso degli innumerevoli viaggi di scoperta'. Su Domenica de Il Sole 24 Ore, Anna Detheridge presenta 'Scritti, 1946-2001', raccolta di riflessioni, lettere, articoli di Ettore Sottsass pubblicati dal Il Politecnico, Comunità, Casabella, Terrazzo a partire dal secondo dopoguerra.

 

7 dicembre 2002

Il volume Gio Ponti, gli anni di Stile 1941-1947 apre la collana 'Prontuario', pubblicata da Abitare Segesta e dedicata al design italiano. La recensione di Gabriele Mastrigli su Alias, inserto di cultura del Manifesto: 'Pensata con un occhio a "Harper's Bazaar" e l'altro a "Vogue", ma anche con lo sguardo attento al panorama francese di cui Ponti ammira il legame tra l'organizzazione culturale, l'editoria specializzata, il circuito dei grandi artisti, e, non ultimo, l'affermarsi del sistema della moda e della pubblicità, "Stile" si scopre improvvisamente in prima linea sui temi e sull'impegno del primissimo dopoguerra. Già nel 1944 assume infatti il sottotitolo di "rivista per la ricostruzione", e le coloratissime copertine, disegnate quasi sempre dallo stesso Ponti, lasciano il posto ad impaginazioni "tipografiche" e semplificate...'

 

7 dicembre 2002

'Al principio si ha un po' di paura poi, lentamente, si è assorbiti dal buio, le cose si fanno un più facili e si comincia a godere di questa esperienza unica. Sto parlando della "mostra" (non trovo parola migliore) Dialogo nel buio che si svolge al Palazzo Reale di Milano fino al 16 febbraio. Organizzata in collaborazione con le associazioni per non vedenti italiane, nasce da un'idea del giornalista tedesco Andreas Heinecke di far provare alle persone quello che è il mondo di chi, per varie ragioni, non può vedere...'. Giammarco Bruno, in ARCH'IT sopralluoghi, visita Dialogo nel buio aperta a Milano, Palazzo Reale. L'architetto si occupa solo di colori, luci, prospettive, viste?

 

7 dicembre 2002

Pio Baldi, direttore generale della Darc, espone al Messaggero gli intenti e i risultati del convegno-workshop Architettura e arte oggi nel centro storico e nel paesaggio organizzato dall'Accademia di San Luca. Tra gli argomenti toccati, il rapporto tra le grandi infrastrutture e il paesaggio italiano: 'Oggi dobbiamo pensare in modo diverso rispetto al passato. Nei prossimi dieci o venti anni potremmo peggiorare il paesaggio se non verrà data molta attenzione al modo di costruire. Basta prendere ad esempio le autostrade italiane. L’A1 è stata costruita sulla base dell’idea che l’uomo debba dominare la natura e quindi con linee rette, montagne sbancate e coste distrutte. E’ interessante confrontarci con quello che hanno fatto gli architetti Flora Ruchat-Roncati e Renato Salvi in Svizzera con la Transjurane. Hanno realizzato un’autostrada che è funzionale ma, nello stesso tempo, è un’opera di design, nel pieno rispetto del paesaggio...'

 

7 dicembre 2002

Apre i battenti oggi al museo di Castelvecchio di Verona la mostra Stile di Caccia. Luigi Caccia Dominioni, curata da Fulvio Irace e Paola Marini e dedicata all'opera dell'architetto lombardo. L'intera esposizione è incentrata sul tema dell'abitare, dal punto di vista architettonico e del design: ai progetti per la casa in piazza Sant'Ambrogio, per gli edifici residenziali in via degli Alerami e in via Nievo a Milano, per alcune ristrutturazioni di interni a Lomazzo, sono affiancati quelli per gli elementi di arredo destinati alle abitazioni e poi entrati in produzione. Su KwArt un rapido sopralluogo alla mostra, visitabile sino al 9 marzo 2003.

 

7 dicembre 2002

'La sua architettura si riconosce in una sorta di continuo esercizio autoriflessivo che abbisogna di una rigorosa composizione e di ricerca di nuove tecnologie che prendono lentamente le distanze da movimenti alla moda...'. 'Parole di pietra', un linguaggio che si vuole severo per sostenere un'espressione eclettica e disincantata. Margherita Petranzan presenta il suo volume su Gae Aulenti, in ARCH'IT books.

 

6 dicembre 2002

La casa dell'architetto messicano Luis Barragán, divenuta museo, vista con gli occhi di John Pawson per il New York Times: 'The house divides into two main elements: living quarters and architectural studio, with a combination of double- and single-height spaces creating vertical as well as horizontal zones. Dimensions of doors and ceiling heights are set not by convention but by the function of a particular space and the particular state of mind Barragán was seeking to engender within it. The same timber is used for wide floorboards, beams, shelves, cantilevered tables and benches and for small, pleasing details like the square hooks and handles. I found myself instinctively warming to a character who mixed rooms of almost monastic utility with the indulgence of a drench shower and a dressing room used only for riding kit...'

 

6 dicembre 2002

Moving Artificial Clouds è il progetto elaborato da Marco Barone, Nicola Santini (avatar architettura) e Jelena Zanchi per l'edizione 2001 del concorso Schinkenchiku. La proposta di intervento ha per obiettivo arginare la desertificazione della Terra, per recuperare le zone semidesertiche che compromettono ecosistemi locali. Grandi membrane flessibili a configurazione variabile, dislocate, temporanee e mobili formano superfici per la creazione di pioggia artificiale. In ARCH'IT architetture.

 

5 dicembre 2002

Sino all'anno passato presidente dell'ordine degli architetti di New York e ora portavoce del New Visions (un gruppo di architetti e designers che difendono la qualità dell'ambiente urbano), Margaret Helfand si è prestata come tutor per alcune delle attività parallele al convegno organizzato dall'Accademia di San Luca nelle giornate di lunedì e martedì. Arianna Di Genova la intervista per Il Manifesto: 'Negli Stati Uniti sta crescendo la consapevolezza che le città sono dei nodi della cultura contemporanea e molti centri storici stanno per essere riadattati, ripianificati. Le giovani generazioni lo hanno capito molto bene. Il problema in America è che dal punto di vista politico quel che interessa è il petrolio e dunque si finanziano le costruzioni di strade. Questo piano economico prevede lo sparpagliamento delle singole famiglie nei suburbi...'.

 

5 dicembre 2002

Concorsi, architettura, Legge Merloni. Paolo Perotti interviene nel forum di ARCH'IT dedicato ai concorsi, per discutere le impossibilità di espressione, di confronto, di elaborazione, di crescita derivate dall'intervento legislativo. Di fatto -scrive Paolo Perotti- si è realizzato un mercato ristretto, accessibile a quei professionisti e studi professionali dotati di curriculum ventennali in Opere Pubbliche (cioè, in pratica, gli stessi della "prima repubblica") ed alle potenti società di ingegneria, dotate di relazioni e mezzi capaci di acquisire "nomi" e relative referenze: i giovani esclusi al 100%...'.

 

5 dicembre 2002

Un accordo fra l'azienda italiana Tim (all'esordio in Brasile con i telefonini Gsm), il comune di San Paolo e Oscar Niemeyer permetterà di portare a termine i progetti tracciati nel 1954 dall'architetto brasiliano per il parco cittadino Ibirapuera. I lavori, il cui inizio è previsto per il prossimo gennaio, condurranno alla costruzione di un grande auditorium per concerti di musica classica, popolare e per danza, e al completamento delle infrastrutture dell'entrata principale del grande parco tropicale al centro di San Paolo. L'ANSA riporta tramite le parole dello stesso Niemeyer le caratteristiche del progetto.

 

5 dicembre 2002

E' scomparso domenica 1 dicembre a Milano Achille Castiglioni, all'età di 84 anni. Architetto e designer, espresse la sua arte nella realizzazione di chiese, ristoranti, cinema, musei, arredi come quello esemplare per la Birreria Splugen di Milano, ma anche nella progettazione di apparecchi e strumenti di ogni tipo, dai televisori alle macchine fotografiche, dai telefoni alle ruote e ai sedili per auto. Protagonista della più ampia mostra mai dedicata dal MoMA di New York a un designer italiano, dal 1955 ottenne per sei volte il riconoscimento del Compasso d'oro. Ne ricordano la figura insieme alla stampa italiana La Vanguardia e il New York Times.

 

5 dicembre 2002

Tra le news dell'ANSA un resoconto dell'incontro di presentazione del Premio Medaglia d'Oro riproposto dalla Triennale di Milano per le architetture realizzate in Italia dal 1995 al 2002. Pio Baldi, direttore generale per l'Architettura e l'Arte contemporanea del ministero dei Beni e Attività culturali, e Andrea Cancellato, direttore della Triennale di Milano, commentano l'iniziativa: '...lo scopo del concorso sia l'individuazione dell'eccellenza nel campo dell'architettura, grazie ad una politica volta alla qualità. Il premio riprende la tradizione della Medaglia d'Oro della Triennale, interrotta trent'anni fa e all'epoca rivolta ad allestimenti o a personaggi, come Sambonet, che si aggiudicò l'ultima edizione. Il premio avrà cadenza triennale e si articolerà in cinque sezioni che abbracciano l'architettura come sistema. Infatti ci saranno i premi Medaglia d'Oro all'opera, all'opera prima, alla committenza pubblica e a quella privata ed infine alla critica...'.

 

5 dicembre 2002

Il Corriere della Sera ricorda l'allestimento della mostra Costruire la città dell'uomo. Riflessioni dall'esperienza di Adriano Olivetti presso la Fondazione Olivetti di Roma. In forma ridotta rispetto alle esposizioni già ospitate a Ivrea e alla Triennale di Milano, la mostra romana conserva tra gli elementi di maggiore interesse i filmati realizzati con materiali dell'Archivio storico Olivetti, delle Teche Rai e dell'Istituto Luce, 'pezzi di storia che documentano l'intero progetto olivettiano, fra personalismo e spirito comunitario, ma anche i vari aspetti dei cosiddetti "anni della ricostruzione": il viaggio di De Gasperi in America, gli sfollati, gli aiuti umanitari, i quartieri sorti un po' ovunque grazie all'intervento italo-statunitense "Unrra-Casas".

 

5 dicembre 2002

Fragilità nelle selezioni dei progettisti, ambiguità nella propensione verso l'architetto 'artigiano', perdita del senso di realtà e di capacità teorica. In IT Parades Pippo Ciorra riassume i caratteri dell'attuale stagione espositiva italiana. 'I lavori di alcuni appassionati ricercatori dello sprawl, pur se probabilmente viziati da una visione troppo generazionale, servivano allora a identificare una possibile linea di ricerca e di crescita che potesse comunicarsi anche agli altri, consentire una discussione. Da allora ci siamo mossi sempre più velocemente verso "cataloghi" sempre più agili, insofferenti alle categorie critiche e alle dichiarazioni programmatiche, identificati solo dalla personalità e dal ruolo più o meno istituzionale del selezionatore di turno...'. In ARCH'IT esposizioni.

 

4 dicembre 2002

La Repubblica mette a confronto nella propria redazione il ministro Giuliano Urbani e lo storico dell'arte Salvatore Settis, autori entrambi di due libri dalle opposte visioni sulla condizione del patrimonio dello Stato italiano prefigurata con l'istituzione della Patrimonio Spa. Rassicurante solo in parte l'incarico affidato alla commissione che dovrà separare ciò che costituisce il patrimonio intoccabile da quanto invece potrà essere ceduto; rimane comunque valida la tesi di Settis, sostenuta dai giuristi consultati per la redazione del libro: 'In via teorica il meccanismo della nuova legge prevede anche che si possa vendere il Colosseo: la normativa non lo esclude. Certo ci vogliono le firme contestuali di Urbani e Tremonti. Ora i nostri ministri dicono che non firmeranno mai una cosa del genere: voglio crederlo. Ma che ne so io di chi saranno i ministri tra otto, dieci, vent'anni...'. Soprattutto, il lavoro della commissione appena istituita riguarda esclusivamente il patrimonio artistico ed esclude quello paesaggistico, per il quale la legge Tremonti non prevede concertazione con il ministero dell'Ambiente. Nell'intervista a Gaetano de Benedetto, WWF, sempre su La Repubblica.

 

4 dicembre 2002

Giunto quest'anno alla sua quarta edizione, il premio internazionale Dedalo Minosse alla committenza di architettura verrà consegnato a Vicenza il prossimo 12 dicembre. Venti dei progetti partecipanti saranno esposti in una mostra allestita nella Basilica Palladiana, aperta al pubblico dal giorno della premiazione sino al 9 marzo 2003.

 

4 dicembre 2002

Tracce e ricognizioni sui periodici di architettura italiani. Silvio Cassarà scrive sull'evoluzione di 'Parametro', la storica testata fondata nel 1970; Fabio Quici tratteggia 'Il Progetto', mettendone in risalto la capacità di cogliere tendenze in atto; Antonio Clemente presenta 'Piano Progetto Città', rivista dei Dipartimenti di Architettura e Urbanistica della Facoltà di Architettura di Pescara. In ARCH'IT riviste, nell'ambito dedicato all'editoria curato da Matteo Agnoletto.

 

4 dicembre 2002

Si terrà il 6 dicembre l'ultimo degli appuntamenti del ciclo 'Sentieri interrotti - Tra arti e filosofie' organizzato da TRA ART Seminari e dedicato alle estetiche del contemporaneo; la conferenza di Gillo Dorfles 'Tra arte e tecnica' sarà ospitata nello spazio Alcatraz della Stazione Leopolda di
Firenze alle 17.30.

 

3 dicembre 2002

In occasione della XX Esposizione Internazionale "La memoria e il futuro" la Triennale di Milano bandisce la Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana, evento con cadenza triennale che intende promuovere e riflettere sulle nuove e più interessanti opere costruite nel Paese e sui protagonisti che le rendono possibili. La Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana punta alla promozione pubblica dell'architettura contemporanea come costruttrice di qualità ambientale e civile,ed insieme guarda all'architettura come prodotto di un dialogo vitale tra progettista,committenza e impresa. La Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana si pone come riflessione attiva sul ruolo del progettista e delle sue opere puntando alla diffusione pubblica in Italia ed all'estero di un nuovo patrimonio di costruzioni e idee e insieme verificando periodicamente lo stato della produzione architettonica nel Paese, gli indirizzi, i problemi e i nuovi attori.

 

3 dicembre 2002

Concluso con successo per Metrogramma il Concorso internazionale di idee per il centro commerciale che verrà realizzato nell'ex area industriale 'Comparto Milano' a Brescia. Il gruppo di Andrea Boschetti e Alberto Francini è infatti risultato vincitore, davanti al team di Antonio Monestiroli, nel concorso di idee per le due torri destinate a terziario e residenziale; ed è giunto secondo nel concorso per il centro commerciale vinto da BTP attraverso il capogruppo Jim Duffy con il contributo dell'arch. Pier Paolo Maggiora. Menzioni speciali sono state date a Eugenio Sagliocca (concorso torri) e a Mario Cucinella (per il centro commerciale). La notizia su Il Giornale di Brescia

 

3 dicembre 2002

La Stampa propone il resoconto dei lavori della prima giornata del convegno 'Architettura e arte oggi nel centro storico e nel paesaggio' organizzato dall'Accademia di San Luca e in corso di svolgimento ancora oggi. '...attestato che il centro storico non è intoccabile, il problema di sempre rimane il come. L´attuale dibattito degli architetti, soprattutto sul centro storico, è oggi la vera notizia. E il convegno alla San Luca, unito al moltiplicarsi delle occasioni di confronto, non fa che confermare questa tendenza. Sarà anche pura reazione all'immobilismo di anni di vuoto pneumatico, frutto di uno spettro coi contorni della speculazione edilizia. Sarà anche come dicono De Carlo e Lucio Passarelli "il prodotto della cattiva coscienza: quando l´ambiente si degrada la discussione sullo spazio diventa fondamentale e noi architetti ci chiediamo perché non riusciamo più a lasciare segni come facevamo un tempo. Nemmeno nel paesaggio abbiamo costruito in modo valido. Anche per questo, abbiamo bisogno di giovani". 

 

3 dicembre 2002

'Una lingua oggi imposta ovunque perché, anche in architettura, l’omologazione avviene in un senso solo. Anche da noi i concorsi, le riviste, l’insegnamento di un’architettura rinunciataria orbitano ormai, con rare eccezioni, intorno a stereotipi combinatori dell’ high-tech e della decostruzione. Non c’è da meravigliarsi, allora, se le nuove grandi opere romane, dal Centro per le Arti Contemporanee alla sistemazione dell’Ara Pacis, parleranno inglese. Eppure, se la storia può ancora insegnare qualcosa, bisognerebbe riflettere su come il Palazzaccio, ispirato al Palazzo di Giustizia di Bruxelles, o il Vittoriano, che segue il gusto fastoso del Secondo impero francese, siano stati prodotti dallo stesso spirito provinciale. E come questi edifici, benché di buona qualità, siano ancora oggi estranei all’immagine di Roma proprio perché parlano un’altra lingua'. Sul Corriere della Sera, in cronaca di Roma, una riflessione sulla globalizzazione del linguaggio architettonico. 

 

3 dicembre 2002

Evento espositivo organizzato da Abaco e pensato per la Basilica Palladiana, la mostra Toyo Ito architetto, allestita a Vicenza lo scorso anno, si sposta ora negli spazi del Convent de Sant Augustì, un monastero quattrocentesco nel cuore della città vecchia di Barcellona. Così El Pais: 'Esta es la primera exposición del arquitecto japonés en España y la primera de una serie de grandes muestras que presentará Casa Asia, cuyo objetivo es "convertir a Barcelona en la capital de Asia en España", según Xose Denis, director de programación de la institución. Organizada conjuntamente con el Gobierno balear, la exposición ha sido concebida por el propio Ito. Consta de dos partes. La primera reúne sus principales proyectos en el interior de grandes columnas luminosas -formas tubulares de telas traslúcidas-, mediante dibujos, proyecciones de imágenes, maquetas y textos. El segundo espacio se dedica a la Mediateca de Sendai (2001), su propuesta más celebrada'.

 

3 dicembre 2002

Alla Triennale di Milano viene oggi presentato il libro EMBT, Miralles Tagliabue: architetture e progetti, che raccoglie i principali progetti dello studio, tra cui quello per il complesso del nuovo parlamento scozzese nel centro di Edimburgo, per un mercato, una biblioteca, piazze e parchi per Barcellona, per il municipio di Utrecht in Olanda e la scuola di musica di Amburgo in Germania. Edito da Skirà e voluto fortemente dalle università coinvolte nella realizzazione dei due progetti del campus di Vigo, in Galizia, e della nuova Facoltà di Architettura a Venezia, il volume verrà presentato alla presenza di Elisabetta Tagliabue. Tra le segnalazioni del Corriere della Sera.

 

3 dicembre 2002

La Soho new town è un insieme di dieci torri di 20 piani per uffici e abitazioni nel cuore di Pechino, il Jianwai è un complesso più grande e altrettanto centrale, la Comune della Grande Muraglia una sorta di albergo da 1000 dollari a notte costruito in una valle ai piedi della Grande Muraglia, progettato in forma di lussuose ville da architetti cinesi e asiatici ai quali è stata data totale libertà espressiva. Dietro questi progetti si nasconde una coppia di giovani imprenditori-architetti cinesi che sta rapidamente cambiando il volto di Pechino. Su Il Nuovo.

 

3 dicembre 2002

Chiarezza distributiva, visibilità, trasparenza: una stazione che rende espressivo il proprio funzionamento. E un chilometro di parco, asse dell'intermodalità. È il progetto proposto da Carlos Ferrater (capogruppo) per la nuova stazione Alta Velocità di Firenze, pubblicato in ARCH'IT architetture. 'Lungo la manica ovest -si legge nella relazione illustrativa- si stende il parco lineare, che prosegue su tutta l'area di concorso fino a penetrare nella stazione degli autobus (ora officine di riparazione) e affacciarsi su Viale Belfiore: quasi un chilometro di lunghezza per 10 metri di larghezza. In corrispondenza della stazione, la prosecuzione della copertura a sbalzo verso l'area Macelli e il suo risvolto verso terra rendono il parco uno spazio ambiguo: pur ambiente esterno, entra visivamente a far parte dello spazio interno della stazione. Dietro una vetrata luminosa, è sempre a vista dal centro commerciale, dal mezzanino, dalle banchine e dai treni: il suo naturale cambiamento cromatico è fortemente percepito nello spazio interno, rendendolo gradevolmente mutevole...'.

 

3 dicembre 2002

Giovedì 5 dicembre al campus Bovisa di Torino verrà presentato il primo numero del Giornale dell'Architettura. Saranno presenti Antonio Monestiroli, Preside della Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano, Carlo Olmo, Preside della Prima facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e direttore del mensile, Pier Carlo Palermo, Preside della Prima facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, e interverranno Antonio Acuto, Cesare Macchi Cassia, Angelo Torricelli.

 

2 dicembre 2002

Mario Botta progetterà la torre direzionale al centro del nuovo polo universitario-giudiziario di Pescara. Dopo il concorso per la riqualificazione dell'area dove sorgeva il vecchio mulino della famiglia De Cecco, vinto da Oriol Bohigas, lo stesso quartiere cittadino si prepara ad accogliere ancora un nome di rilievo nel panorama architettonico europeo. Il Messaggero accenna alla inversione di tendenza con la quale si tenta il riscatto di una città già lesa dalla crescita edilizia incontrollata.

 

1 dicembre 2002

Dopo due secoli di trasformazioni considerate indispensabili oltre che legittime, la ristrutturazione in corso ora alla Scala si scontra con le opposizioni derivanti da un 'feticismo iconico' nei confronti del passato. Fulvio Irace su Domenica de Il Sole 24 Ore: 'Così, nell'ennesima versione di una commedia all'italiana dove il sindaco Albertini è costretto a recitare la parte di un Saddam che sbarra la strada agli osservatori dell'Onu, ogni spazio di ragionamento è invaso da una tracimazione ideologica che non salva neanche la considerazione di un architetto la cui opera può essere legittimamente messa in discussione, ma la cui correttezza professionale -come è stato anche per Renzo Piano nel noto caso dell'Auditorium di Roma- è certamente al di sopra di ogni sospetto. Con in più il paradosso che quello che è riuscito all'architetto francese Jean Nouvel con il suo vistoso raddoppio dell'Opéra di Lione valutato dalla critica come "coraggioso" esempio di rimodellazione del preesistente, sembra precluso allo svizzero Botta che, pur nell'imperiosità della nuova torre scenica, ha mostrato nei confronti del teatro milanese una maggiore cautela'.

 

1 dicembre 2002

'Filosofo, architetto, nonchè dromologo, cioè studioso della velocità che attanaglia la contemporaneità, ha un look appropriato per l'occasione: dark come Ce qui arrive, la mostra sulla "scrittura del disastro" di cui è il curatore, sottotesto di un'epoca che a ogni gap della tecnologia provoca centinaia di morti e ricordi agghiaccianti'. Su Alias del Manifesto, Arianna di Genova intervista Paul Virilio; al centro della conversazione i temi dell'esposizione allestita alla Fondation Cartier di Parigi.

 

1 dicembre 2002

La fine dell'autore, dell'estetica, dell'urban planning. L'organizzazione dei processi client-oriented. La fede nel 'falso'. Logo o no logo e altre questioni. Giovanni Corbellini intervista Hrvoje Njiric, interrogandolo sui temi del suo manifesto The end of modernism. 'Sotto l'etichetta delle operazioni territoriali emerge -afferma Hrvoje Njiric- una quantità di equivoci e interpretazioni molto superficiali. Intere comitive di architetti ci si sono buttate con grande facilità: manipolando l'area dividendola in fasce, piegando ciascuna di esse in modo differente, inserendo qualche funzione negli interstizi e piantandoci sopra del verde. Guarda invece come Robert Smithson e altri artisti affrontano in modo molto più sofisticato e complesso il nostro intorno. Lo stesso problema si presenta con le infrastrutture e l'ecologia. Se vogliamo approfondire tali questioni dobbiamo assolutamente guardare oltre i nostri confini disciplinari ed evitare di riprodurre in eterno le pagine delle nostra riviste patinate. È possibile trovare punti di partenza praticamente ovunque. Un guru austriaco del turismo ha detto che nessun manager del settore può fare a meno di guardare Mtv per almeno un paio d'ore al giorno!'. In ARCH'IT files.

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